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Il restauro del tabernacolo dei rigattieri e linaioli in Orsanmichele
Il Tabernacolo dell'Arte dei Rigattieri e Linaioli è situato sulla faccia meridionale del pilastro di sud-ovest della Chiesa di Orsanmichele a Firenze. Fu realizzato nel XV secolo per ospitare la statua del santo patrono della corporazione, il San Marco di Donatello. Quest'ultimo, uno dei capolavori giovanili dello scultore, fu sostituito da una copia alla fine del Novecento. Nel testo sono ripercorse le vicende storiche relative alla progettazione del tabernacolo, dando poi conto dell'attento lavoro di restauro eseguito nel 2020 sugli elementi scultorei e architettonici. Testi di Paola D'Agostino, Ulisse Tramonti, Benedetta Matucci. -
L' arte della fuga in tempo di guerra
Le peripezie di una famiglia di musicisti, dalle guerre del fascismo alla liberazione, e le difficoltà di una carriera artistica costruita dalla gavetta. Una cavalcata di oltre mezzo secolo tra storia, disavventure di guerra, detti napoletani e ""spettacolari"""" aneddoti del teatro musicale."" -
La morte qualunque
"Questa vita che c'è, semplicemente, come c'è l'aria. Tutti hanno una vita, e tutti hanno una morte, e tra questi binari di molle acciaio passa un dolore"""". Tre voci per una storia sola: il ticchettio di un orologio, le luci mutevoli di un giorno che corre. Potrebbe essere l'ultimo. O forse no. Una donna prepara lentamente il suo addio. Ha scelto di andarsene. Ha scelto di morire. Grida silenziosamente il suo """"no"""" in faccia alla malattia che la divora, e affretta il distacco dalle cose di quaggiù. Una figlia che ama ma che forse non riesce a capire, un uomo che la sostiene - e infine gli oggetti, i fiori, la casa, i ricordi. Che vuole tenersi stretti, andando via, insieme alla sua dignità. L'altra voce è la voce di un vecchio uomo, è una voce stanca e smarrita. Lungo la vita che adesso lo abbandona, ha imparato la verità complicata delle radici, il sapore e la fatica della terra, la dolcezza straziante delle preghiere. Adesso che deve separarsi da tutto, si chiede con insistenza che cosa può esserci dopo. E se il Paradiso fosse un campo nero? Allora spera che almeno sia una morte dolce, quella in agguato. L'ultima voce è una voce colpevole. Arresa all'imminenza di una pena capitale. Chi racconta è un assassino, pronto ad affrontare un'eutanasia di Stato." -
Conti in sospeso
Alessio Zeni si è dimesso dalla polizia per una mai chiarita storia di corruzione. Per vivere ora riscuote le scommesse clandestine per un malavitoso. Una mattina si presenta a casa sua uno uomo che gli chiede di scoprire la verità su uno snuff movie in cui viene uccisa una ragazza. Da quel momento la sua vita è sconvolta ed i pericoli si susseguono. Scampato alla morte per puro caso, Alessio è costretto a nascondersi nei vicoli bui di Roma. Per salvarsi dovrà capire cosa c'è dietro quel film e, soprattutto, cosa c'entri in questa storia Romolo Cartocci, il suo conto in sospeso, l'uomo che gli ha rovinato la vita e che ora lo cerca per ucciderlo. -
Il caso Freud
"Il caso Freud"""" è una raccolta di racconti brevi scritti con leggerezza ed ironia. Le parole prendono il sopravvento e, sul filo dell'umorismo si liberano dal discorso e dalle sue regole, diventano racconti, canzoni, monologhi teatrali. Ci sono parole che diventano persone e giocano tra loro, raccontando di Ottavio Nano e della sua Biancaneve, di Libero Arbitrio e delle sue riflessioni, di un maestro di vita vinto con i punti dello yogurt e perfino una lettera all'amministratore di condominio rivendicando il proprio ruolo di più grande scrittore del caseggiato." -
Il piacere del crimine
Un pomeriggio di pioggia a Bruxelles. Una macchina bloccata nel traffico, un anonimo narratore è immobile di fronte a una villa fin de siècle. La voce narrante inizia a raccontare la storia della famiglia Dutilleul, un tempo residente in una delle dimore più eleganti e antiche di Bruxelles. Una storia piena di mistero, una grande villa con nascondigli e passaggi segreti. All'interno delle due stanze nascoste matura la forza di una passione destinata a sfociare in eventi drammatici. Il ritratto di una grande famiglia e di un amore impronunciabile, eco di Fanny&Alexander, fulgida testimonianza della tradizione francese della saga famigliare. -
