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Parole in movimento. Linguaggio politico e lessico storiografico nel mondo ellenistico. Atti del Convegno internazionale (Roma, febbario 2011). Ediz. multilingue
All'origine di questo libro è l'idea di cogliere gli elementi di mobilità e di innovazione nel discorso pubblico e nel lessico della politica nel mondo greco, nell'età aperta dall'egemonia macedone; di recuperare, di alcuni termini-chiave, l'evoluzione e le successive manipolazioni nel tempo, confrontando fonti letterarie ed epigrafiche e verificando gli sviluppi di età romana; di guardare criticamente al lessico degli storici e degli oratori antichi come a un attendibile specchio di tali mutamenti. I curatori del volume hanno raccolto contributi che vanno dal IV secolo a.C. alla piena età imperiale, luogo privilegiato di osservazione della vitalità e della capacità di adattamento di alcuni aspetti del discorso pubblico di tradizione ellenistica. -
I mosaici antichi pavimentali e parietali e i sectilia pavimenta di Roma nelle collezioni Capitoline. Ediz. illustrata
Il volume offre un catalogo scientifico aggiornato dei mosaici che fanno parte della collezione dei Musei Capitolini, mosaici, attualmente non visibili, di notevole rilevanza dal punto di vista archeologico e storico-artistico. Sono studiati i rivestimenti musivi e marmorei che provengono dagli scavi svolti nel territorio di Roma negli ultimi decenni del XIX secolo e nella prima metà del XX, durante gli interventi urbanistici che trasformarono Roma nella capitale d'Italia. Il catalogo non si limita alla presentazione e alla classificazione tipologica dei reperti, ma ne ricostruisce in molti casi anche la collocazione topografica e talvolta arriva a proporre la ricomposizione di interi complessi, analizzando l'attività delle botteghe presenti nella capitale e il tessuto economico della città. -
Mosaici antichi in Italia. Regione prima. Ercolano
Ad oggi, ancora non disponevamo di un repertorio analitico dei pavimenti e dei rivestimenti parietali (non pittorici) di Ercolano. I due volumi che qui si presentano (con ricco apparato grafico in bianco/nero e a colori) vogliono colmare questa lacuna: essi raccolgono i pavimenti in cementizio, in mosaico e in opus sectile e i rivestimenti parietali musivi e marmorei; propongono un inquadramento tipologico del materiale, finalizzato alla strutturazione di schemi cronologici applicabili, di riflesso, alle strutture di pertinenza. Questo lavoro offre quindi un panorama estremamente vario per tipologia e per qualità intrinseca dei singoli manufatti, utile non solo alla conoscenza dell'antica Ercolano ma a tutti gli studi sui rivestimenti pavimentali e parietali di età romana. -
Commento a Lucrezio, De rerum natura, libro V 1-280
Il volume pubblica, con un ricco apparato di indici e un'ampia bibliografia, la prima parte di un puntuale ed esteso commento critico al V libro del ""De rerum natura"""" di Lucrezio, vv. 1-280, il cui completamento è prossimo a vedere la luce. Il poema, capolavoro di Lucrezio, fu pubblicato intorno al 54 a. C.; esso contiene l'esposizione della dottrina epicurea che Lucrezio vuole diffondere a Roma. In 6 libri, il """"De rerum natura"""" si articola in tre gruppi di due libri ciascuno, dedicati alla fisica, all'antropologia e alla cosmologia. Lucrezio offre al lettore un'interpretazione poetica dei fenomeni dell'universo in cui tutte le cose, compreso l'uomo, nascono e muoiono, e nel quinto libro, che cerca di combinare i risultati della scienza con la filosofia di Epicuro, realizza un'impresa letteraria particolarmente difficile."" -
I testi etruschi su piombo
L'oggetto di questa ricerca è costituito da un gruppo di iscrizioni etrusche selezionate secondo un criterio predefinito e convenzionale: vale a dire, quello di essere realizzate su supporti in piombo. Viene richiamata e discussa tutta la letteratura che a queste iscrizioni sia comunque pertinente (ovviamente all'interno della linguistica etruscologica scientifica), in modo da fornire una sorta di 'stato dell'arte' sulle conoscenze che attualmente abbiamo su di esse e sui problemi che comportano; esso può costituire un punto di partenza per possibili future ricerche. Di ogni iscrizione viene fornita una descrizione dei contesti archeologici di rinvenimento (se noti) e delle caratteristiche grafiche, anche in funzione della datazione; infine si offre ampio spazio all'analisi linguistica, che parte dagli studi già effettuati per poi proseguire, dove possibile e opportuno, secondo nuove linee di interpretazione. -
