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La leggenda nera di Jacques Lacan. Élisabeth Roudinesco e il suo metodo storiografico
Ecco un libro polemico, un'operazione per mettere in chiaro le cose. Dopo più di trent'anni dalla morte di Jacques Lacan, la sua ""leggenda nera"""" continua a circolare nell'opinione comune: Lacan tiranno, Lacan senza scrupoli, Lacan avido, Lacan fuori di testa. Ora, l'unica biografica pubblicata di colui che è stato il più grande psicoanalista francese, si fa, sotto la copertura dell'oggettività, eco di questa leggenda. Misconoscendo il fatto che non si può essere storici della propria storia, lasciandosi sopraffare dal proprio transfert negativo, trascurando ciò che Lacan diceva di se stesso e della pratica a cui si è dedicato, Élisabeth Roudinesco tralascia l'uomo e il suo insegnamento, derogando alle regole del metodo storiografico di cui si dichiara invece seguace. Nathalie Jaudel le risponde e dipinge qui un ritratto di Lacan prendendo come bussola la notazione di Roland Barthes che auspicava un biografo che fosse al tempo stesso """"amichevole e disinvolto""""."" -
Scienza nuova. Ontologia della trasformazione digitale
Il mondo degli ultimi due secoli è stato compreso come il mondo del capitale industriale: produceva merci, generava alienazione, faceva rumore, quello delle fabbriche. Poi è stata la volta del capitale finanziario: produceva ricchezza, generava adrenalina, e faceva ancora un po' di rumore, quello delle sedute di borsa. Oggi si sta facendo avanti un nuovo capitale, il capitale documediale: produce documenti, genera mobilitazione, e non fa rumore. La sua matrice è nella più recente trasformazione digitale, che ha prodotto una rivoluzione, la rivoluzione documediale, innescata dall'incontro fra una sempre più potente documentalità (la sfera di documenti da cui dipende l'esistenza della realtà sociale) e una medialità diffusa e pervasiva (che fa emergere nuovi ruoli e rilevanza per l'individuazione dei singoli). Di questa rivoluzione radicale e impercettibile, ma di impatto travolgente sulle persone, sui mercati, sulle imprese e sulla società, questo volume, che inaugura la serie di Scienza Nuova, l'Istituto di studi avanzati su Humanities e Industria dell'Università di Torino, prova a tracciare i caratteri e cogliere l'essenza. -
Quaderni di sociologia (2018). Vol. 76: Finanziarizzazione e disuguaglianze.
Saggi di; Angelo Salento e Alessandra Tafuro, Joselle Dagnes, Davide Caselli e Federica Rucco, Marianna Filandri e Gabriella Paulì. -
Altrenapoli
Questo libro si interroga sul modo in cui alcuni scrittori e registi cinematografici hanno descritto il rapporto tra intellettuali e plebe a Napoli dal secondo dopoguerra a oggi e come esso si sia articolato in alcuni momenti decisivi della storia della città. Il popolo o la «classe» dotati di soggettività e unità, sorta di aristocrazia degli oppressi, sono stati sovente opposti alla plebe, considerata con disprezzo come un sottoproletariato manipolabile dal fascismo e dal populismo. Questa distinzione è troppo rigida. Il capitale produce simultaneamente, continuamente, lavoro salariato e plebe e determina una trasmigrazione continua tra le due condizioni, secondo la curva dominante del suo ciclo. L'esistenza dei senza voce e dei senza parte non è un accidente della storia, o una sua fase arretrata, destinata a svanire con l'estensione universale del lavoro produttivo: come il capitale - nelle più diverse parti del mondo - non può fare a meno di ricorrere alla violenza per nulla estinta dell'accumulazione originaria, così crea - strutturalmente - l'essere della plebe, l'ombra perturbante e minacciosa, in cui - a ogni crisi minaccia di sprofondare anche il lavoratore più qualificato. Il tempo che porta dalla plebe alla classe quindi non è lineare, ma curvilineo, regressivo e spezzato. L'inespressività miserabile - se considerata come un dato di natura, come prossimità alla condizione animale - non è che un mito: essa è prodotta dalla distruzione di codici simbolici preesistenti o di una soggettività prima vitale. I senza voce hanno perso una parola che possedevano, sono stati espropriati della identità originaria, e non hanno accesso al linguaggio astratto della modernità capitalista. -
Un destino di felicità