Aspettando Tullio
Un agosto di molti anni fa. Il caldo che evapora tra il fraseggiare degli anziani, i giri rapidi e incostanti dei loro occhietti e delle loro chiacchiere. Una vita che si srotola sempre uguale per Vanda, ancora giovane eppure, o forse per questo, caparbia, tenace, a suo modo ribelle. Contro il fratello Tullio, vivace e smargiasso, viziato ed eccessivamente affettuoso con lei. Contro la famiglia che la vorrebbe incasellata in un ruolo che le va stretto, e contro una madre severa e distante che pare sostenere solo il figlio maschio, amare quel ragazzo e difenderlo da qualunque accusa nella speranza di apparecchiargli la miglior vita possibile. Ed è proprio Tullio a impregnare ogni pagina di questo denso e affascinante romanzo d'esordio di Maura Fatarella. Tullio con la sua presenza scomoda e insieme tenera e soprattutto, poi, con la sua assenza. -
Nessun giorno ritorna
Una scrittrice italiana racconta i luoghi della sua vita. Napoli, Roma, Gerusalemme diventano in ""Nessun giorno ritorna"""" occasioni per tornare sulle proprie tracce, per rileggere se stessi attraverso gli anni che passano. Che fine ha fatto - sembra chiedersi Lia Levi - la bambina arrivata a Napoli, stordita dalla bellezza della città e dalle possibilità infinite che sembrava offrire? E come ha fatto a diventare la ragazzina che, negli anni delle leggi razziali e del fascismo, scopre nella Capitale il dolore e le spietate verità del crescere? Diventa quasi un giallo l'adolescenza, e si popola di persone e personaggi misteriosi. Come una strana, inquietante bambina deforme che forse conosce qualche segreto, e nei giorni del collegio suscita irrisioni e turbamenti. I paesaggi di Israele, più avanti, consentiranno a quest'io femminile di fare i conti, se non con le proprie radici, certamente con una lunghissima storia foriera di meraviglie e anche di molti dolori. Infine, il paesaggio sereno di un lago nella campagna laziale fornisce alla scrittrice lo sfondo più adatto a ripercorrere, con leggerissima malinconia, le tappe della sua vita alla luce dei luoghi attraversati."" -
Inadatti al volo
Sono 37 e si dichiarano tutti fieramente ""Inadatti al volo"""". Sono bloggers, persone che hanno qualcosa da dire e sanno dirlo in un certo modo. Parlano di malattie ma con punti di vista che sorprenderanno il lettore più esigente. 37 racconti profondamente diversi tra loro per stile, contenuto, forma, originalità. Ma """"Inadatti al volo"""" è anche voler dimostrare che la malattia, in fondo, è spesso solo una semplice etichetta, un giudizio dato superficialmente."" -
Via Ripetta, 218
Questa storia è una storia vera. Questa scuola è una scuola vera. Via Ripetta esiste realmente. Esiste anche il n. 218. E proprio in quel punto c'è un liceo. Artistico. La città è Roma, l'Italia è quella in cui viviamo, confusa e forse non troppo felice. Silvia Pingitore, classe 1984, ha vinto il Premio Moravia e per due volte il Premio ""Poche storie"""", con giurie di grande prestigio. Questo è il suo primo romanzo, e racconta storie di liceali visti da vicino. Niente di oleografico o troppo romantico; niente moto di grossa cilindrata, ma parecchi motorini. Niente amori eterni ma amori e amorazzi anche molto precari. Queste pagine sono fatte per ridere, per riconoscersi, per stupirsi. Sono fatte per capire, con un ghigno a volte molto caustico, altre perfino malinconico. La scuola vista da dentro sembra un acquario: in cui si muovono da protagoniste o comparse i Professori, l'Orata, Nasello, la preside Squalo, con le loro storie sghembe, con le loro paure e le loro attese, e gli Alunni, tra equazioni che non tornano mai - come le storie d'amore -, qualche bevuta di troppo, i sabato pomeriggio da riempire, le griffe sui pantaloni, il calcio, i segreti."" -
Raccontami la notte in cui sono nato