Odi
Si è intitolato questo volume ""Odi"""", senza l'articolo, per recuperare il titolo usato per pubblicare nel 1791, con l'assenso del Parini, la prima raccolta di tali composizioni: secondo i desideri del poeta non tutte le odi erano comprese nella silloge, e tale scelta è stata rispettata. Dando quindi piena validità dell'edizione del 1791, la si adotta come testo per le 22 odi che contiene; a questa raccolta si fanno seguire le prime edizioni delle ultime tre grandi odi, riservando all'apparato le lezioni dei manoscritti reperiti e delle stampe successive. Le odi pariniane, che si distinguono per contenuto elevato e raffinate scelte stilistiche, riuniscono i valori fondamentali del Parini, quelli che lo rendono intramontabile e attuale: il valore della vita e della sua qualità, l'amore per la conoscenza e per la verità, il superamento dei pregiudizi, l'impegno civile, il valore e l'etica dell'arte."" -
Il mattino (1763)-Il mezzogiorno (1765)
Il quinto volume dell'Edizione nazionale delle opere di Giuseppe Parini presenta i due poemetti che diedero al loro autore la fama e l'importanza meritata nella storia delle nostre lettere. L'assetto ormai stabile della valutazione storiografica dei testi, pubblicati direttamente dall'autore, sta alla base di questa nuova edizione critica (con ampio commento e ricca introduzione), che ha consentito, d'altra parte, la messa a punto di alcune questioni filologiche sollevate dalle ricerche più recenti. Dedicare a questi poemetti un volume specifico vuol dire anche promuoverne una conoscenza oggettiva e autonoma, nella dialettica evoluzione che lega un testo all'altro, una valutazione che si appelli ai caratteri della loro scrittura, così come furono recepiti dal pubblico del loro tempo, senza riguardo per ciò che sarebbe seguito. -
Il mattino (1763)-Il mezzogiorno (1765)
Il quinto volume dell'Edizione nazionale delle opere di Giuseppe Parini presenta i due poemetti che diedero al loro autore la fama e l'importanza meritata nella storia delle nostre lettere. L'assetto ormai stabile della valutazione storiografica dei testi, pubblicati direttamente dall'autore, sta alla base di questa nuova edizione critica (con ampio commento e ricca introduzione), che ha consentito, d'altra parte, la messa a punto di alcune questioni filologiche sollevate dalle ricerche più recenti. Dedicare a questi poemetti un volume specifico vuol dire anche promuoverne una conoscenza oggettiva e autonoma, nella dialettica evoluzione che lega un testo all'altro, una valutazione che si appelli ai caratteri della loro scrittura, così come furono recepiti dal pubblico del loro tempo, senza riguardo per ciò che sarebbe seguito. -
Le odi
Si è intitolato questo volume ""Odi"""", senza l'articolo, per recuperare il titolo usato per pubblicare nel 1791, con l'assenso del Parini, la prima raccolta di tali composizioni: secondo i desideri del poeta non tutte le odi erano comprese nella silloge, e tale scelta è stata rispettata. Dando quindi piena validità dell'edizione del 1791, la si adotta come testo per le 22 odi che contiene; a questa raccolta si fanno seguire le prime edizioni delle ultime tre grandi odi, riservando all'apparato le lezioni dei manoscritti reperiti e delle stampe successive. Le odi pariniane, che si distinguono per contenuto elevato e raffinate scelte stilistiche, riuniscono i valori fondamentali del Parini, quelli che lo rendono intramontabile e attuale: il valore della vita e della sua qualità, l'amore per la conoscenza e per la verità, il superamento dei pregiudizi, l'impegno civile, il valore e l'etica dell'arte."" -
The animal soul and the human mind. Renaissance debates
