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Dall'Oliva al Savuto. Studi e ricerche sul territorio dell'antica Temesa. Atti del Covegno (Campora San Giovanni, 15-16 settembre 2007)
La questione Temesa costituisce uno dei temi più affascinanti dell'intera storia della Magna Grecia e la ricerca archeologica, condotta negli ultimi tempi con particolare intensità, ha permesso di rivitalizzare ulteriormente la questione. Il problema dell'ubicazione puntuale della città, sostanzialmente ancora non risolto, ha tuttavia acquisito delle coordinate geografiche e topografiche più salde rispetto al passato. Dopo il convegno su Temesa e il suo territorio (Perugia e Trevi, 1982), vero e proprio momento di svolta per gli studi relativi alla città, nel corso del quale prese consistenza l'ipotesi di ubicazione della città nel comprensorio costiero tirrenico tra i due fiumi Oliva e Savuto, prese l'avvio una serie di indagini che ha caratterizzato il venticinquennio successivo e che ha condotto al convegno di Amantea del 2007, di cui questo volume presenta i risultati e nel quale si è cercato di fare nuovamente il punto della situazione: il convegno ha rappresentato un'occasione di confronto e di dibattito e da esso sono scaturiti stimoli e progetti che possono consentire di pianificare strategie future, in un quadro di riferimento storico ed archeologico ormai piuttosto saldo. -
Cornelius Gemma. Cosmology, Medicine and Natural Philosophy in Renaissance Louvain
Cornelius Gemma (1535-1578), figlio del famoso matematico e cosmografo Gemma Frisius, fu professore di Medicina all'Università di Lovanio. Fino ad epoca recente è stato quasi del tutto ignorato dagli studiosi, benché avesse giocato un importante ruolo nella mappa intellettuale del tardo Cinquecento. Le sue opere principali, De Arte cyclognomica (pubblicata a Anversa nel 1569) e De naturae divinis characterismis (ancora Anversa, 1575), sono infatti due ""gemme nascoste"""" della storia intellettuale degli inizi del mondo moderno. Esse racchiudono una serie di problemi e teorie riguardanti, fra gli altri argomenti, l'astronomia, l'astrologia, la medicina, la divinazione, l'escatologia, l'enciclopedismo, l'arte della memoria; problemi e teorie che attirarono l'attenzione dei più importanti studiosi del tempo, come Guillaume Postel, Jean Bodin, Johannes Kepler. È ravvisabile, e di notevole interesse, un'influenza di Gemma anche su Giordano Bruno e Tommaso Campanella. Il volume che qui si presenta, a cura di Hiro Hirai, nasce da una conferenza internazionale, interamente dedicata a Gemma ed organizzata dal """"Centro per la Storia della Scienza"""" dell'Università di Ghent; esso fornisce il primo importante studio su questa sfuggente figura di studioso rinascimentale attraverso approcci multidisciplinari."" -
«Napoli è tutto il mondo». Neapolitan Art and Culture from Humanism to the Enlightenment. International Conference (Rome, 19-21 June 2003)
Da quando, nel sesto secolo avanti Cristo, coloni probabilmente della vicina Cuma la fondarono, Napoli si è distinta come una delle grandi capitali della cultura europea, crogiolo e catalizzatore di idee, di culture e di stili, crocevia di uomini e di opere. Questo carattere cosmopolita, questo continuo dialogo con altre culture, questo posizionarsi all'interno di un quadro europeo caratterizzano la storia delle arti e della cultura a Napoli e hanno trovato espressione acuta nella brevitas della sentenza che i curatori hanno voluto adottare come titolo per questo volume: ""Napoli è tutto il mondo"""". Sentenza coniata da Giulio Cesare Capaccio - uomo universale di stampo rinascimentale, poeta, teologo, antiquario e grande istoriografo napoletano nel suo Forastiero edito nel 1634. Il convegno, di cui questo volume presenta gli Atti, promosso dall'Accademia Americana e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, insieme al Trinity College/Rome Campus (sede italiana del Trinity College, Hartford, Connecticut) e dalla Bibliotheca Hertziana (Max-Planck-Institut fur Kunstgeschichte), vuole sottolineare quindi il carattere cosmopolita e l'importanza di Napoli come una delle capitali europee della cultura e delle arti e, nello stesso tempo, offrire un'occasione di dialogo e di confronto a studiosi di diversa formazione e provenienza."" -