Lucien ha ventiquattro anni, un'adolescenza persa a inseguire parole, un lavoro da cronista in un giornale di provincia, qualche riserva di sogni da tenere in caldo per il futuro. Ha ammonticchiato tutta una serie di consuetudini rassicuranti, tracciato mappe per girovagare in un perimetro che si fa man mano più stretto, usurato. E proprio mentre il suo mondo gli si chiude addosso, decide di liberarsene. Vendere la propria vita. Affidarla a qualcuno per vedere come va, se davvero qualcosa non funzionava o semplicemente non se ne possedevano le istruzioni per l'uso. Un romanzo sul prezzo di ogni esistenza, sulla forza oscura delle radici, sul profondo patto che ci lega a noi stessi. Perché possiamo immaginare tante vite, ma non rinunciare alla nostra. -
Tu che te ne andrai ovunque
Un giorno di maggio, una Milano tesa e irrespirabile. Eva, Nicola, Argo i tre protagonisti. Eva, violinista, prova a scrivere lettere a un uomo che non sa come amare, un uomo che le sfugge, che viene dalla Giordania e culla in sé la bellezza e i misteri di una terra antica e lontana, un uomo in bilico tra l'anima musulmana, con le sue regole e costrizioni, e l'anima occidentale, spesso censurata, volutamente sopita. E c'è poi suo fratello Nicola: una laurea in lettere, un amore perduto e una connaturata nostalgia, per una Liguria abbandonata da piccolo e per il padre, partito come medico missionario e mai più tornato. Nicola, professore, lotta con il ricordo del padre scomparso del quale, ancora bambino, ha scoperto il profondo tradimento, e alimenta giorno dopo giorno una sottile ribellione fino a quando, in classe, una mattina brucia i libri e prende a inseguire fantasmi. Argo si spaccia per prete e vende dvd, ripromettendosi di ridare presto un senso alle sue giornate, sperando di ricucire, anche lui, delle ferite, di risarcire se stesso di troppe perdite. Tre esistenze sottilmente legate, segnate dal comune destino dello spaesamento, della ricerca di un punto fermo. -
Ho parato un rigore a Pelé
Come entra il calcio nella vita di un italiano? Quanto conta, fin da bambini, il rapporto con il pallone? Quali esperienze offre, in termini di sogni, di crescita, di amicizia, di sentimenti in genere? Si può amare o odiare il calcio, ma è impossibile non sfiorarlo, in un Paese che davanti alle partite si ferma e a volte si ritrova miracolosamente unito. Palloni di plastica o di cuoio che finivano sotto le ruote di auto parcheggiate. Rigori in cui si giocava la stima di tutti, e magari pure lo sguardo di una ragazza. Episodi anche minimi della vita di ciascuno possono raccontare come il calcio agisca da collante sociale, come incida sull.identità di gruppi e di singoli, di luoghi. Come possa mescolare adrenalina, gioia, calore emotivo, crudeltà, violenza. Se il calcio in Italia è il grande romanzo popolare, chi meglio degli scrittori può provare a spiegarlo? Conversazioni in forma di racconto tra bandiere strappate, ricordi di famiglia e d'amore, accensioni politiche, nostalgia, partite (eroiche) sotto casa. -
Non parlate al conducente
"Non parlate al conducente"""" non è il classico libro di poesia, non troverete versi buoni per ogni occasione ma parole cresciute per le strade della città, visioni oniriche e letterarie, storie che si macchiano di peccati originali. """"Non parlate al conducente"""" è una dichiarazione d'amore nei confronti della poesia e della scrittura, ci sono storie narrate con rime e anafore, sguardi che sfuggono, sentimenti che permangono, luoghi lontani del mondo che diventano incredibilmente vicini." -
Poesia 2010-2011. Quindicesimo annuario
Fondato da Giorgio Manacorda e giunto alla sua quindicesima apparizione, l'annuario di poesia è aperto da un editoriale in cui Paolo Febbraro affronta il nodo poesia/realtà e lo declina nell'analisi di alcuni poeti di oggi. Seguono una breve ricognizione del poeta e traduttore statunitense Geoffrey Brock su quanto è avvenuto recentemente nella poesia italiana, comparata con quella americana, e una riflessione storico-critica di Giorgio Manacorda sulla poesia degli ultimi decenni. Alla testimonianza di Elio Pecora seguono, nella parte dedicata ai documenti, alcune recenti liriche del grande poeta irlandese Seamus Heaney, tradotte da Marco Sonzogni, Riccardo Duranti e Paolo Febbraro. La consueta classifica dei libri più belli del 2009 e del 2010 prelude infine al nutrito schedario sulla poesia italiana e su quella straniera tradotta. -
I libri sono figli ribelli. Tappe e segreti dell'avventura editoriale
