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Verona e gli artisti veronesi nelle «Vite» di Giorgio Vasari
Le ""Vite"""" di Vasari sono una fonte particolarmente importante per l'arte veronese del Rinascimento. Le frammentarie informazioni sull'argomento disseminate nella prima edizione sono riviste e aumentate in modo considerevole nella seconda. Il nuovo materiale radunato da Vasari attraverso l'aiuto di alcuni informatori o raccolto nel corso del suo breve soggiorno in città nel maggio del 1566 confluisce nella biografia dell'architetto Michele Sanmicheli e alimenta un ampio capitolo intitolato """"Vite di fra' Iocondo e di Liberale e d'altri veronesi"""" che, riunendo le biografie di ben quindici artisti attivi tra il Quattrocento e la prima metà del Cinquecento, si può considerare il primo tentativo di tracciare un profilo della storia artistica cittadina. Il libro presenta una rilettura criticamente aggiornata di quest'ultimo testo. Una specifica attenzione è riservata al patrimonio di notizie, precisazioni, ipotesi di ricerca prodotto in quasi due secoli e mezzo di commenti al testo di Vasari; tale materiale è ordinato all'interno di un """"Commento secolare"""" che offre l'opportunità di ripercorrere agevolmente la ricezione di questo capitolo delle """"Vite""""."" -
La fragilità della democrazia. Manipolazione istituzionale ed eversione nel colpo di stato oligarchico del 411 a.C. ad Atene
Nel giugno del 411 a.C. ad Atene fu abbattuto il regime democratico ad opera di una congiura oligarchica che da mesi aveva preparato il conseguimento di tale obiettivo. La democrazia fu scardinata dall'interno, tramite un ricorso limitato ad azioni di violenza e mediante piuttosto un sapiente sfruttamento delle istituzioni cittadine, tanto quelle ordinarie, quanto quelle d'emergenza. In questo modo, la volontà popolare fu manipolata tramite una molteplicità di tecniche, che si differenziano sia per grado di legittimità, sia per sede in cui vennero esercitate: propaganda, ricorso a slogan particolari come quello dell'emergenza, intimidazione, corruzione, azioni di disturbo del dibattito nelle sedi istituzionali, pressioni esercitate sui votanti in contesti deliberativi ed elettorali. L'analisi di tali strumenti di lotta politica mostra che la tutela della democrazia, sistema fragile ed esposto alla manipolazione di chi meglio ne conosce i meccanismi e le dinamiche, non risiede unicamente nel rispetto formale di procedure e istituzioni, bensì anche nel versante più sostanziale del rispetto dei suoi principi fondanti. -
Pedagogia e orizzonte post-umanista
Ogni volta che pensiamo l'educazione siamo come catturati da un certo ordine del discorso che ci induce a dare per scontato il fatto che i nostri pensieri e le nostre parole possano, anzi debbano riferirsi all'uomo. L'azione didattico-educativa non si risolve in un rapporto interumano, ma si esplica anche attraverso un'organizzazione materiale e simbolica degli spazi, dei tempi, dei corpi, degli oggetti. Per educare occorre imparare a gestire in modo intelligente e creativo una materialità costituita da un reticolo di umano e non umano. Dato poi che qualsiasi processo educativo non è avulso dallo scenario storico, è necessario domandarsi perché, a cosa e come educare per far fronte alle sfide poste dal mondo contemporaneo. Riporre l'attenzione soltanto sugli esseri umani è una strategia etica e pedagogica poco adatta a un contesto contrassegnato da un milieu tecnologico e scientifico che presenta problematiche che si estendono oltre i confini dell'antroposfera. Il volume sonda la possibilità di costruire le condizioni per ripensare la pedagogia e l'educazione nell'età della tecnica al di là di una cornice antropocentrica, vagliando le potenzialità teoriche del post-umanesimo. -
Grammatica tedesca. Forme e costrutti
La lingua quando diventa oggetto di studio richiede almeno tre diversi gradi di astrazione: il primo è dato dalla considerazione degli atti linguistici; il secondo è dato dalla norma che corrisponde all'uso sociale della lingua in un determinato momento storico; il terzo, quello del sistema, comprende gli elementi essenziali e distintivi che caratterizzano una lingua. Questo volume esamina la lingua e le sue regole con un approccio scientifico e descrittivo. Insegnare e apprendere la grammatica può risultare gravoso e a volte infruttuoso. Per ovviare a questi aspetti negativi, gli autori si basano su una convinzione: solo le spiegazioni fondate scientificamente reggono alla verifica degli usi della lingua, sono utilizzabili nella pratica quotidiana e generano interesse nel discente. Il principio informatore di questo volume è prevalentemente descrittivo-informativo, complementare rispetto a quello di altre grammatiche che a volte lasciano nello studente un senso di disorientamento. Il testo si articola in tre parti: fonologia, morfologia, sintassi. Ogni argomento è sorretto da un ricco e vario corredo di esercizi, nonché da ""Unità concettuali di traduzione""""."" -
