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L' analogia della persona in Edith Stein
"Lo scopo di questo testo è duplice. Da un lato si intende fornire un contributo allo studio di un argomento specifico nella produzione scientifica di Edith Stein, ossia la questione dell'analogia; e si tenta di mostrare come tale tema, quanti altri mai """"classico"""" nella storia della filosofia e della teologia, riceva in questa pensatrice una piegatura peculiare in termini antropologici. Stein si avvicina all'analogia interessandosi di Tommaso d'Aquino, ma la iscrive in una cornice fenomenologica, ed in particolare nell'analisi dell'io: l'analogia dell'ente diviene così quella che si può definire - ma l'espressione, si badi, non è di Stein - un'analogia della persona. La teoria steiniana dell'analogia rappresenta dunque un momento originale e degno di attenzione della lunghissima storia della questione, in generale, e nel panorama del Novecento e della neoscolastica in modo particolare. Per altro verso, pur incentrata su una questione che viene sviluppata da Stein a partire dal suo confronto con Tommaso e con la scolastica, questa monografia attraversa l'intero percorso intellettuale dell'autrice; cogliamo infatti nello sviluppo teorico della domanda sull'analogia e nella sua articolazione in termini personali un filo rosso e quasi un momento di arrivo della sua opera."""" (Dall'introduzione)" -
Studi sul «De indolentia» di Galeno
Questo volume raccoglie i contributi degli studiosi che hanno partecipato al seminario, organizzato da Daniela Manetti, sul ""Nuovo Galeno del codice Thessalonicensis Vlatadon 14"""", svoltosi alla Facoltà di Lettere dell' Università di Firenze il 21 novembre 2010. Nonostante il titolo generale del seminario, l'attenzione dei partecipanti si è concentrata soprattutto sul """"De indolentia"""", l'opera che più ha mosso le acque degli studi su Galeno, ritrovata all'interno di un codice che pure contiene altri testi notevoli. L'operetta si presenta in forma epistolare, come una risposta di Galeno alla lettera di un amico - non nominato - il quale si meraviglia di come non avesse sofferto per la perdita di gran parte dei suoi beni, di strumenti e farmaci e soprattutto di molti libri durante l'incendio di Roma alla fine dell'inverno del 192 e gli chiede di spiegargli per mezzo di quali esercizi, discorsi e dottrine egli abbia potuto realizzare questa libertà dall'afflizione. L'esposizione è divisa in due parti: nella prima (§§ 1-37) Galeno descrive dettagliatamente all'amico l'entità e le caratteristiche delle sue perdite, nella seconda (§§ 38-84) spiega come sia possibile non affliggersi in circostanze come quelle appena descritte. Le novità che questo testo presenta sono davvero tantissime; vanno dagli elementi cronologici che permettono di datare in maniera più precisa il grande incendio di Roma del 192."" -
Indici del «Giornale de' Letterati d'Italia». Con DVD
Il volume, collegato e complementare a Il ""Giornale de' Letterati d'Italia trecento anni dopo. Scienza, storia arte, identità"""" (1710-2010), contiene un'attenta e ragionata indicizzazione dei fascicoli del periodico e degli articoli in essi contenuti; è inoltre corredato da oltre 400 biografie sugli autori e i personaggi citati. La consultazione di questi Indici, e il successivo riscontro delle ricorrenze di personaggi e opere nelle pagine del """"Giornale"""", consente perciò di entrare immediatamente in contatto con le diverse tematiche letterarie e scientifiche del primo Settecento. Agli Indici viene poi affiancata la riproduzione integrale in forma digitale di tutti i fascicoli, di cui si offre così l'""""ossatura"""" completa e un'ampia indagine del contesto. Si tratta quindi di una lettura facile e soprattutto esaustiva di quella che fu la voce autorevole della vita culturale e civile italiana e europea agli inizi del Settecento."" -
Diario zeniano (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashb. 1502)