"Prendo a caso ventisei parole più o meno presenti nella poesia di Rimbaud in modo tale però che le loro iniziali corrispondano alle ventisei lettere dell'alfabeto. Guardo le frasi o i versi da cui vengono e che considero come la loro chiosa. Ne faccio un testo in cui le interpreto come se mi riguardassero. Il miracolo è che l'oracolo dice il vero. La serie dei commenti viene a formare una specie di romanzo in cui ritrovo quello della mia vita"""". Sotto forma di abecedario, Philippe Forest scrive un saggio sulla poesia di Rimbaud che è al tempo stesso riflessione sull'esistenza, la propria e in generale. Autoritratto quindi, anche. Esempio tra i più eloquenti di una scrittura, alla cui messa a punto Forest si dedica da ormai una ventina d'anni, che valica le frontiere tra i generi proponendo una nuova idea di romanzo: risposta all'appello del reale anche quando quest'ultimo si presenta come impossibile, tentativo di fedeltà al vero, testimonianza resa da qualcuno che lo attraversa e lo racconta poi sulla pagina, usando come prove i testi degli autori che ha letto." -
Non sono io
Un pubblico ministero, Bruno Ferretti; tre casi, tre legal thriller che affondano le loro radici nella realtà. Il primo vede implicato uno stupratore seriale che viene fermato a Torino e poi arrestato dopo il confronto all'americana con le vittime. Ma la presenza di un sosia e un alibi di ferro fanno saltare il banco. Il nuovo indagato viene di nuovo riconosciuto dalle vittime e messo in cella. Il pubblico ministero è pronto a procedere, ma un nuovo inaudito colpo di scena rovescia la situazione: una storia vera, un pubblico ministero disorientato, mentre la città assisteva incredula a ciò che era al limite dell'assurdo. Il secondo caso rende visibile al lettore la difficile strada del processo indiziario. All'origine c'è la scomparsa nel nulla di un lavoratore di colore, operaio dell'azienda che lo ha licenziato quel giorno stesso. La vicenda sembra chiusa, ma il pubblico ministero Bruno Ferretti vuole vederci chiaro, e in una seduta fiume, torrida e inesorabile, innalza un edificio processuale ai limiti dell'umano, per ottenere giustizia. Nel terzo caso, un uomo viene fermato dai carabinieri per una banale infrazione automobilistica. Sta per essere rilasciato senza gravi conseguenze quando confessa spontaneamente numerosi omicidi commessi per finanziare la dipendenza dal gioco d'azzardo. Perché lo ha fatto? Ferretti è di nuovo di fronte a un enigma umano, oltre che processuale. -
Il cinema di Peter Weir
Il testo affronta l'analisi dei dodici lungometraggi finora diretti da Peter Weir nell'intento di dimostrare come il suo lavoro sia unito non solo da uno stile unico e accattivante, ma anche da una continuità di temi e figure che attraversano, come una sottile linea rossa, tutte le sue opere. Weir è un regista eclettico che ama attingere a diverse fonti, cambiare i generi di riferimento da film a film e spesso anche nel medesimo film, attuando quella che oggi viene da tutti chiamata la contaminazione di generi: attraverso di essa prima reinventa il cinema australiano, che negli Anni Settanta tenta di rinascere dalle ceneri di un passato glorioso, poi apporta una ventata di freschezza al cinema hollywoodiano, sempre più in cerca di storie da raccontare ma sempre meno capace di trovarle. Ne esce il ritratto di un uomo, come i suoi personaggi, diviso tra diverse culture e diverse realtà: l'Australia, sua terra d'origine, e l'Europa, la patria dei suoi antenati; l'Australia, suo abituale luogo di residenza, e gli Stati Uniti d'America, dove ormai lavora da anni; infine, sul piano più strettamente professionale, la dimensione di una ricerca autorale di storie da raccontare e la realtà del box office. -
Laboratorio di scrittura. Documenti, esercizi, test di autovalutazione per i laboratori di scrittura italiana dell'Università degli Studi di Milano
Il manuale raccoglie i materiali di studio, gli esercizi e i test necessari agli studenti che frequentano i Laboratori di scrittura dell'Università degli studi di Milano. Il contenuto è articolato in quattro sezioni: la prima è dedicata alla comunicazione e al testo come strumento della comunicazione; la seconda alla lingua e alle sue manifestazioni scritte e orali, sociali, situazionali e regionali; la terza alle caratteristiche del testo; la quarta al processo della scrittura. Mentre le prime tre parti hanno il compito di fornire allo studente le basi teoriche necessarie alla produzione di testi funzionali, quest'ultima delinea una sorta di itinerario ideale per sviluppare un testo espositivo unitario, ben strutturato e argomentato. -