La fortuna di Luciano nel Rinascimento. Il volgarizzamento del manoscritto Vaticano Chigiano L.VI.215. Ediz. critica
Entro il complesso fenomeno costituito dalla riscoperta umanistica di Luciano di Samosataha un rilievo particolare il corpus ferrarese di volgarizzamenti attestati dal ms. Vaticano Chigiano L.VI.215, eseguiti per Ercole I d'Este poco prima del 1480, perlopiù direttamente dal greco, contrariamente alla prassi umanistica di volgarizzare i testi greci su precedenti traduzioni in latino. Pubblicato nel 1525 a Venezia da Niccolò Zoppino il corpus ebbe almeno 7 ristampe fino al 1551. Nella silloge lucianea in volgaresi distinguono a loro volta le Storie vere, in cui Luciano si fa protagonista di peripezie inverosimili in mondi ""altri"""", fra portenti etnografici, zoologici e botanici, avventure """"odissiache"""" e guerre stellari. La versione testimoniata dal manoscritto, col titolo La vera historia, si è però rivelata sovrapponibile solo nella parte finale a quella dell'edizione a stampa, intitolata Le vere narrazioni. L'una è condotta sul greco, l'altra sulla versione latina De veris narrationibus. Dopo una ricognizione della fortuna del Samosatense fra '400 e '500 si offre qui l'edizione critica e commentata dei due volgarizzamenti, con l'analisi dei diversi criteri di traduzione."" -
Lo stile del pensiero. Una lettura ipertestuale del caso emblematico di Friedrich Nietzsche
Cosa succede quando la lettura non procede più secondo un percorso lineare? Come cambia il modo di pensare di fronte a testi mediali? Esiste uno ""stile"""" del pensiero, che va di pari passo con il modo in cui i contenuti vengono strutturati, fruiti e rielaborati da ogni soggetto? Il presente testo rappresenta una sperimentazione aperta e ipertestuale, che declina le domande appena esposte mediante la proposta teoretica e culturale di un caso emblematico: lo stile di Friedrich Nietzsche. A metà tra scrittura ipertestuale e mappa cognitiva, la sperimentazione cerca di gettare luce sul modello del pensatore dello Zarathustra adattando il supporto al modello cognitivo che vuole sottolineare e illustrare. A completare il volume un'analisi critica del modello di scrittura ipertestuale e di lettura cognitiva a cura di Matteo Ciastellardi."" -
Parole per mangiare. Discorsi e culture del cibo
Questo volume suggella la conclusione del progetto ""Parole per mangiare/Words for Food"""" sviluppatosi attorno a Expo 2015 e si colloca nell'ampio spazio di riflessione interdisciplinare sul rapporto fra lingua e cultura del cibo. Il volume si configura come una raccolta di studi che attraversano diverse aree geografico-culturali e presentano un'ampia escursione disciplinare, dalla lessicografia all'analisi del discorso, dalla semiotica agli studi culturali e alla geografia, aggregando, grazie a questo approccio fortemente interdisciplinare. Nella loro varietà di impostazioni e di prospettive, i saggi qui raccolti ben testimoniano la complessità delle 'parole per mangiare' e la ricchezza dei temi e delle problematiche legate ai discorsi del cibo, alla cui centralità nella vita umana corrisponde una altrettanto fondamentale rilevanza in un'ampia gamma di settori disciplinari. Le 4 sezioni in cui è organizzato il volume presentano una mappatura di diverse possibili interpretazioni del tema dei rapporti tra cibo e linguaggio, orientandosi rispettivamente agli aspetti discorsivi, linguistici, culturali e, infine, alle tradizioni alimentari legate ai territori."" -
Tragurii Fetus Mirabilis. Studi sulla controversia secentesca relativa al frammento di Petronio trovato in Dalmazia
