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Esercizi di castità
Una storia a tre nella Milano degli anni Settanta. Lele, un professorino siciliano, omosessuale malinconico ed introverso. Roberto, un esuberante gay che non disdegna le esibizioni più sfrontate. L'ambiente: gli immigrati di colore, i barboni, i guardoni ed i maniaci delle periferie. Il terzo è Massimo, un cugino di Lele, bello da copertina. Il triangolo apre un gioco di tensioni, attrazioni ed innamoramenti. -
Etica e progettualità
“Ho diviso il libro in tre parti: la prima tratta di alcuni concetti ambigui, comparsi in filosofie razionali come elementi apparentemente estranei (e questa parte potrebbe anche essere letta per ultima, da chi è impaziente di venir subito alle proposte); la seconda tratta brevemente dei modi coi quali i moralisti contemporanei hanno tentato di risolvere i nodi di un’etica possibile, priva di fondamenti (questa è necessariamente riassuntiva, senza pretese di completezza); la terza parte è un tentatvo di proporre un’etica nuova che si avvalga di un concetto insolito: la progettualità”. (Dalla Premessa dell’Autore) -
Arte e architettura in Italia (1600-1750)
L'autore raccoglie qui il lavoro di lunghi anni dedicati a studiare i vari aspetti dell'arte del '600 in Italia. Nel testo vengono analizzati: il periodo di transizione e il primo barocco, 1600-1625, con Caravaggio, I Carracci, la pittura fuori di Roma, l'architettura e la scultura; l'età del barocco, 1625-1675, con Gianlorenzo Bernini, Francesco Borromini, Pietro da Cortona, le tendenze nella scultura e nella pittura; infine il tardo barocco e rococò, 1675-1750, e in particolare l'architettura in Piemonte con Guarini, Juvarra, Vittone, la scultura e la pittura a Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Venezia (Ricci, il Piazzetta, Tiepolo), la ritrattistica (paesaggi, vedute, rovine). -
Il malato immaginario
Argan è un malato immaginario che trascorre il suo tempo a cercare malattie inesistenti. Cercano di approfittare di questa mania, la sua seconda moglie che vorrebbe essere nominata unica erede, i medici e il farmacista. La figlia Angélique ama Cléante, ma il padre vuole darla in moglie a Diafoirus, per avere un medico in casa. Toinette, la cameriera e Béraldo, fratello di Argan, lo convincono a fingersi morto: potrà così scoprire l'ipocrisia di chi lo circonda. Alla fine solo l'affetto sincero della figlia Angélique verrà premiato: potrà sposare il giovane che ama e Argan deciderà di diventare medico lui stesso. -
Enrico IV
‘Caro Amico,le dissi a Roma l’ultima volta che pensavo a qualche cosa per Lei. Ho seguitato a pensarci e ho maturato alla fine la commedia, che mi pare tra le mie più originali: Enrico IV, tragedia in tre atti di Luigi Pirandello… Credo che sia d’una veramente insolita profondità filosofica, ma viva tutta in una drammaticità piena di non meno insoliti effetti… Senza falsa modestia, l’argomento mi pare degno di Lei e della potenza della Sua arte. Spero che riuscirò a renderlo, perché l’attività della mia fantasia è ora più che mai viva e piena e forte’. Così Luigi Pirandello, con una lettera del 21 settembre 1921, preannunciava a Ruggero Ruggeri l’Enrico IV. Andato in scena a Milano il 24 febbraio 1922, con Ruggeri nel ruolo del titolo, Virgilio Talli e Lyda Borelli, questo dramma è considerato da molti studiosi l’altro grande capolavoro pirandelliano, insieme ai Sei personaggi, col quale divide il primato degli allestimenti, da settant’anni, in Italia e all’estero (il solo Ruggeri, dal 1922 alla morte nel 1953, lo recitò 318 volte). -
Variazioni sulla scrittura-Il piacere del testo