Laureati italiani ed europei a confronto. Istruzione superiore e lavoro alle soglie di un periodo di riforme
Negli ultimi dieci anni, due eventi hanno riportato all'attenzione dell'opinione pubblica, delle organizzazioni politiche e della comunità scientifica il rapporto tra istruzione superiore e mondo del lavoro: l'avvio di un processo di riforma dei sistemi di istruzione superiore dei paesi europei e la proposta all'Unione Europea di diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo. Il Processo di Bologna e l'Agenda di Lisbona promuovono entrambi la modernizzazione dell'istruzione superiore, il miglioramento delle opportunità di occupazione dei laureati e un più stretto rapporto tra istruzione superiore e mondo del lavoro. Verranno raggiunti questi obiettivi a livello europeo? E nel nostro Paese? Per rispondere a queste domande è necessario disporre di un quadro di riferimento su scala europea relativo al periodo precedente l'avvio del Processo di Bologna. -
Alle porte del paradiso. Le sculture del vestibolo di Sant'Ambrogio a Milano. Ediz. illustrata
Le sculture del vestibolo di Sant'Ambrogio a Milano costituiscono un insieme omogeneo e compatto, che si distingue nettamente all'interno dell'ampia decorazione plastica della basilica. Attraverso l'individuazione degli elementi originali e l'analisi dettagliata di tutte le immagini scolpite, lo studio ricostruisce il significato complessivo del programma iconografico, dando ampio rilievo al valore simbolico del contesto architettonico e alle sue finalità liturgiche. Nel quadro della simbologia medievale che vede nell'edificio della chiesa un'immagine presente e visibile della Ecclesia caelestis, lo spazio occidentale che precede la chiesa vera e propria riveste un ruolo fondamentale: esso segna il confine tra sacro e profano ed è legato a doppio filo ai concetti antitetici di salvezza e accoglienza da una parte, d'interdizione ed esclusione dall'altra. Nelle funzioni liturgiche celebrate in questo spazio - penitenza, battesimo e riti funebri -, l'ingresso nella chiesa nella vita presente richiama direttamente l'ingresso nel paradiso nella vita futura e, di conseguenza, il momento del giudizio finale, che separerà gli eletti dai dannati. -
Il teatro ad iniziativa pubblica in Italia
Nel 1947 la nascita del Piccolo Teatro di Milano introduce la forma del teatro stabile ad iniziativa pubblicai. Tale modello culturale e organizzativo è elevato a 'formula' universale nelle esperienze degli stabili che sorgono nei principali centri urbani tra il 1950 e il 1965. Tale periodo vede l'affermazione e il consolidamento di una modalità inedita di produzione teatrale e di diffusione della cultura, nonché l'ampliamento di una rete di nuove istituzioni. Tra il 1965 e il 1975 la rivoluzione culturale, sociale e politica travolge anche gli stabili, che vengono identificati con l'incarnazione della dittatura del potere centrale in ambito culturale; dalle macerie del sistema emergono però nuovi modelli di stabilità. Gli anni Ottanta aprono un nuovo periodo critico per i teatri di matrice pubblica. La prima parte di questo volume studia la storia del sistema teatrale italiano nel Novecento, mentre la seconda cerca di scattare una fotografia delle istituzioni teatrali, raggruppandole per area geografica. L'analisi della vicenda artistica e istituzionale dei teatri stabili porta a interrogarsi sul significato del concetto di teatro pubblico oggi. -
Animazione sospesa. Storie di ghiri, cellule e astronauti (Milano, 25 maggio 2006)
È noto che alcuni mammiferi sono in grado di abbassare le proprie funzioni vitali, al fine di sopravvivere a condizioni ambientali estreme (come il freddo o la mancanza di cibo), per poi ripristinarle appieno, in tempi estremamente brevi, alla ripresa della vita attiva. Questa sospensione di attività, chiamata ibernazione, riveste grande interesse biologico: rappresenta, infatti, un meccanismo naturale attraverso il quale un organismo è in grado di abbassare le proprie funzioni metaboliche e fisiologiche a livelli che, in specie animali non ibernanti, sono normalmente incompatibili con la vita. La ricerca, oltre ad avere un rilevante interesse scientifico, ha anche importanza per i risvolti applicativi che ne derivano sia in Biomedicina che in campo spaziale. -
Disuguaglianza, ordine, virtù. Rousseau e il repubblicanesimo inglese