Gli ozi di un illuminista. I libri di Alfonso Vincenzo Fontanelli alla Biblioteca Estense di Modena
Nel 1725, l'incontro con Giambattista Recanati e con i libri della sua biblioteca fece nascere e rafforzare nel marchese Alfonso Vincenzo Fontanelli l'amore per i libri, portandolo a mettere insieme una delle più cospicue raccolte librarie del tempo, aperta a tutte le discipline, di cui solo una terza parte o poco più fu venduta dagli eredi alla Biblioteca Estense di Modena. Ad essa e al suo sapiente collezionista è dedicato questo volume. -
La storiografia sui Seleucidi da Megastene a Eusebio di Cesarea
Nel lavoro che qui si presenta l'autore si propone di analizzare il vario e disparato materiale storiografico riguardante il regno dei Seleucidi, materiale che viene preso in considerazione in tutte le sue molteplici sfaccettature. L'attenzione verte quindi, quasi esclusivamente, sulle fonti letterarie relative alla storia seleucide, anche se sono numerosi i riferimenti alle fonti epigrafiche, papirologiche e numismatiche. Scopo dell'opera non è tanto un riesame degli eventi della storia seleucide, né una discussione sull'organizzazione del regno, né un'analisi generica delle forme e dei canali della propaganda; Andrea Primo si concentra invece sulle molteplici tradizioni storiografiche (di segno positivo e negativo) relative al regno dei Seleucidi e sui percorsi attraverso i quali tale ricco materiale si è prima ""accumulato"""", e poi definito e stabilizzato."" -
Terre di mare. Nautica, viaggi e incontri dall'antichità all'epoca moderna. Atti del Convegno internazionale (La Spezia, 20 giugno 2008)
Il volume raccoglie gli atti di un convegno promosso dal ""Center for Cultural Research and Universities Studies"""", un centro di studi, con sede a La Spezia, che si propone la valorizzazione della storia e della cultura liguri, e in particolare del territorio spezzino, attraverso la costruzione di rapporti di studio e collaborazione con le università straniere e con i più importanti studiosi, a livello nazionale ed internazionale, di argomenti che ruotano attorno alla nautica, alla sua storia ed alle sue prospettive di sviluppo. I vari contributi riflettono sui percorsi passati e sulle frontiere dell'avvenire, affiancando studi tecnico-scientifici, relativi al design navale ed alla formazione di figure professionali di progettisti, ad analisi di tipo storico ed economico, che si applicano alle varie vicende dell'attività cantieristica attraverso i secoli ed alle sue ripercussioni sociali sul territorio."" -
Linguaggio e metalinguaggio in Erodoto
Oggetto di questo studio sono le lingue naturali e il linguaggio nella concezione erodotea, e la terminologia metalinguistica adoperata da Erodoto. Gli interessi erodotei in questo campo si inseriscono in una duplice cornice, quella dell'etnografia di matrice ionica e quella degli studi sul linguaggio e sulle forme di comunicazione sviluppatisi in ambito sofistico. All'interno di questo contesto, lo sguardo erodoteo mostra una propria specificità, riassumibile in una breve considerazione: l'indagine dei fenomeni di comunicazione linguistica è condotta da Erodoto attraverso strumenti metodologici e parametri che hanno molto in comune con la coeva riflessione sul linguaggio, e tuttavia ciò avviene a partire dall'osservazione della pluralità dei linguaggi compresi nell'ecumene e non a partire da un'analisi interna al lessico e alle strutture della lingua greca. L'autore sceglie di porre al centro del suo lavoro la considerevole quantità di osservazioni esplicite, contenute in Erodoto, sui problemi di natura linguistica, siano questi rappresentati dal significato di termini stranieri, dall'evoluzione dell'alfabeto in rapporto al mutare della lingua, dalle caratteristiche linguistiche di popoli del passato e del presente, dalle citazioni di oracoli e profezie che necessitano di un'analisi semantica verbatim etc. -
Viaggi e paesaggi di Guido Piovene. Atti del Convegno (Venezia-Padova, 24-25 gennaio 2008)