Il ""Diario zeniano"""" che qui si pubblica è conservato nel codice Ashburnham 1502 della Biblioteca Medicea Laurenziana, un corposo volume in foglio rilegato, di complessive 410 carte, contenenti, oltre al Diario, altri testi e documenti dello Zeno. Figura in testa il seguente titolo: """"Notizie circa il Sig. Apostolo Zeno/tratte dalla viva voce di lui, anticipato in forma più estesa in una carta precedente, dove prosegue aggiungendo Dal Signor/Marco Forcellini/ ms. di mano dello stesso/con altre cose"""". Nell'importante stagione culturale inaugurata dalla Regione del Veneto nel 2006, un posto di tutto rilievo meritano il Convegno di studi realizzato in collaborazione con le Università di Padova, Venezia e Verona dal 17 al 19 novembre 2010 e l'inedita riproduzione integrale in forma digitale del """"Giornale de' Letterati d'Italia"""", accompagnata da una serie di Indici ragionati dei fascicoli e degli articoli in essi contenuti. Accanto al volume degli Atti del Convegno ed a quello contenente gli Indici, questa terza opera presenta il Diario di una delle personalità più importanti della cultura veneta settecentesca, il veneziano Apostolo Zeno, librettista e animatore di iniziative culturali, che insieme al padovano Antonio Vallisneri, noto scienziato, e al veronese Scipione Maffei, nel 1710 diede vita appunto al """"Giornale de' letterati d'Italia""""."" -
For the preservation of the cultural heritage in Libya. A dialogue among institutions. Ediz. italiana, francese e inglese
La Conferenza internazionale per la conservazione del Beni Culturali in Libia. Un dialogo tra le istituzioni ha rappresentato l'unico evento internazionale attuato nel momento stesso del conflitto armato, quando il futuro del Paese non era stato ancora definito. La conferenza è stata organizzata in due giorni: il primo ha avuto lo scopo di fornire una panoramica completa e aggiornata sulle attività scientifiche delle Missioni archeologiche in Libia. Il secondo ha offerto un dialogo tra le varie Istituzioni internazionali sul tema della conservazione del patrimonio culturale, con particolare attenzione alle aree interessate dai conflitti armati. Il convegno ha visto il coinvolgimento dei direttori delle missioni archeologiche in Libia, appartenenti a diverse nazionalità, insieme a studiosi e specialisti in questo campo. -
Scritti goriziani, 1920-1923
"Gli Scritti goriziani 1920-1923"""" di Biagio Marin si propongono come un piccolo fascio di documenti a tutt'oggi da analizzare e studiare sotto vari punti di vista. Mentre compensano infatti alcuni momenti della biografia mariniana ancora imprecisi e vaghi o incompleti, di fatto orientano alla ricerca e alla riflessione storiografica di più ampio respiro, che tocca la città di Gorizia nel momento cruciale del primo dopoguerra. La pubblicazione di tali scritti, arricchita da documenti inediti preziosi, riguarda poi la valutazione dei caratteri della scrittura e dell'itinerario dello scrittore e del poeta - in quanto tale. Sono quindi documenti che attestano un periodo dell'impegno e degli interessi di intellettuale e di cittadino di Marin finora poco sondato e documentano un clima di esperienze a cui poi la città di Gorizia, a sua volta, sembra avere dato relativa importanza. Particolare attenzione è posta agli scritti pedagogici, un tema centrale nell'attività di Marin, e al """"momento vociano"""" della città promosso da Marin con le presenze dirette ed indirette di Salvemini, Gobetti e Monti, di Gentile e di Prezzolini e al socialismo goriziano; nonché ai rapporti di Marin - e della stessa Voce e del socialismo di quegli anni con il mondo slavo. Ed è questo un capitolo nuovo di ricerca e di studio, da avviare sistematicamente, tenendo conto anche della mobilità dei confini nella Venezia Giulia nel secolo scorso." -
Gregorio XVI tra oscurantismo e innovazione. Stato degli studi e percorsi di ricerca