Poco prima della metà del XVII sec. fu trovato in Dalmazia un manoscritto contenente un lungo frammento della Cena di Trimalchione di Petronio, che coincideva solo in parte con i frammenti dell'episodio del Satyricon conosciuti. La lingua plebea dei dialoghi di questo episodio, che non aveva corrispettivo nei testi letterari latini noti, colpì gli studiosi che ebbero modo di leggerlo. Pubblicato dopo circa 20 anni a Padova (1664), il frammento innescò una polemica virulenta in tutta Europa: vennero date alle stampe, tra il 1665 e il 1670, diverse dissertazioni a favore e contro l'autenticità del nuovo testo. Tra queste spicca la dissertazione di J. Scheffer che venne allegata all'edizione del testo e al commento del 1665: Scheffer seppe tener conto dei dubbi dei sostenitori della falsificazione del testo, ma si mostrò sicuro del fatto che il testo fosse autentico e si impegnò a emendare i passi più corrotti. In questa raccolta di studi l'autore vuole far luce sui documenti epistolari che precedettero la pubblicazione della dissertazione e del commento dello Scheffer; di questa dà per la prima volta traduzione e commento. Si sofferma inoltre su altri cruciali punti del dibattito. -
Scritti minori. Vol. 1
Il volume raccoglie gli scritti che Achille Vogliano (1881-1953) ha dedicato alla filologia classica, alla letteratura greca, alla papirologia e all'archeologia. Tra di essi figurano opere rare che hanno avuto una limitata circolazione, come l'opuscoletto ""Sappho, una nuova ode della poetessa"""" (Milano 1941), le pagine sugli scavi italiani in Egitto contenute nel volume """"Egitto moderno e antico"""" (Milano 1941) e la piccola monografia """"Un papiro storico greco della raccolta milanese e le campagne dei Romani in Etiopia"""" (Milano 1940), dove, assieme all'edizione di P.Mil.Vogl. II 46, vengono analizzate fonti letterarie ed epigrafiche greche, latine, egiziane e meroitiche pertinenti alle campagne romane in Etiopia. Oltre agli scritti riguardanti i poeti lirici, risultano di grande importanza i contributi dedicati a Eroda. Testimoniano poi i multiformi interessi dello studioso le recensioni, nonché le segnalazioni sui congressi di papirologia (1949, 1952). Chiudono il volume le commemorazioni con cui Vogliano ha voluto omaggiare studiosi scomparsi. Il secondo volume, in preparazione, comprenderà invece gli scritti dedicati all'epigrafia e alla papirologia ercolanese. Premessa di Claudio Gallazzi, indici di Francesco Cetera."" -
Pontefici e vestali nella Roma repubblicana
Il volume inquadra il potere punitivo del Pontefice Massimo nei confronti dei sacerdoti di Roma antica analizzando, in maniera specifica, il rapporto tra la massima autorità religiosa romana e le vergini Vestali. Com'è noto, tali sacerdotesse ebbero un ruolo fortemente carismatico nell'organizzazione socio-politica di Roma per tutta l'esperienza del paganesimo. Il lavoro ricostruisce la singolare peculiarità della loro cooptazione, le funzioni religiose e civili, i privilegi per poi analizzare, dal punto di vista sostanziale e processuale, le drammatiche conseguenze del reato d'incestum nel quale esse potevano incorrere. La punizione di tale crimen, consistente nell'essere sepolte vive, era di esclusiva pertinenza del Pontefice Massimo, ma subì col tempo una trasformazione profonda che portò per vari versi ad infrangere il monopolio pontificale. La figura della Vestale e il suo particolare status vengono quindi inquadrati nell'ambito della condizione della donna romana e dei costumi caratterizzanti tale società, guardando infine ai rapporti tra le sacerdotesse e il potere politico e alle trasformazioni che caratterizzeranno tale figura in epoca imperiale. -
Ricerche sulle tecniche di scrittura delle Istituzioni di Gaio
Le Istituzioni di Gaio occupano da sempre una posizione particolarissima nel panorama degli studi giusromanistici e della cultura giuridica occidentale. Il manuale scritto poco dopo la seconda metà del II secolo d.C. da un giurista a noi noto solo tramite il cognomen è stato di volta in volta indicato come paradigma della classicità o come prodotto mediocre di un maestro di provincia, sulla cui identità si è peraltro formulato ogni tipo di congettura. Recentissimi indirizzi metodologici auspicano un ritorno al testo inteso come luogo del «misterioso appuntamento» con il suo autore, secondo la metafora, dichiaratamente allusiva a suggestioni benjaminiane, formulata da uno studioso contemporaneo. In tale prospettiva, in questo libro si ripercorrono le principali questioni tradizionalmente poste in letteratura circa la genesi, la forma e la modalità di realizzazione delle Istituzioni, anche in relazione all'ambiente di destinazione, e si offre una lettura del testo e della sua formazione che tiene conto della rivalutazione della letteratura didattico-didascalica dell'antichità, senza tuttavia trascurare intuizioni e linee di ricerca più datate, delle quali si propone un recupero. -
Lingue culture mediazioni (LCM Journal) (2020). Vol. 2: A doppio filo: la moda fra italiano e lingue straniere-A Double Thread: Fashion between Italian and Foreign Languages.