L'influenza di Machiavelli e del repubblicanesimo ginevrino su Rousseau è essenziale. Il debito nei confronti del repubblicanesimo inglese si dimostra tuttavia altrettanto decisivo per cogliere gli elementi repubblicani del discorso politico rousseauiano. Quella rousseauiana si presenta come una sintesi di principi provenienti da tradizioni diverse: in un equilibrio vivo e dinamico, ogni componente rimanda alle altre, modificandone senso e contenuti originari. Se Rousseau rintraccia l'orizzonte complessivo della sua riflessione politica nel giusnaturalismo, il repubblicanesimo gli consente di superarne i limiti sotto almeno due aspetti, fornendogli gli strumenti teorici per garantire una fondazione della repubblica più efficace sul piano dell'iniziativa pratica e più solida dal punto di vista della morale e dei principi metafisici. Il confronto con le proposte dei repubblicani inglesi permette di precisare le ragioni di questa sostanziale riformulazione del repubblicanesimo e, in termini più generali, invita a ripensare criticamente alcuni assunti fondamentali di tale paradigma storiografico. -
Fondi di ricchezza sovrana
La gravità della crisi finanziaria ha contaminato l'economia reale del pianeta innescando una recessione di durata e dimensione ancora imprevedibile. Il clima di sfiducia che pervade i mercati ha raffreddato consumi e investimenti e ha ridotto la capitalizzazione. È all'interno di questo scenario che i Fondi di ricchezza sovrana si vanno imponendo sul mercato internazionale dei capitali. Questi fondi potrebbero iniettare nel sistema liquidità e capitali tali da compensare il crollo finanziario. Le scelte di investimento dei fondi hanno orizzonti di lungo periodo. Grandi banche occidentali, società di affari e molte altre imprese sono state destinatarie di importanti attività di fusione e acquisizione da parte di questi fondi. I fondi sono stati progettati per affrancare le economie emergenti dalla dipendenza energetica o dal condizionamento di un export troppo specializzato. Finora non hanno creato problemi nei paesi occidentali anche se crescono le preoccupazioni per il loro ingresso in settori strategici. Il volume offre un'analisi sia degli aspetti economici che di quelli regolamentari, per meglio comprendere il modus operandi di questi nuovi attori sul mercato dei capitali. -
E... Quem è o autor desse crime? Il romanzo d'appendice in Portogallo dall'Ultimatum alla Repubblica (1890-1910)
Il 5 ottobre del 1910, in Portogallo, viene proclamata la Repubblica. Si conclude così un ventennio di violenti scontri politici, inaugurato dall'Ultimatum inglese del 1890 e contrassegnato dal regicidio del 1908. Attraverso un'analisi della letteratura d'appendice apparsa sui principali quotidiani di Lisbona, questo studio ricostruisce il contesto culturale del Portogallo finisecolare e le strategie editoriali che, in questi anni, condizionano la letteratura popolare. Contraddicendo l'immagine tradizionale che vede nel romanziere d'appendice uno scrittore attento alle sole logiche del mercato e nell'appendice lo spazio per una pratica di scrittura e lettura di innocente evasione e consumo, il romanzo popolare portoghese si rivela un'efficace arma di propaganda politica e un indispensabile strumento per la costruzione della nazione. -
Uomini e strutture di uno stato feudale. Il marchesato di Monferrato (1418-1483)
Sulla base di una ricchissima e inesplorata documentazione si ricostruiscono qui l'evoluzione e le competenze degli incarichi domestici e degli offici centrali del governo dello stato feudale di Monferrato del XV secolo. Il metodo prosopografico adottato ha consentito di individuare le caratteristiche sociali, personali e professionali dei circa trecento uomini al servizio dei marchesi Paleologi dal 1418 al 1483. L'identificazione di 'continuità familiari' nel servizio del principe, lo studio delle carriere e della loro durata e l'analisi delle modalità di reclutamento mettono in luce tendenze peculiari rispetto a quelle di altri stati italiani e di alcune compagini politiche europee. -
Le statistiche sulla criminalità in ambito internazionale, europeo e nazionale