I libri sono figli ribelli, possono sorprenderci imboccando strade impreviste. Ci danno soddisfazione, ci prendono alla sprovvista, ci deludono a volte. Pur essendo il loro destino imprevedibile, sono tanti gli elementi e tanti i protagonisti che contribuiscono alla costruzione della loro forma e della loro personalità. Questo manuale sui generis si propone di esplorare il mondo del libro in tutte le sue molteplici sfaccettature, cercando di dar voce al punto di vista sia di chi il libro lo ha concepito che di chi ha scommesso sulla sua realizzazione. Per arrivare sino al prodigio del lettore. Con estrema attenzione alle dinamiche professionali ma anche con uno sguardo aperto sull'attualità e sul dibattito che si muove intorno al ""pubblicare libri oggi"""", Giulio Perrone e Paolo Di Paolo, con il contributo di alcuni autorevoli """"addetti ai lavori"""", cercano di tratteggiare le figure professionali che operano nel settore, ma anche di spiegare le dinamiche che regolano la nascita, l'esistenza e, se possibile, il successo di una casa editrice."" -
A.A.A. cercasi. Parole offresi a poco prezzo per affamati di storie
Aurelio fa massaggi all'anima a domicilio, qualcun altro invece si offre per accompagnarci ai matrimoni, un altro ancora vende una pistola completa di valigetta con lucchetto. E ci sono poi appartamenti in affitto, madie antiche ad un prezzo da occasione... Annunci veri ritagliati da Porta Portese, da E-bay, da Internet, annunci dei più disparati, che promettono, che ammiccano e che contengono un germe narrativo. E alcuni giovani scrittori cercano allora le storie in essi accovacciate, le storie possibili che negli annunci possano trovarsi annidate. Riscrivendoli di fatto e travasando la realtà nell'immaginario della scrittura, nella capacità in essa insita di trasformare il reale in immaginario, la storia fattuale in un racconto. -
Verso libero
Autori che nella loro necessità originaria di esprimersi artisticamente hanno fatto propria l'esortazione di Benn: ""dissertate le labbra, chi parla non è morto""""."" -
Happy Italy
Italia 2010: Bancopoli, qualche anno prima, ha mandato in rovina centinaia di persone e causato due morti, quella di una donna, uccisa in un disperato tentativo di rapina per auto-risarcirsi e quella di un uomo che, travolto dal danno economico, si è tolto la vita. Quando il processo relativo al caso della banca Antonveneta si rivela in tutte le sue lungaggini burocratiche, tre persone si ritrovano a vivere insieme nella stessa casa, a ridosso del mare: in comune hanno i due morti per truffa bancaria, la ferocia del lutto e la convinzione che si dovrà fare da soli, per far piazza pulita dei furbetti e restituire dignità agli onesti. I tre sono Virginia, la figlia della donna morta durante il tentativo di rapina - diciannove anni, una passione per i manuali d'istruzione, perché ""lì almeno ogni cosa funziona in modo chiaro"""", grassa, disillusa, solitaria - sua nonna, Alice, che occupa il tempo curando il giardino in modo maniacale e il fratello del suicida, Ettore, aspirante scrittore sul punto di pubblicare, a proprie spese, una biografia su Silvio Berlusconi dal titolo Noi tutti siamo Berlusconi. Lungo un'estate italiana di arsura e spiagge affollate, i tre avranno in comune una semiautomatica Sig-Sauer p220 e un accurato piano di vendetta: freddare con un colpo di pistola Gianpiero Fiorani durante la presentazione del libro di Ettore alla quale il banchiere presenzierà."" -
Per Giulia
"Per Giulia"""" è un dialogo teatrale annidato in una storia spezzata, fatta di parole, di sogni, di ricordi. È la voce di una ragazza, Giulia Carnevale, che nella notte del 6 aprile del 2009 ha perso la vita durante il terremoto dell'Aquila, nei pressi della Casa dello studente. E da quella strada, da quel corpo a pezzi in una stanza sotto le macerie, da quelle paure ancora acerbe tra le pagine di un diario e lasciate lì, assieme alla vita che ha smesso di dondolare nel vento, Dacia Maraini ha saputo ricostruire una memoria collettiva, un itinerario nell'altrove del dolore stipato in quel buio, dove la voce di Giulia ancora sospesa ci dice com'è facile morire, un soffio, un sussulto, un salto e sei già là, pronta a farti trasportare dai venti come un seme di piume leggere..."