Table of contents: Riannodando le fila del discorso, Giuseppe Sergio - Francese e italiano, lingue della moda: scambi linguistici e viaggi di parole nel XX secolo, Maria Teresa Zanola - ""Che scìcco!"""": i forestierismi di moda in un vocabolario dialettale degli anni Venti, Michela Dota - La sopravvivenza delle sostituzioni dei forestierismi proposte nel Commentario-Dizionario italiano della moda di Cesare Meano (1936): tre casi, Elisa Altissimi - Moda, forestierismi e traduzioni: un confronto interlinguistico, Stefano Ondelli - Migratismi di moda , Jacopo Ferrari - La fascinazione esotica nei colori della moda, Massimo Arcangeli - Hyphenated Phrasal Expressions in Fashion Journalism: A Diachronic Corpus-assisted Study of Vogue Magazine, Belinda Crawford Camiciottoli - Composti italiani """"di moda"""", Maria Catricalà."" -
Pensare e fare formazione psico-sociale
Questo libro raccoglie diversi pensieri che gli autori hanno elaborato nel corso degli anni (40 nel caso di Massimo Bellotto), e che ora intendono ""consegnare"""" alla nuova generazione che opera nell'ambito della formazione. Vengono trattate in particolare questioni inerenti alla cosiddetta formazione psico-sociale. Anche le culture organizzative vengono fatte oggetto di riflessione, in particolar modo per quanto riguarda quegli aspetti in grado di legittimare certi tipi di formatore a scapito di altri. Nel frattempo, il mondo è cambiato, le culture organizzative si sono evolute e le discipline psicologiche hanno costruito nuove conoscenze. Ciò attiva nuovi metodi e tecniche d'intervento, e, allo stesso tempo, si corre il rischio che la formazione si appiattisca sulle mode vigenti, funzionali sempre più ad implementare la potenza del sistema e sempre meno a coltivare lo sviluppo e la qualità della vita delle persone che lavorano nelle organizzazioni. Permane quindi per chi fa formazione la necessità di pensare, di fermarsi a riflettere, di fondare la propria prassi su concetti e metodi consistenti, di esercitare la propria discrezionalità con leggerezza e con autonomia di giudizio."" -
Stelle e alambicchi. L'improbabile nodo tra alchimia e chimica
La parola alchimia è parte del lessico quotidiano e fa riferimento a un'operazione o a un pensiero raffinati, riservati a cerchie ristrette di intenditori. Esiste ancor oggi chi con lo stesso termine indica una dottrina vecchia di decine di secoli, nota per la ricerca della pietra filosofale. Si riteneva che questa pietra magica potesse essere ottenuta attraverso una serie di complesse operazioni di laboratorio. Una folta schiera di alchimisti ideò esperimenti con le miscele più strane e in ogni condizione senza riuscire a raggiungere il risultato sperato. Eppure, ad un certo punto, qualcosa cambiò: attraverso quegli innumerevoli tentativi venne osservata e analizzata la formazione di prodotti diversi da quelli inizialmente utilizzati. Per questo motivo molti studiosi hanno individuato una sorta di somiglianza fra le attività alchimistiche e quelle della chimica. Gli autori del presente studio non condividono l'idea che la chimica derivi dall'alchimia. L'inconciliabilità tra i due saperi mette in evidenza che lo sviluppo della chimica moderna ha avuto luogo soltanto grazie alla definitiva marginalizzazione dell'alchimia. -
Crocevia. Percorsi dell'intermedialità
Crocevia, frutto di una serie di incontri fra studiosi internazionali (Intersezioni/ Intersections 2016-2017) propone una riflessione intermediale sul Border Crossing. Come nell'esperienza matematica dell'intersezione, dei transiti, degli attraversamenti e degli incontri che rivelano i molteplici modi di essere al mondo prodotti dalla globalizzazione, l'attraversamento dei confini, un lecito «trapassar del segno», diviene simbolo della condizione mutevole e incerta dell'individuo contemporaneo, che vive quotidianamente in una dimensione transnazionale. La condizione di cittadini globali comporta vivere realtà multidimensionali, far fronte alla complessità dei saperi, navigare ed elaborare in modi innovativi e originali la simultaneità dei presenti, organizzando i vari piani della conoscenza in modi che ci definiscono e ci modificano di continuo, come individui e come collettività, e che si esprimono in tutte le intersezioni tra le arti e le varie forme del sapere. Comprendere il nostro presente significa, per l'individuo