Durante il pontificato di Gregorio XVI si forma una classe dirigente di grande valore in campo culturale, amministrativo e politico: Aurelio Saffi, Marco Minghetti, Luigi Carlo Farini, Diomede Pantaleoni, Luigi Pianciani, Filippo Antonio Gualterio, per citare solo alcune personalità fra le più significative. Da Gregorio XVI a Pio IX e poi a Cavour e Mazzini, quella dirigenza affiancò i governi nella ricerca di una soluzione per il problema della conciliazione tra Stato e Chiesa. In questa chiave il volume ripercorre le fasi più importanti della biografia e del pontificato di Gregorio XVI, dall'esperienza monastica al Conclave del 1831 e fino all'amministrazione centrale e periferica. Vengono approfonditi rapporti umani e politici all'interno dello Stato e nel contesto internazionale, per comprendere un momento cruciale della storia dello Stato pontificio e delle sue ricadute sul Regno d'Italia. -
Polychrome Rock Architectures. Problems of Colour Preservation in the Etruscan Necropolis of Sovana. Ediz. italiana e inglese
L'architettura funeraria in tufo della necropoli di Sovana e della zona circostante è stata considerata una testimonianza archeologica di grande importanza fin dal diciannovesimo secolo, quando non mancava mai di suscitare l'interesse ammirato dei viaggiatori inglesi, che per primi compresero l'importanza di documentare ciò che appariva davanti ai loro occhi. Condividendo, in un certo senso, il medesimo stupore di questi primi visitatori, leggere gli articoli di questo volume fa scoprire una visione completamente nuova di queste rovine, che ora, grazie ad un lavoro e ad uno studio puntuali e approfonditi, possiamo immaginare con una ricchezza di colori quasi sconosciuta fino a poco tempo fa. Anche se oggi essi non emergono dall'ambiente circostante a causa del colore del tufo, una volta, grazie alle loro brillanti decorazioni, apparivano visibili a grande distanza. È dunque di fondamentale importanza promuovere campagne di documentazione che ci permettano, con l'ausilio delle nuove tecnologie di analisi e catalogazione, una conoscenza approfondita di questi contesti e della loro criticità. Questa necessità è stata il punto di partenza per il lavoro qui presentato, frutto di un programma congiunto tra lo Stato e la Regione Toscana, nell'ambito di un progetto per valutare lo stato di conservazione del nostro patrimonio archeologico a cielo aperto a Pitigliano, Sorano e Castell'Azzara. -
Tibetan art between past and present. Studies dedicated to Luciano Petech. Proceedings of the Conference (Roma, 3 novembre 2010)
"Il Professor Luciano Petech è scomparso il 29 settembre 2010, lasciando un grande vuoto nel mondo dell'insegnamento e della ricerca nella disciplina accademica di studi asiatici. Il 3 novembre dello stesso anno fu dedicata all'arte tibetana una giornata di studio, la prima organizzata dall'Università degli Studi """"La Sapienza"""" di Roma. Per questo motivo abbiamo deciso di offrire gli Atti della manifestazione - qui riuniti con gratitudine e con profondo affetto - alla memoria del Professor Petech. L'obiettivo della conferenza era introdurre gli studenti in uno dei settori più ricchi della civiltà tibetana. Lo scopo di questa iniziativa è stato però non solo didattico ma anche quello di fornire informazioni riguardo alla ricerca recente degli studiosi italiani in questo affascinante settore degli studi di tibetologia. L'idea, chiaramente espressa nel titolo del convegno, è stata quella di mostrare come l'espressione artistica della civiltà tibetana continua il suo corso ed è in grado di rinnovarsi in questa nostra epoca senza negare il suo passato, ma traendo da esso ispirazione e contenuti. Oggi il Tibet culturale e geografico non coincide più con il Tibet politico: con l'arrivo di molti tibetani in esilio in molti paesi del mondo la sua voce è stata amplificata"""". (Dalla prefazione di Elena De Rossi Filibeck)" -
Il sudore dei torchi a Malta. La tipografia dell'ordine gerosolimitano (1642-1798). Ediz. italiana ed inglese