Nella ricorrenza del primo centenario della nascita di Guido Piovene (1907-2007), la Regione Veneto, in collaborazione con vari enti culturali ed università, ha dato il via ad una serie di iniziative tese a celebrare questa ricorrenza: fra esse, anche un convegno di studi dal titolo Viaggi e paesaggi di Guido Piovene, ideato e organizzato da Giancarlo Galan, da Cesare De Michelis e dai rispettivi Dipartimenti di Italianistica di afferenza, convegno che si è tenuto tra Venezia (Aula Magna Ca' Dolfin) e Padova (Sala degli Anziani, Palazzo Moroni) nelle giornate del 24 e del 25 gennaio 2008. Di esso si pubblicano ora gli atti in questo volume, destinato, per merito del tenore qualitativo degli interventi critici che lo compongono, a divenire un eccellente contributo scientifico sullo scrittore vicentino. L'argomento prescelto si presta a mettere in luce meglio di ogni altro la produzione sia narrativa che saggistica pioveniana. Infatti se esistono due parole chiave in grado di dare conto in termini eccellenti dell'articolato laboratorio della scrittura di Guido Piovene, lungo tutte le sue scandite realizzazioni, ossia in prove che vanno dalla novella al romanzo, dal reportage all'intervento giornalistico, dal saggio al pamphlet, queste sono per antonomasia il viaggio e il paesaggio. -
Sainte-Beuve e de Musset latini
Il volume che qui si presenta affronta lo studio della produzione poetica in lingua latina di due figure di spicco della cultura e letteratura francesi dell'Ottocento, Charles Augustine de Sainte-Beuve e Alfred de Musset. Il primo, famoso soprattutto come critico letterario, fu, fra l'altro, Conservatore alla Biblioteca Mazarine dal 1840 al 1848, Accademico di Francia dal 1844 e insegnante di poesia latina e letteratura francese. Il secondo, raffinato autore di versi e drammaturgo per il teatro, è considerato uno dei grandi esponenti del romanticismo francese. Dei due autori Giampietro Marconi presenta ed analizza alcune composizioni poetiche latine, evidenziando, attraverso un'attenta ed ampia analisi critica, la profonda conoscenza, la padronanza e la vastità della cultura classica dei due scrittori, capaci di richiamare gli antichi con opportunità strategica e con una scrittura dotata del valore aggiunto di una rafforzata espressività. -
Thesaurus linguae etruscae. Vol. 1: Indice lessicale.
Il coraggioso impegno di Massimo Pallottino di coagulare un gruppo di studiosi con i quali concertare le strategie adeguate per superare gli ostacoli psicologici e pratici, che ancora negli anni settanta del secolo scorso avevano impedito la creazione di un repertorio esaustivo dei lemmi etruschi a noi noti, e di avvalersi in questo di validi collaboratori, portò nel 1978 alla pubblicazione della prima edizione del Thesaurus Linguae Etruscae volume I (Indice lessicale). Un'opera che, pur sotto 'gli auspici dell'Istituto di Studi Etruschi ed Italici e dell'Istituto di Etruscologia e Antichità Italiche dell'Università di Roma' come detto nel frontespizio del 1978, fin dagli anni sessanta ebbe finanziamenti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, donde la menzione di quest'ultimo come ente editore. I trenta anni da allora trascorsi non sono passati senza conseguenze: il volume è ormai superato a causa dell'avanzare degli studi, e l'esistenza di già tre supplementi, che hanno raccolto i materiali di nuova edizione, ha reso difficoltosa una rapida consultazione. Di qui la sentita necessità, vista negli anni la provata utilità di questo strumento di ricerca, di procedere ad una nuova e integrale versione dell'indice lessicale. -
Sulla tradizione indiretta dei testi medici greci. Atti del Seminario internazionale (Siena, 19-20 settembre 2008)
Il secondo seminario senese sulla tradizione dei medici antichi (il primo aveva come tematica il Galenismo tardoantico), di cui si pubblicano ora gli atti, a distanza di un anno, mentre è in corso il terzo seminario, ha raccolto a Pontignano ancora una volta vecchi studiosi di testi medici dell'età tardoantica, medievale e rinascimentale, e giovani studiosi di questo campo, per la maggior parte membri del gruppo di ricerca La medicina greca: tradizione e influenza. Questo secondo seminario, nei vari interventi qui pubblicati, mira a indagare aspetti della tradizione indiretta dei testi medici greci, latini, arabi. -