Questo volume si propone di mostrare la ricchezza dei dibattiti rinascimentali sulla distinzione tra l'uomo e gli animali, muovendo un primo passo verso una ricostruzione più dettagliata dell'argomento. Si avvale di un duplice approccio: da un lato focalizza l'attenzione sullo studio dell'anima degli animali in autori scelti, discutendone le facoltà ed i principali punti di distinzione dall'anima umana, o dalla mente; dall'altro presenta dei 'fili conduttori' che attraversano tutto il volume e che vengono alla luce soprattutto nei testi stampati nelle appendici. La decisione di includere brani da fonti primarie è motivata dal tentativo di individuare gli aspetti-chiave dei dibattiti rinascimentali sull'anima degli animali selezionando una serie di testi per formare sia una 'lista di lettura essenziale', sia una base per incoraggiare i lettori a perseguire proprie, ulteriori indagini. I contributi, scritti in italiano, inglese e tedesco, in questo modo trovano un punto di convergenza nei testi primari, selezionati esclusivamente in lingua originale. La funzione dei contributi multilingue, con l'aggiunta dei testi, è quindi destinata a porre il volume in un contesto di ricerca internazionale, incoraggiando l'analisi terminologica e concettuale e lo studio di come i testi primari in esame siano stati recepiti, commentati e tradotti in queste lingue. -
Atheismus triumphatus. (Rist. anast. Roma, 1631)
"L'Atheismus triumphatus è un testo enigmatico, il più sofferto di Tommaso Campanella: """"uno dei suoi scritti più belli e meno noti"""", ha osservato Luigi Firpo. Si può aggiungere che, in questo Contra Celsum che si staglia agli albori decisivi della modernità, il filosofo calabrese - di origini umili e forte anche del radicamento in una terra aspra - si impegna a combattere atei, machiavellisti e gli stessi suoi persecutori: ai suoi occhi quasi coalizzati per allontanare ragione e morale dal cristianesimo. Germana Ernst è la studiosa che ha scoperto e pubblicato, nel 2004, la redazione originale - in volgare e autografa - dell'opera: L'ateismo trionfato overo riconoscimento filosofico della religione universale... contra l'antichristianesmo macchiavellesco (e quello che risulta essere come il sottotitolo era in effetti l'autentico titolo dell'opera: Riconoscimento filosofico della religione universale...). Il filosofo di Stilo non poté vedere pubblicato il testo italiano ma, pur tra varie difficoltà, riuscì a far stampare per due volte la successiva redazione latina. L'edizione romana dell'Atheismus triumphatus - apud haeredem Bartholomaei Zannetti, 1630/1631 - è quella cui Campanella attribuiva un valore di riscatto, personale oltre che filosofico."""" (Dalla Premessa)" -
Gli umbri in età preromana. Atti del 27° Convegno di studi etruschi ed italiaci (Perugia-Gubbio-Urbino, 27-31 ottobre 2009)
Oggi le indagini sul terreno, i materiali restituiti dalla ricerca archeologica e le speculazioni in campo epigrafico-linguistico e storiografico propongono un quadro etnico-culturale dell'Italia preromana dell'ultimo millennio a.C., cioè del periodo in cui nascono e si sviluppano i vari popoli italici, sempre più ricco di nuovi dati e di suggestioni. Fra questi popoli, gli Umbri ebbero una chiara coscienza della loro individualità etnico-culturale. Il convegno che qui si presenta, incentrato sul loro studio, offre agli studiosi numerose relazioni e comunicazioni che affrontano da vari settori (storico, linguistico, epigrafico, archeologico) la storia in periodo preromano di questo popolo, cercando di ricostruire un quadro dell'Umbria antica il più vicino possibile alla realtà storica e di schiudere nuove prospettive di ricerca. -
La struttura amministrativa del mar-sa nella documentazione della III dinastia di Ur
Ad oggi non esiste ancora uno studio esaustivo sul mar-sa. Tradizionalmente la parola era stata messa in relazione con l'espressione ""mar-za"""", documentata da testi del periodo paleo-accadico fino all'epoca di Ur III, e si riteneva che entrambe indicassero un arsenale o un cantiere navale. L. Oppenheim, nel 1948, ha osservato che i testi della città di Umma risalenti alla III Dinastia di Ur descrivono il mar-sa come un luogo a cui erano assegnati lavoratori, materiali e scorte alimentari. I lavoratori all'interno del mar-sa esercitavano varie professioni, come falegnami o scribi. Allo stato attuale delle conoscenze non esistono attestazioni del termine """"mar-sa"""" che non siano datate all'epoca della III Dinastia di Ur, né esistono attestazioni del termine nei testi lessicali: per poter descrivere la realtà di questa istituzione abbiamo soltanto la documentazione della III Dinastia di Ur, che viene analizzata in questo volume da un punto di vista linguistico, storico e tecnico. L'esistenza di tale struttura è documentata dal 25° anno di regno di Sulgi in molte città poste sotto il controllo dei re di Ur; più specificatamente i testi documentano la presenza di almeno otto diversi mar-sa e il numero dei testi in cui viene attestata questa espressione a Ur III ammonta a oltre cinquecento."" -