Ritorna il libro piu celebre di RolandBarthes, preceduto dalle Variazionisut-fa scrittura, mai tradotte in Italia, e daun saggio introduttivo di Carlo Ossola.Di che cosa tratta Il piacere del testo ? Delle emozioni che il testo suscita nel lettore. Osserva giustamente Barthes che se alla domanda « cosa conosciamo del/dal testo ?» la semiologia è riuscita a dare risposte convincenti, la stessa cosa non è però accaduta per l’altra domanda fondamentale: «che cosa godiamo nel testo ?» Si tratta dunque, nelle parole dello stesso Barthes, di «riaffermare il piacere del testo contro l’indifferenza scientifica e il puritanesimo dell’analisi sociologica, contro l’appiattimento della letteratura a un suo semplice apprezzamento». Ma come rispondere, concretamente, a quest’ultima domanda ? poiche il piacere è, per sua stessa natura, inesprimibile, un testo sul piacere del leggere non potrà che assumere la forma di una successione di frammenti, in una sorta di messa in scena del problema che rigetta dal principio la scientificità dell’analisi testuale. Contemporanee al Piacere del testo , le Variazioni sulla scrittura , originariamente commissionate per un volume dell’Istituto Accademico di Roma, rivelano una perfetta solidarietà di concezione e struttura con quel saggio. Come sottolinea Carlo Ossola, ciò che Barthes aveva felicemente concepito «era un unico saggio, una sola movenza», che va dal lavoro di incisione della materia attraverso lo scrivere alla libera fruizione del testo. -
I re
E' la storia del Minotauro, di Arianna, di Teseo e del labirinto. Con un particolare: Arianna affida il famoso filo a Teseo (qui un eroe sciocco e presuntuoso) non per aiutarlo ad uscire dal labirinto, ma per rivedere suo fratello, il Minotauro, del quale è innamorata. Arianna sa bene che il Minotauro può distruggere Teseo in un sol colpo. Ma il Minotauro, che è il ""signore dei giochi"""" di tutti i giovinetti inviati nel labirinto per il presunto sacrificio, sceglie invece di farsi uccidere dall'arrogante eroe per ottenere sempre l'assoluta vittoria: popolare i sogni degli uomini fino alla fine del tempo."" -
Notizie dalla crisi. Dove va la critica letteraria?
Nel capitolo di apertura, sotto il titolo Una crisi anomala, scrive Cesare Segre: ""Insinuazione, supposizione, impressione: che la critica letteraria sia in crisi, è da qualche anno che lo si dice, e alla fine bisogna riconoscerlo, anche se con molti distinguo."""" La critica presa in esame ed alla quale nel libro si fa costante riferimento è quella di stampo strutturalistico-semiologico, la più combattiva e ricca di risultati tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta. I suoi fautori e maestri sono stati Foucault, Barthes, Greimas, la Kristeva e Tododov."" -
Contro la mia volontà
Emma Frassati, giovane di una famosa famiglia torinese, muore precipitando da una finestra di casa il 9 giugno del 1889. Incidente? Suicidio? Omicidio? Subito, forti sospetti cadono sul fidanzato, uno scapestrato dal carattere molto aggressivo: Luigi Rizzetti. Ma, durante il lungo processo che segue la vicenda, emergono circostanze misteriose. Il criminologo Carlo Alberto Ponderano, incaricato di una perizia, comincia a scavare nella vita di Emma scoprendone una personalità disturbata e visionaria, incline ai più ambigui versanti del paranormale. Forse la ragazza è volata dal balcone “contro la sua volontà”. Ma per volontà di chi? Del Rizzetti o di chi altri?Questo nuovo libro di Camerana è un avvincente romanzo-saggio che da un fatto di cronaca realmente accaduto trae spunto per riflettere sulla particolare cultura di fine secolo, al confine tra positivismo e occultismo, una cultura in cui la frenologia “iperscientifica” di Lombroso e pratiche come il magnetismo e l’ipnotismo convivevano molto più strettamente legate di quanto oggi si creda. -
La duchessa di Amalfi
Il capolavoro di uno dei più importanti autori del teatro inglese nella traduzione di uno dei più importanti autori della letteratura italiana: la cupezza e l'originalità della tragedia di Webster rivivono nell'incontro con la vividezza e l'intensità dello stile in Manganelli. -
Storia d'Italia. Annali. Vol. 10: I professionisti.