Le statistiche sulla criminalità sono un argomento di interesse ed attualità per la comunità accademica, i policy makers e l'opinione pubblica. I numeri sulla devianza consentono di indagare l'andamento e le cause dei reati e di valutare l'efficacia delle politiche di contrasto e prevenzione, mentre la loro diffusione mass mediatica può rafforzare o indebolire il senso di sicurezza ed il livello di fiducia nelle istituzioni. La centralità del tema è aumentata insieme alla complessità. Il quadro delle fonti è stato arricchito dalle indagini di vittimizzazione e da quelle di autodenuncia e si sono sviluppate statistiche sovranazionali. Mancava però uno strumento di lavoro pensato e scritto per rendere le statistiche sulla criminalità di facile accessibilità e uso. Mancava un testo capace di rispondere in modo organico e immediato a queste domande: quali fonti statistiche sulla criminalità esistono a livello internazionale, europeo e nazionale? Quali le loro origini storiche, i loro contenuti, i loro punti di forza e limiti? Come è possibile applicare le tecniche di analisi statistica monovariata, bivariata e multivariata ai dati sulla delinquenza? Questo volume intende fare questo. -
Taranto dall'Unità al 1940. Industria, demografia, politica
Che cosa accade ad una città dell'Italia meridionale nei decenni in cui il Paese fa il suo ingresso nel circuito capitalistico internazionale? È la domanda a cui questo libro cerca di dare una risposta. Le vicende di Taranto vengono ricostruite per un verso sullo sfondo delle gerarchie territoriali preunitarie, per l'altro nel complesso quadro dei problemi demografici e delle politiche che hanno inseguito la scelta a favore dell'industrializzazione militare indotta dalle strategie dell'imperialismo italiano. La crescita di Taranto, prodotta da un'industrializzazione che in meno di mezzo secolo fagocita il territorio, manifesta le sue distorsioni di ciclo in ciclo affiancando all'occupazione operaia più qualificata un residuo demografico a bassa qualificazione sociale tra sottoproletariato e terziario. In parallelo, l'evoluzione dell'élite politico-amministrativa, che avverte le tensioni della modernizzazione ma non è in grado di gestirla in termini adeguati, si intreccia con i processi di trasformazione dello spazio urbano, portando alla luce gli interessi che agivano intorno alla crescita di una città che è ormai inserita nel sistema capitalistico-industriale. -
Il movimento della morale. Eric Weil e Ágnes Heller
Nell'ambito del panorama filosofico contemporaneo e attuale,il filosofo franco-tedesco Eric Weil (Parchim, 1904 - Nizza, 1977) e la pensatrice ungro-anglosassone Ágnes Heller (Budapest,1929) rappresentano due casi peculiari. Le loro filosofie, influenzate per ragioni storiche e scientifiche da un significativo intreccio di approcci e teorie, resistono e sfuggono a qualsivoglia classificazione; questo vale anche per la loro riflessione eticopolitica, che spazia dalla discussione sulla giustizia all'analisi dell'individuo nella società contemporanea, dai limiti dell'azione morale al senso della felicità. Il presente studio analizza le risposte dei due pensatori organizzandole all'interno di una struttura ermeneutica comune, costituita dai problemi e dagli autori di riferimento: il dialogo tra le due riflessioni ha così il pregio non solo di chiarificarne la rispettiva autonomia teoretica, maanche di esplicitare una possibile categoria filosofico-morale. -
Alla ricerca di un'identità politica. Giovanni Antonio Summonte e la patria napoletana
Il volume di Saverio Di Franco indaga i fenomeni politici e sociali ricostruiti nell'Historia della Città e Regno di Napoli di Giovanni Antonio Summonte, ne coglie le idee inserendole dialetticamente nel contesto dei valori e dei comportamenti dei ceti napoletani del XVI secolo. L'analisi comparativa dell'iniziativa empirico-storica con l'ideale di un agire puramente razionale permette al Di Franco di delineare storicamente le immagini e gli schemi mentali di Summonte, che si era nutrito dei testi dei filosofi classici, da Aristotele a Cicerone, a Tommaso d'Aquino, ai giuristi medievali, ai teorici repubblicani toscani fino a Guicciardini. L'abbondante e selezionata documentazione archivistica presentata da Saverio Di Franco, pertanto, ritrae un personaggio versatile con competenze mercantili e finanziarie, impegnato nella politica municipale di Napoli, ove presero corpo e sostanza le istanze di autoaffermazione del popolo e della città in rapporto alla monarchia spagnola. Accanto ai doveri di fedeltà e obbedienza alla Corona Summonte poneva quello dell'amore per la patria, da difendere con il sacrificio della vita. L'esito di quella riflessione si svelava nella proposta di un governo municipale autonomo in regime di fedeltà alla monarchia. Il valore storico dell'Historia non si misura soltanto dal grado di verità dei contenuti, ma dall'ideologia attraverso la quale la storia di Napoli fu letta e interpretata.