In carta ed ossa. Le immagini femminili nei libri a stampa del Mezzogiorno rinascimentale
Il volume che qui si presenta ha per argomento lo studio delle raffigurazioni femminili nei libri a stampa del Meridione d'Italia durante il Rinascimento: ritratti completi in ogni dettaglio di fisionomie, acconciature, abbigliamento, accessori, monili e contegno delle meridionali - napoletane, palermitane, ischitane, capuane e non solo - che provengono unicamente da centri di produzione del Nord, dalla Serenissima, dalla Francia e dalla Germania. Le eroine di questi libri, raccontate da poeti, narratori, drammaturghi e commediografi, non ci vengono mostrate come divinità antiche né come concetti astratti rivestiti di carne; eppure, come creature viventi, non sembrano fino in fondo credibili. La loro collocazione è a mezz'aria, consegnate alla cifra figurativa della donna ideale, senza tempo e senza luogo. -
La missione Stefanoni nella «España con honra». Intelligence e diplomazia europea tra 1868 e 1870
Partendo dalla scoperta di un carteggio inedito sulla missione affidata da Filippo Antonio Gualterio a Carlo Stefanoni per la candidatura Savoia alla Corona di Spagna, il lavoro si snoda attraverso le vicende che dalla rivoluzione spagnola del 1868 portarono sul trono il duca d'Aosta alla fine del 1870. Il volume entra nel vivo della missione e degli intrecci internazionali che caratterizzarono un periodo cruciale per il futuro della Spagna e di tutta l'Europa. Attraverso le candidature sul trono di San Fernando scopriamo una tela tessuta con messaggi controversi, accordi e smentite, mediante la quale si dipana un disegno organico, e sotterraneo, della politica italiana alla ricerca di una collocazione e di un prestigio internazionali. Il lavoro è completato da una ricca appendice documentaria, inedita, la cui parte principale è costituita dalle lettere di Stefanoni da Madrid. -
Le edizioni dell'opera di Giovan Battista Della Porta
Il volume presenta uno studio sulle opere di Giovan Battista Della Porta (nato nel 1535 e morto nel 1615), personaggio di particolare e suggestivo spicco nell'ambito della realtà rinascimentale partenopea, filosofo, scrittore e commediografo, autore, fra l'altro, di una Magia naturalis che, ristampata in venti libri nel 1589, gli valse fama europea. L'autrice, prematuramente scomparsa nel 2011, da molto tempo raccoglieva materiale sullo scrittore, esaminando cataloghi, schedando edizioni ed esemplari, sia in Italia che all'estero; nel rispetto quindi della sua impostazione strutturale e nel solco delle sue scelte bibliografico-bibliologiche e catalografiche, è stato pubblicato questo catalogo (corredato da quattro preziosi indici), in cui la descrizione delle edizioni delle opere di Della Porta, ordinate cronologicamente, prevede la trascrizione diplomatica dei frontespizi, a cui seguono le indicazioni di formato, segnatura, consistenza, carattere di stampa, eventuali elementi iconografici ed elenco dettagliato dei contributi paratestuali. Prefazioni, introduzioni, dediche e avvisi al lettore sono stati riportati per intero in calce alle schede la prima volta che compaiono. Al fine di agevolare la lettura, pur nel rispetto di lessico e sintassi originali, ortografia e punteggiatura dei testi in italiano sono state uniformate all'uso corrente, ad eccezione delle formule rituali, introduttive e conclusive. -
Ippolito Nievo centocinquant'anni dopo. Atti del Convegno (Padova, 19-21 ottobre 2011)