Accanto alla storia interna delle singole corporazioni, il volume dà spazio alla storia esterna di una classe dirigente che è sempre stata, con alterne fortune, uno dei principali motori dello sviluppo del paese. Vediamo allora come i professionisti acquistino coscienza di sé e del loro peso sociale, e come questo si rifletta, ad esempio, nel tessuto urbano delle città del primo Novecento, attraverso la costruzione di edifici e quartieri che dovevano simboleggiare proprio questo nuovo status. Ma scopriamo anche quanto sia stata forte l'influenza delle singole corporazioni nella vita politica nazionale e locale. Centrale, infine, il rapporto tra l'esercizio della libera professione e la formazione universitaria. -
Tradimenti
«Spesso - ha detto in passato Pinter, nella sua franchezza quasi infantile, a Lawrence Benski - mi guardo nello specchio e penso: ""Ma chi diavolo è quel tipo là?""""». E, ancora, in un'altra intervista: «Nulla mi sembra esistere di più concreto e di più sfuggente di un essere umano». Non sono battute «giuste» per Emma, Jerry, Robert? Non si celano, tra le righe, battute disarmanti come queste in quella chiusa, dura come un'inoppugnabile sentenza, della prima scena di Tradimenti (che, però, è l'ultima, a livello della vicenda): «Non importa. È tutto passato. Sì? Che cosa è passato? È tutto finito». (Guido Davico Bonimo)"" -
L' ultimo nastro di Krapp-Ceneri
Krapp, il protagonista, riascolta al registratore momenti e voci della sua vita. Il testo di Beckett è un esempio lucido della concezione moderna della tragedia: una tragedia nella quale gli dei sono la voce metallica di un registratore, il cono di luce che spiove da una lampada, l'ombra assillante che circonda ed imprigiona Krapp, questo fratello ideale degli altri derelitti personaggi di Beckett. Krapp è un rottame, un essere squassato dall'esistenza, un uomo che ha scoperto la sua solitudine. La lotta è qui tra Krapp e la sua voce, fra Krapp e il fantasma di se stesso, questo fantasma fatto di suoni e di pensieri invecchiati. -
Storia dell'Italia repubblicana. La trasformazione dell'Italia: sviluppo e squilibri. Vol. 22: Istituzioni, movimenti, culture.
Una stagione di controversie e di realizzazioni segna il periodo che va dai primi anni Cinquanta alla fine degli anni Sessanta. Sono di questi anni il ""miracolo economico"""", la ricollocazione strategica dell'Italia nell'alleanza occidentale, la nascita e il consolidamento di quel duraturo sistema politico imperniato sulla Democrazia Cristiana. Sono anche di questi anni, tuttavia, fenomeni di segno diverso e non di rado antagonistico: una lenta, ma forte ripresa dell'attività sindacale, la costituzione di un'opposizione che vedrà protagonista il più grande partito comunista dell'Occidente, uno straordinario fervore di attività culturali."" -
Storia dell'Italia repubblicana. L'Italia nella crisi mondiale. L'ultimo ventennio. Vol. 31: Economia e società.
Gli anni Settanta si aprono all'insegna di una crisi che coinvolge l'intera società occidentale. Da un lato, si consolidano i movimenti collettivi radicali apparsi alla fine del decennio precedente, chiaro segno della fine delle forme di consenso sociale che avevano reso possibile la lunga stabilità del secondo dopoguerra. Dall'altro, termina la fase espansiva dell'economia, e la conseguente crescita generalizzata del benessere: inflazione, depressione, acutizzarsi di tensioni economiche e sociali rendono precaria la situazione internazionale. L'Italia partecipa alla crisi in modo ancor più drammatico, a causa della debolezza strutturale, della sua economia e dell'incapacità della classe politica di capire il cambiamento. -
Storia dell'Italia repubblicana. L'Italia nella crisi mondiale. L'ultimo ventennio. Vol. 32: Istituzioni, politiche, culture.