Il fumetto interculturale corre sul filo del multimediale
Nel volume che qui si presenta, attraverso molteplici interventi e varie prospettive di studio, si conferma quanto emerso, in sede teorica come nella pratica operativa, in questi ultimi decenni: il fumetto è cultura (e non sottocultura); è arte (e non un suo sottoprodotto); è, insomma, modalità espressiva pienamente multidisciplinare e polisemica. Di conseguenza, il fumetto è autorizzato a rappresentare la realtà coi propri specifici mezzi, a raccontare e a descrivere i fatti con le risorse, sempre più attraenti (e tecnologicamente avanzate) della ri-costruzione fittiva. È, forse, per questa sempre più emergente particolarità che la combinazione di immagini e testo verbale è positivamente devoluta all'incontro delle culture, impedendo lo scontro delle civiltà. Sia nei fumetti 'occidentali' che in quelli 'orientali', di cui si parla nel volume, la forma dell'espressione valorizza la forma, per così dire, del contenuto (il materiale storico-antropologico americano, cinese, tibetano, indiano, giapponese); e, come promana dal fumetto italian-disneyano che chiude il volume, il superamento dell'intento parodistico, caratteristico per l'innanzi di tante prove pur lusinghiere di bravi disegnatori e esperti letterati, rende le ultime esperienze particolarmente e seriamente innovative. -
Il paradiso perduto
Il presente volume esce in concomitanza con due importanti circostanze: la commemorazione del quarto centenario della nascita di John Milton (9 dicembre 1608) e la pubblicazione degli Atti del convegno internazionale che si è svolto a Matera nel novembre del 2006 su: Il Paradise Lost di John Milton e il tema della caduta nella tradizione italiana: da Giambattista Andreini a Serafino della Salandra. Esso presenta la traduzione del grande poema inglese (l'ultima aveva visto la luce nel 1984 ad opera di Roberto Sanesi) a cura di Flavio Giacomantonio; una traduzione in prosa ritmica, rigorosamente rispettosa del testo originale e corredata di un vastissimo apparato di note critiche e commmenti che agevolano la comprensione del testo, soprattutto per quanto concerne i riferimenti biblici e la tradizione dell'epica classica. L'apparato critico di commento costituisce un supporto indispensabile alla comprensione del testo e alla ricostruzione dei contesti sotto i profili storico, politico, religioso, mitico, geografico e letterario. L'autore ha adottato moduli espositivi e narrativi accessibili al comune lettore, evitando arditezze stilistiche e concettuali. La traduzione, con testo a fronte, è inoltre assolutamente fedele al testo originale e consente un agevole e immediato riscontro con la versione inglese, poiché è quasi sempre perfetta la corrispondenza del verso miltoniano con la relativa traduzione italiana. -
Il «Paradise lost» di John Milton e il tema della caduta nella tradizione letteraria italiana: da Giambattista Andreini a Serafino della Salandra
L'Adamo caduto di Serafino della Salandra è stato al centro di un importante convegno internazionale che si è svolto a Matera nel novembre 2006. Promosso dalla Fondazione Carical, con la collaborazione dell'Amministrazione Provinciale di Matera, il convegno ha visto la partecipazione di molti autorevoli relatori, italiani e stranieri, studiosi di Milton e del suo Paradiso perduto, che hanno, tra l'altro, approfondito l'ormai antica questione della possibile utilizzazione, da parte di Milton, dell'opera di Serafino della Salandra come una delle fonti del suo capolavoro. E lo hanno fatto raccogliendo le indicazioni di Flavio Giacomantonio che, nel suo corposo studio sull'Adamo caduto, ha evidenziato ben 33 punti di contatto tra le due opere, e li ha scrupolosamente documentati con i relativi confronti testuali. -
Sereni, «Corrente» e il pensiero materiato in immagini