contemporaneo, osservarlo e sentirlo come una compressione di simultaneità, di compresenze attraverso le quali si generano incontri, attraversamenti, confluenze. Il mondo delle arti viene continuamente sollecitato da questa condizione e vi partecipa attivamente con la produzione di sempre nuove ed originali espressioni. Questo volume, come la fortunata serie di conferenze sponsorizzate da Georgetown University, The College of New Jersey e Kent State University, è un incontro fra studiosi di vari continenti per affrontare insieme l'esplorazione e lo studio di alcune di queste contaminazioni, per osservare come esse si generino tra forme d'arte come la letteratura, il cinema, le arti figurative, ma anche la musica, la fotografia e l'architettura. Un crocevia di relazioni testuali e concettuali si instaura anche nella visione diacronica del tempo, dello spazio intersecato, della storia, della filosofia e della scienza. Un approccio intermediale, quindi, non solo intertestuale, a una realtà letteraria, cinematografica, artistica, musicale, la cui complessità non sfugge agli studiosi e ai lettori preparati del ventunesimo secolo. -
Alessandro Baricco
Partendo dall'imprescindibile contributo delle comunicazioni di massa e del cinema nella genesi dei fortunati romanzi e nell'attività di insegnamento e di promozione della lettura, Alessandro Scarsella fa emergere la complessa fisionomia di Alessandro Baricco, uno scrittore che, unitamente a una formazione colta, resa esplicita dalla raffinata selezione delle opzioni letterarie, dimostra l'indiscutibile incidenza di estetiche di matrice extraletteraria, che oltre alla musica, si allarga ecletticamente alle pratiche linguistiche dominanti nel sistema culturale. Si delinea così una personalità di narratore e operatore culturale che nella fascinosa capacità affabulatoria trova il suo tratto più distintivo. -
La narrativa tardogotica toscana
Questo volume riunisce saggi dedicati alle principali raccolte novellistiche toscane scritte nel periodo aureo dell'età tardogotica, ossia tra la fine del Trecento ed i primi decenni del secolo successivo: il Pecorone di ser Giovanni, il Paradiso degli Alberti di Giovanni Gherardi da Prato e le Novelle di Giovanni Sercambi, con ampi rimandi al Trecentonovelle di Franco Sacchetti. Tali opere, pur essendo narrative, appaiono fortemente impegnate sul piano politico e civile. Perciò, indipendentemente dal loro valore letterario, costituiscono una testimonianza importante delle diverse posizioni ideologiche dei principali narratori post-boccacciani in un periodo cruciale della storia culturale e politica della Toscana tardomedievale. -
L' onestade e l'onesto raccontare del Decameron
Attraverso una serie di strategie Boccaccio riesce a creare 'il racconto per il racconto' allontanandosi per sempre dalla nozione esemplaristica (o utilitaria) che dominava la narrativa medievale. Questa innovazione boccacciana viene verificata dal confronto con due opere coeve, i Gesta Romanorum e El conde Lucanor, che arrivano molto vicino al racconto puro, ma nelle quali rimane un elemento moralistico a vincolarle entrambe alla tradizione esemplaristica. Segue un excursus sugli sviluppi successivi del concetto di 'onestade'. Tre appendici (su Petrarca, su un imitatore di Boccaccio del tardo Cinquecento e su Metastasio) chiudono il volume. -
Carlo Lucarelli
Protagonista del genere poliziesco a firma italiana, a Carlo Lucarelli si deve la promozione di una sorta di variante del genere, passata sotto il nome di ""letteratura del mistero"""". E nella realtà ambigua e perturbante - della quotidianità, della politica, della società, dell'essere umano - che il mistero afferma la sua ineludibile presenza. Ed è nell'attenzione a quel mistero che l'attitudine narrativa di Lucarelli - della quale questo libro vuole tracciare il profilo - si alimenta sia che il racconto passi attraverso la pagina scritta che attraverso il mezzo televisivo."" -
Alberto Arbasino
Già ""classico"""" della narrativa contemporanea, Alberto Arbasino è scrittore capace al massimo grado di miscidare i generi per esaltarne le potenzialità narrative. Sfugge tuttavia con facilità alle definizioni convenzionali; ed è proprio nel rispetto di tale carattere che viene proposta una lettura della sua opera come riflessione sulla scrittura e sul narrare storicizzato nelle sue ragioni profonde.""