Le sessioni di studi che hanno scandito le giornate del convegno e che ripartiscono tematicamente il volume (Le confessioni d'un Italiano, Il romanzo e gli affetti, Storia e politica, L'altro scrittore, Il poeta e il drammaturgo, Altri mondi) guidano il lettore attraverso un itinerario che si snoda attraverso le tappe di una formazione civile, politica e culturale e di una produzione letteraria che rispecchiano il nomadismo intellettuale dello scrittore, anche di dimensione internazionale. I vari articoli ridiscutono la ricezione dell'opera di Ippolito Nievo da parte dei lettori suoi contemporanei e della tradizione letteraria come noi la conosciamo; essi mettono in luce il suo lascito alle future generazioni di lettori, nell'auspicio che essi riconoscano in lui uno tra i più grandi interpreti della società civile e della cultura italiane, collocandolo meritatamente tra gli scrittori e gli intellettuali più significativi della nostra storia. -
Sprachkontakt und Kulturkontakt im alten Italien. Onomastik und Lexicon. 10 Jahre nach Jürgen Untermanns «Wörterbuch des oskich-umbrischen». Ediz. multilingue
Jürgen Untermann, morto nel febbraio 2013, è stato un filologo e un epigrafista tedesco. Discepolo di Hans Krahe e di Ulrich Schmoll, Untermann si è dedicato a ricerche indirizzate soprattutto allo studio delle antiche lingue italiche (osco-umbre, sabelliche) e paleoispaniche. In occasione del decimo anniversario dalla pubblicazione del suo Wörterbuch des oskisch-umbrischen ('Dizionario della lingua osco-umbra'), la redazione della rivista ""Linguarum Varietas"""" ha dedicato allo studioso questo fascicolo monografico, incentrato sullo studio dell'onomastica e del lessico delle antiche lingue italiche, soprattutto sabelliche. I contributi si concentrano sull'analisi dei nomi personali italici e sulla morfologia e formazione delle parole delle lingue sabelliche, senza trascurare le implicazioni del linguaggio nei contesti di contatto fra le lingue italiche."" -
Narce tra la prima età del Ferro e l'Orientalizzante antico. L'abitato, i Tufi e la Petrina
La decisione di accogliere nella collana ""Civiltà arcaica dei Sabini nella valle del Tevere"""" un contributo dedicato allo studio dell'evoluzione dell'insediamento falisco di Narce, più specificamente delle necropoli i Tufi e la Petrina, tra la prima età del Ferro e il primo periodo dell'Orientalizzante, è motivata dalla volontà di ricollegarsi al primo quaderno di questa collana, uno studio sui materiali protostorici della Sabina Tiberina, condotto con la finalità di affrontare criticamente e delineare la storia dell'occupazione dell'area settentrionale della Sabina tiberina. Il volume si inserisce quindi nel quadro di questa problematica, con l'esame puntuale di un sito del territorio falisco e di due delle sue necropoli. Esso cerca di definire le varie fasi di sviluppo del centro nel più ampio quadro di mutamenti in atto in Etruria meridionale a partire dalla fine del Bronzo finale, soprattutto rispetto al vicino territorio di Veio. Lo studio delle due necropoli dei Tufi e la Petrina è affrontato con un percorso di metodo che parte dalla documentazione di tutti i materiali conservati in musei italiani e stranieri, integrati da approfondite ricerche d'archivio e ricognizioni territoriali. Il catalogo ragionato che ne consegue, con l'analisi comparata dei materiali - che sono tutti documentati -, costituisce una base di fondamentale importanza per l'avanzamento della conoscenza delle fasi iniziali della storia dell'insediamento e della sua cultura materiale."" -
Trinità e comunione in Dante
Nella donazione originaria, grazie alla quale emergono tutte le cose per la generosità libera dell'atto creatore, sono segnati dalla Trinità anche la più profonda struttura e il destino degli esseri; è nella luce di questa ontologia trinitaria dell'amore divino che Dante intende il mondo e la vita di tutte le creature. Questa è l'interessantissima tesi che l'autore presenta nel volume. Attraverso un'analisi che rivela una straordinaria conoscenza dantesca, letteraria e teologica, Rossini dimostra come nell'ecumene poetica dantesca sia evidente il nesso fra ciò che può chiamarsi la ""matrice informativa"""" della Trinità e la vita civile e comunitaria, quando essa venga regolata dalla giustizia. La Trinità divina è quindi per l'Alighieri il principio animatore dell'intera vita umana, personale e sociale, l'autentica forma mundi.""