Nel partire dal clima formatosi attorno alla rivista ""Corrente"""", nel quale operò Vittorio Sereni, mostrando forti sintonie con l'orizzonte culturale della scuola fenomenologica di Antonio Banfi, il saggio avvicina sia la poesia 'esistenziale' di Sereni sia un ampio insieme di prose dove specialmente si fa strada il concetto di universalità relazionale, entro il quale il cosiddetto 'ritorno alle cose' di tanta poesia novecentesca, e sereniana in particolare, trova la valenza più estesa. Attraverso poi la fitta analisi di molti testi prosastici di Sereni impegnati a rilevare quanto il concetto di immagine sia operativo nella sua officina immaginativa (e nei suoi scritti sull'arte più che altrove), il saggio procede a valutare i modi in cui la """"rete di segnalazioni e di allarmi"""" su cui si costruisce quella così individuata percezione estetica trovi esatta e ampia rispondenza nei poeti e prosatori pure da Sereni tradotti (Char, Apollinaire, Frénaud, Williams ...), verso i quali lo scrittore diresse attenzioni critiche di non poco momento. La sezione finale del volume imposta quindi lo studio della presenza di speciali iconotesti in quelle letture d'arte che meglio qualificano il pensiero sereniano, a più riprese coinvolto nel fertile confronto tra segni verbali e segni pittorici."" -
La necropoli punica di Palermo. Dieci anni di scavi nell'area della Caserma Tuköry
Il volume presenta i risultati degli scavi condotti a Palermo dal 1989 agli inizi del 1999 lungo l'odierno Corso Calatafimi, in un'area della Caserma Tuköry occupata dal Nucleo Radio-mobile della Legione Carabinieri. Il volume che qui si presenta illustra, nel modo più completo possibile, i dati emersi dalle campagne di scavo, ponendoli in relazione con quelli forniti finora dalla vasta bibliografia relativa alla necropoli palermitana. I corredi funerari, illustrati con un ricco apparato figurativo ed una esaustiva bibliografia di confronto, si collocano tra i primissimi anni del VI e i primi decenni del III secolo a.C.; benché essi non diano un quadro completo della cultura materiale della città, essendo infatti il risultato di una selezione condizionata dalla destinazione specificatamente funeraria, tuttavia suppliscono all'esiguità della documentazione archeologica finora fornita dall'abitato e offrono una campionatura ampia di oggetti destinati alla toeletta, alla mensa, alla cottura dei cibi e alla circolazione dei grandi contenitori da trasporto. Inoltre le tegole, utilizzate come copertura di sepolture collocate all'interno di alcune tombe a camera, forniscono indicazioni utili per la ricostruzione del sistema di copertura delle abitazioni coeve. Infine, importanti dati sul tipo e la qualità dell'alimentazione si ricavano dall'analisi dei resti dei cibi deposti come offerta al defunto e dall'analisi dei resti umani. -
Oggetti, uomini, idee. Percorsi multidisciplinari per la storia del collezionismo. Atti della Tavola rotonda (Catania, 4 dicembre 2006)
Questo volume, che raccoglie gli atti della tavola rotonda ""Oggetti, uomini, idee. Percorsi multidisciplinari per la storia del collezionismo"""" (organizzata dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Catania nel dicembre 2006), è frutto del rinnovato, diffuso interesse per la storia del collezionismo, o sarebbe più giusto dire per la storia dei collezionisti e delle loro collezioni, registrato in questi ultimi anni in ambito nazionale ed internazionale, non solo accademico. La scelta di focalizzare l'attenzione su tematiche che riguardano lo studio dell'antico, la sua fortuna e la sua sopravvivenza, ed ancora, l'interconnessione antico / moderno riletta attraverso le manifestazioni più eclatanti del collezionismo italiano, e siciliano in particolare, si rivelano, inoltre, coincidenti con le più ampie esigenze ed aspettative della moderna ricerca archeologica, che se da un lato riconosce ormai il fondamentale apporto dell'antiquaria alla nascita dell'archeologia contemporanea, dall'altro diversifica la ricerca storica aprendo la via a nuove discipline correlate alla principale, come la storia archeologica dell'arte, o l'archeologia storico-artistica. Mai come nel caso del collezionismo un oggetto perde senso se avulso dalla rete di relazione che lo collega ad altri oggetti, ad altri uomini, ad altre idee, nel lungo percorso che dal suo primo utilizzo giunge alla sua collocazione all'interno di una collezione, infine alla sua """"musealizzazione""""."" -
Paola Drigo settant'anni dopo