Diviso in tre parti che corrispondono ai tre nodi della cultura, della politica e delle istituzioni, il volume fotografa una realtà in rapida trasformazione. Dopo il ventennio del miracolo economico, e della transizione dalla cultura rurale a quella industriale, gli anni settanta si aprono sotto il segno della crisi. E di ""crisi perpetua"""" si può parlare per questa difficile, e ancora irrisolta, transizione della società italiana verso il mondo postindustriale delle democrazie """"mature"""": crisi delle istituzioni, della politica, della rappresentanza sindacale; ma anche della famiglia, della cultura e dei mezzi di comunicazione."" -
L' innominabile
"Basta cercare, basta sbagliare, e si finisce per trovare, si tratta di andare per eliminazione.""""rnrnScritto in francese nel 1949, subito dopo Aspettando Godot, L'innominabile è il testo che conclude la trilogia iniziata con Molloy e proseguita con Malone muore. Il monologo su cui è costruito muta però radicalmente rispetto ai due romanzi precedenti, influenzato proprio dalla scrittura teatrale, fisica, orale, che Beckett aveva iniziato a sperimentare. Il protagonista, immobile in un corridoio nell'ombra, parla tra sé e sé, è pura voce: non la trascrizione «finto parlata» di un narratore che scrive la sua storia. La voce racconta brandelli di vicende di vari personaggi ma si intuisce che si tratta dello stesso personaggio con nomi diversi. Chi è questo personaggio? Meglio sarebbe dire: chi siamo? Il capolavoro di Beckett rappresenta proprio il superamento dell'identità coinvolgendo il lettore-ascoltatore come forse nessun altro libro ha mai fatto." -
Il carroccio
Simbolo antico delle libertà comunali, il carroccio ha una sua storia e una sua leggenda. Durante le battaglie il carroccio era lo strumento simbolico carico degli elementi araldici delle truppe imperiali. Ma aveva anche la funzione di suggerire un minimo di ordine a truppe poco allenate e poco disciplinate. Il libro dà ampie informazioni sulla terminologia con cui era indicato questo strano oggetto, miscuglio tra macchina da guerra e simbolo araldico e soprattutto illustra la fortuna del carroccio nella cultura popolare, nel fiorire di leggende, nella storiografia. -
Problemi e metodi della storiografia tedesca contemporanea
Il recente processo di riunificazione tedesco ha riaperto questioni che parevano accantonate nei fatti dalla quarantennale e ormai sedimentata divisione delle due Germanie; i temi della nazione e dello stato nazionale, le problematiche dell’identità e della coscienza nazionale dei tedeschi, delle continuità e delle fratture nella loro tradizione e il controverso nodo della memoria storica tedesca in rapporto ad Auschwitz sono ora tornati all’ordine del giorno in Germania, nel quadro di una radicale trasformazione delle condizioni storiche e giuridiche.Questo volume, che prende le mosse da un convegno svoltosi l’indomani della riunificazione, raccogli i contributi di un gruppo rappresentativo di storici tedeschi e italiani attorno a questi temi. Nella prima parte (L’identità nazionale nella storiografia europea) si analizza il rapporto tra la scienza storica tedesca e l’idea di nazione, a partire dal primo Ottocento sino ai dibattiti più recenti e all’Historikerstreit. I saggi della seconda parte (Le funzioni politiche della storia e la questione dello stato) affrontano le interrelazioni tra storiografia e politica, dagli studi di von Savigny e Theodor Mommsen al Methodenstreit di fine Ottocento, e all’opera storiografica di Hintze e Weber. Infine la terza parte (Problemi di metodo e il cambiamento dei paradigmi storici) prende in esame i più recenti sviluppi metodologici della storiografia tedesca e, in rapporto a essa, internazionale. -
Il tempo degli italiani
La piccola Lise, affidata ai nonni dopo la morte dei genitori, arriva da Parigi in un paese della Provenza occupata dagli italiani nel 1940. Qui conosce l'alpino torinese Mario e se ne innamora, come può farlo una bambina di dodici anni. Mentre l'eco della guerra arriva soltanto da lontano, la vita scorre placidamente fino al momento in cui, alla vigilia del Natale '42, qualcosa cambia e la vera tragedia incalza: un convoglio si porta via le compagne ebree di Lise e la fidanzata di Mario. Il tempo scorre, ma i misteri e i dolori dell'infanzia rimangono. Quando la sorella di Mario, durante un incontro a Torino, dà a Lise le lettere dell'alpino diventato un comandante partigiano, inizia per Lise l'ultimo pellegrinaggio nella memoria.