Il primo saggio del volume rappresenta il punto di partenza di questo studio sulla stampa a Malta ed è propedeutico agli altri, ulteriori, approfondimenti. L'autrice propone i saggi in ordine cronologico di pubblicazione e conclude la miscellanea con uno studio, inedito, riguardante un manoscritto ottocentesco contenente dati inventariali sull'attività tipografica dell'officina installata nel 1756 a Valletta; esso completa un percorso di ricerca riguardante il rapporto tra l'Ordine gerosolimitano e l'arte della stampa e la relativa attività tipografica a servizio dell'Ordine nel corso del Seicento e del Settecento. Nel libro si analizzano e si studiano questo rapporto e questa attività, dal momento che l'Ordine Ospedaliere di S. Giovanni di Gerusalemme ha vissuto innumerevoli vicende storiche da protagonista e che queste vicende l'arte della stampa ha fatto conoscere al mondo. -
Agenda Aurea. Festa, teatro, evento
Questo volume raccoglie una serie di saggi sulla festa e sul teatro; alcuni inediti, alcuni apparsi su riviste, libri, miscellanee di difficile reperimento o esauriti, dal 1977 fino ad oggi. Alla base un'analisi che si concentra sulla festa arcaica e sul suo coerente sistema mitico-rituale; sull'Evento cristiano dell'incarnazione, passione, morte e resurrezione di Cristo; sul teatro, tentativo della cultura greca di superare il regno dell'irrazionale, del caos e della violenza attraverso il logos, la scienza e la coscienza. Nella raccolta i saggi sono stati accorpati per periodo liturgico del ciclo di feste che va da Natale alla festa del Corpus Domini, tra maggio e giugno, sessanta giorni dopo la Pasqua: dal Natale all'Epifania, poi attraverso il Carnevale e l'Annunciazione fino alla Pasqua e infine al Corpus Domini. -
Tragedie. III. Ercole [Eteo]. Ediz. critica
Il volume che qui si presenta si aggiunge ai due, sempre a cura di Giancarlo Giardina e usciti nella stessa collana, dedicati alle tragedie di Seneca: il primo presenta ""Ercole"""", """"Le Troiane"""", """"Le Fenicie"""", """"Medea"""", """"Fedra""""; il secondo """"Edipo"""", """"Agamennone"""", """"Tieste"""", con un indice finale dei nomi e delle forme metriche che rendono più agevole la consultazione dell'intera opera. In questo """"progetto di lavoro"""", """"Ercole"""" [Eteo], opera di cui è incerta la stessa attribuzione a Seneca, viene pubblicato a parte, presentando questioni critiche difficili ed a lungo dibattute. La tragedia, tratta dalle """"Trachinie"""" di Sofocle, narra il mito della gelosia di Deianira che, per riconquistare Ercole, che si era innamorato di Iole, gli invia una tunica intrisa del sangue del Centauro Nesso, creduto un filtro d'amore ma in realtà un veleno mortale. Ercole, in preda al dolore, si fa costruire una pira sulla quale si fa bruciare. La tragedia si conclude con la sua risurrezione e apoteosi. Il volume presenta l'edizione integrale dell'opera con un ampio apparato critico che documenta una ricostruzione affidabile del testo."" -
Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci. I commenti. Atti del 4° Seminario internazionale di Siena (Certosa di Pontignano, 3-4 giugno 2011)
Il terzo seminario senese sulla tradizione dei medici antichi ha raccolto specialisti italiani e stranieri di testi dell'età tardoantica, medievale e rinascimentale, con il proposito di indagare, nell'ambito della tradizione indiretta dei testi medici greci, latini e arabi, il campo particolare delle traduzioni. I vari interventi hanno evidenziato la ricchezza delle problematiche esistenti e i sensibili progressi degli studi nell'ambito filologico e metodologico. Dall'età tardoantica, con le traduzioni latina e araba del cosiddetto Testamento di Ippocrate, le ricette magiche di Sesto Placido e le Ecloghe di Oribasio, si passa alle traduzioni arabe del De humoribus ippocratico, al Canone di Ruhawi delle opere di Galeno e all'ippocratico De natura pueri. Per l'età medievale e rinascimentale si presentano studi sulle traduzioni latine del De parvae pilae exercitio e su alcune greco-latine, adespote, di Galeno e di Ippocrate, su quelle del Quod animi mores di epoca medievale e rinascimentale e, infine, sulle traduzioni quattrocentesche e cinquecentesche di Dioscoride. -
Il canto delle vergini locresi. La musica a Locri Epizefirii nelle fonti scritte e nella documentazione archeologica (secoli VI-III a. C.)