Paola Drigo (Castelfranco Veneto, 4 gennaio 1876 - Padova, 4 gennaio 1938), una delle voci più importanti e originali della narrativa italiana (e veneta in particolare) della prima metà del Novecento, fu autrice di una serie di racconti e di due romanzi, pubblicati ambedue nel 1936: Fine d'anno e Maria Zef. Il giudizio, e la riscoperta dell'opera della scrittrice, ascrissero per sempre Paola Drigo a quel gruppo che a inizio Novecento affermò una forte e viva presenza femminile nel panorama letterario italiano: i suoi libri si accompagnarono a quelli di Deledda, Negri, Aleramo, certo meno aggressivi, ma non diversamente acuti e perspicui nel documentare l'insofferenza e il disagio di una generazione di donne che pensava con la propria testa e non voleva saperne di restare confinata in casa. Così come i romanzi, anche i racconti denunciavano le sofferenze femminili in una società oppressivamente patriarcale, la quale pretendeva, non senza crudeltà e violenza, la più assoluta subordinazione. A settanta anni dalla morte, il volume che qui si presenta, raccogliendo gli Atti di un convegno tenutosi a Padova nell'ottobre del 2007, vuole svolgere una riflessione critica approfondita sull'opera di quella che è stata certamente la maggiore scrittrice d'area veneta della prima metà del ventesimo secolo e di cui oggi l'Archivio degli Scrittori Veneti del Novecento ha la fortuna di custodire le carte. -
Cartagine romana e tardoantica
Ventiquattro anni dopo la distruzione della città punica da parte di Scipione Emiliano, Caio Gracco con seimila coloni tentò, senza fortuna, di rifondare la città sulle rovine dell'insediamento punico. Una colonia cesariana, di cui esistono debolissime tracce archeologiche, occupò poi parte dell'antica area urbana punica. La fondazione ufficiale della nuova colonia (Colonia Iulia Concordia Karthago) avvenne nel 29 a.C., in pieno periodo augusteo. La nuova Cartagine, divenuta nel corso del II e III secolo d.C. una delle più grandi metropoli dell'impero, cadde in mano dei Vandali nel 439 d. C.: questa data segnò l'inizio di un lento declino, anche se la vita della città (divenuta capitale vandalica) continuò, con una certa vivacità, specie in alcuni settori più vicini al mare. L'Autore del presente volume ripercorre questa storia millenaria attraverso lo studio dei resti archeologici e dei vari impianti urbanistici che si susseguirono sul luogo dell'insediamento cartaginese, uno dei più antichi e dei più longevi di tutto il bacino del Mediterraneo. Con l'aiuto di un ricco apparato illustrativo, Giovanni Di Stefano studia lo sviluppo ed i mutamenti avvenuti nell'impianto cittadino, sia nel settore pubblico che privato, in ambito commerciale (le notevolissime strutture del porto), amministrativo e religioso: attraverso questi aggiunge nuovi dati alla conoscenza della società e dell'economia cartaginesi, che rivelano una sorprendente vitalità fino all'epoca tardoantica. -
The Formation of the Genera in Early Modern Culture
"Il volume, miscellaneo, raccoglie una serie di lavori sul tema del 'genere' nella letteratura e nelle arti visive dal Quindicesimo al Diciottesimo secolo - dal Rinascimento fiorentino all'Illuminismo francese. Gli articoli trattano dell'arte e della letteratura italiana, della pittura e della letteratura spagnola, della nascita del romanzo francese, della poesia e della poetica inglesi; essi sono diversificati per temi d'interesse e per punti di vista, tuttavia si possono notare una serie di tratti comuni, che derivano dalla familiarità con due importanti opere sul 'genere': The Resources of Kind (1973) di Rosalie Colie e Kinds of Literature (1982) di Alastair Fowler. Un certo numero di saggi sono poi ispirati dall'opera di Bakhtin ed hanno un approccio 'dialogico' che mette in evidenza l'ampiezza e l'elasticità nell'uso del termine 'genere'. L'articolo-guida della miscellanea, di Alastair Fowler, offre una panoramica essenziale dell'argomento, elaborata da un'autorità nell'ambito di questi studi - uno studioso le cui osservazioni sull'uso del genere come costume o settore di attività, piuttosto che come categoria, sono sostenute dai saggi che qui si presentano. In questo modo il suo lavoro fornisce molte delle linee di sviluppo con le quali gli altri scritti si confrontano"""". (Dall'Introduzione)"