La presente ricerca è dedicata alla cultura musicale di Locri Epizefirii, polis italiota che si distinse per l'intensa attività cultuale e sacra. Il progetto si inserisce in un più ampio orizzonte d'indagine riguardante la valorizzazione dei beni musicali di età antica e la loro contestualizzazione storica, con particolare attenzione alla storia musicale di una città greca d'Occidente dall'età arcaica all'età ellenistica. Esso si ricollega ai recenti interessi dell'archeologia musicale intesa come scienza storica, un campo di ricerca multidisciplinare che, coniugando i metodi dell'archeologia e della musicologia, studia i reperti archeologici di interesse musicale e il loro contesto d'uso e di rinvenimento allo scopo di collocare l'attività musicale in uno spazio, in un luogo e in un'occasione ben determinati e di interpretarne il significato culturale, religioso e sociale. È stato ricostruito il quadro storico della musica a Locri Epizefirii, in relazione sia ai protagonisti sia al contesto delle vicende politiche e sociali e del loro divenire storico. Dallo studio delle fonti scritte - storiche, letterarie ed epigrafiche - è emerso come Locri fosse uno dei centri più attivi in campo artistico e musicale della Magna Grecia. -
Alias in via Solferino. Studi e ricerche sulla lingua di Buzzati
Il titolo riecheggia ""Alias in via Sesostri"""", racconto ambientato in un palazzo signorile dove abitano stimati professionisti che celano una seconda inconfessabile identità. E suggerisce, con il riferimento a via Solferino, storica sede del """"Corriere della Sera"""", la doppia identità di Buzzati, giornalista e scrittore, ma anche lo stretto collegamento fra i due piani. Queste due identità di Buzzati sono indagate nei sei saggi che compongono il volume, e coprono il periodo che va dall'ingresso al """"Corriere"""", nel 1928, alla pubblicazione di """"Un amore"""", nel 1963. Il quadro che risulta conferma l'importanza dell'attività giornalistica, mostrando che la cronaca rappresenta per Buzzati una sorta di laboratorio linguistico, dove lo scrittore apprende e sperimenta tecniche e soluzioni sintattiche che trasferisce nei romanzi."" -
«Memorie, ombre di sogni». Pascoli un secolo dopo
Attraverso questo omaggio dedicato a Giovanni Pascoli nel centenario della morte corre la parola Zvani. È una delle voci più note del poeta romagnolo, a un tempo materna, infantile e cimiteriale. Alcuni saggi vi fanno riferimento in modo esplicito, da punti di vista diversi e complementari: uno studio ne mette in rilievo il valore ""antifrastico"""" rispetto ai modelli scritturale e dantesco e sottolinea il potere salvifico legato alla parola materna. Zvani, e più in generale La voce, sono poi l'oggetto di un'analisi di carattere tecnico, mirata a sondare il rapporto tra tonalità alte e deboli nella poesia pascoliana. Tanto alla fortuna critica, in aree poco frequentate come quella spagnola e serba, quanto ai documenti inediti e rari che riguardano la biografia e l'opera sono dedicate due sezioni del volume. Particolarmente preziose risultano le testimonianze volte a sostanziare un'immagine non solo 'familiare' del poeta, ormai ampiamente accreditata presso gli studiosi, ma sempre passibile di preziose e utili integrazioni. Anche il Pascoli docente e curatore di volumi per le scuole è oggetto di varie indagini. Se si prendono in esame alcune storie e antologie della letteratura in uso nei licei e nelle università italiane non è difficile constatare come negli ultimi vent'anni la figura di Pascoli sia sostanzialmente invariata, come accade a tutti i grandi classici che fanno parte del canone."" -
La lamina di Demlfeld
In questo volume miscellaneo si presenta lo studio di un documento iscritto proveniente dall'area retica. Si tratta di una tavola di bronzo di piccole dimensioni proveniente dal sito votivo di Demlfeld, presso Ampass (Innsbruck, Austria). Notizie relative al contesto e all'inquadramento storico del reperto vengono date in alcuni contributi di taglio archeologico e topografico. Un contributo linguistico sul nome di Ampass risulta inoltre un corredo necessario per l'inquadramento toponimico della zona di rinvenimento. L'interpretazione del luogo sacro come fanum, con offerte votive che riconducono al mondo femminile, costituisce un nucleo informativo attorno al quale collocare l'intento comunicativo del testo della lamina: la dedica agli Avasuera fatta da parte di un Kleimun. L'insieme dei dati contestuali forniti aiuta il lettore a collocare il documento nel suo ambiente di provenienza e a capire la 'situazione' di riferimento nel quale è stato prodotto. Il documento iscritto viene poi descritto negli aspetti epigrafici e linguistici. Un capitolo conclusivo presenta infine un aggiornamento storico-linguistico sullo stato della ricerca nei rapporti etrusco-retici-tirrenici. Ai rapporti tra Reti, Etruschi e Tirreni di Lemnos conduce infatti l'analisi testuale della lamina di Demlfeld, data la sua stretta connessione linguistica non solo con l'Etrusco, ma anche con la lingua delle iscrizioni di Lemnos. -
Lettere
Il volume raccoglie integralmente le lettere pariniane finora note, databili dal 1752 al 1798. Si tratta di sessantasei epistole, inviate a trentanove destinatari, i cui testi sono stati sistematicamente ricollazionati sugli originali, cosa che ha permesso di correggere sviste ed errori delle stampe anche più recenti. I documenti, accomunati dall'esteriore caratterizzazione epistolare, sono talora intimamente diversi l'uno dall'altro (per occasione, motivo, scopi, stile, struttura...), tanto da configurare una varietà tipologica che va dalla vera e propria familiaris alla supplica scritta in terza persona, dalla lettera ufficiale, anche redatta per incarico e a nome di tutto un corpo (""in nome de' Professori delle Scuole Palatine"""", n. 15), alla commendatizia, dall'accompagnatoria di altri testi fino al memoriale o a quella che oggi diremmo 'autocertificazione'. Le lettere gettano quindi luce sia sul ruolo pubblico del Parini, come intellettuale e funzionario, sia sugli aspetti più privati della sua vita, quelli legati all'amore, all'amicizia o alla salute, fornendo notizie e particolari spesso non ricavabili da altre fonti. Il corpus, corredato da un commento e, in alcuni casi, da un apparato critico-filologico che dà conto di correzioni d'autore, inserimenti e varianti, è preceduto da un'ampia introduzione e concluso da un ricco apparato di indici."" -
La Fenicia in età persiana. Un ponte tra il mondo iranico e il Mediterraneo
I due ampi saggi di Tatiana Pedrazzi e Ida Oggiano che compongono il presente volume affrontano il tema delle relazioni tra impero persiano e mondo fenicio in un'ottica originale, che permette di superare la diffusa antinomia Oriente-Occidente per proporre una visione al tempo stesso simmetrica e complementare di tali relazioni. I due contributi pongono il mondo delle città fenicie d'Oriente al centro di una rete assai ampia di rapporti politici, religiosi e culturali, nei quali esse si ritrovano oggetto di un modo di ""gestione"""" dei territori non dissimile da quello applicato in altre aree dell'impero. Gli stessi vincoli che legano i sovrani persiani, i governatori da essi designati e le dinastie locali riprendono uno schema ben consolidato e documentato in varie regioni. L'interesse persiano per la produzione agricola rappresenta un ulteriore tassello di un quadro che questo volume definisce con grande evidenza e precisione. Un tema che lega saldamente le due parti dell'opera è quello della vita religiosa, in cui da un lato si mette in luce l'ampio spazio concesso ai culti locali nelle zone dell'impero e dall'altro si individua proprio nei santuari fenici dedicati alle divinità guaritrici un luogo privilegiato di incontro tra esperienze e tradizioni appartenenti a culture differenti. L'allargamento della prospettiva al mondo mediterraneo, nel lavoro di Ida Oggiano, fornisce un riferimento sia alla situazione complessiva dell'impero achemenide, sia a quella delle città fenicie."" -
Parole in movimento. Linguaggio politico e lessico storiografico nel mondo ellenistico. Atti del Convegno internazionale (Roma, febbraio 2011). Ediz. multilingue
All'origine di questo libro è l'idea di cogliere gli elementi di mobilità e di innovazione nel discorso pubblico e nel lessico della politica nel mondo greco, nell'età aperta dall'egemonia macedone; di recuperare, di alcuni termini-chiave, l'evoluzione e le successive manipolazioni nel tempo, confrontando fonti letterarie ed epigrafiche e verificando gli sviluppi di età romana; di guardare criticamente al lessico degli storici e degli oratori antichi come a un attendibile specchio di tali mutamenti. I curatori del volume hanno raccolto contributi che vanno dal IV secolo a.C. alla piena età imperiale, luogo privilegiato di osservazione della vitalità e della capacità di adattamento di alcuni aspetti del discorso pubblico di tradizione ellenistica.