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Filosofia delle immagini
Raramente la filosofia si è preoccupata di descrivere le forme disparate delle immagini, di approfondirne i fondamenti, inseparabili dalle speculazioni teologiche, di valutarne le funzioni complesse rispetto al mondo della conoscenza o dell'azione, Nel momento in cui la civiltà delle immagini pone inediti problemi epistemologici ed etici, questo saggio del filosofo Wunenburger si propone di raccogliere i materiali e i riferimenti indispensabili a pensare culturalmente il mondo delle immagini che avvolge sempre di più la nostra vita. -
Plotino o la semplicità dello sguardo
Non l'ordinata esposizione di un sistema, ma piuttosto un ""psico-ritratto""""; l'esperienza personale di un direttore di coscienza che si sforza di essere """"contemporaneamente presente a sé e agli altri"""" e che, pur cercando l'unione mistica, non si sottrae alle responsabilità della vita quotidiana."" -
Le avventure di Pinocchio
Pinocchio accompagna Lorenzo Mattotti da molti anni, quasi lo ossessiona. E Mattotti da molti anni disegna, appunta schizza immagini, ipotesi di illustrazione. È un work in progress quello testimoniato da questo libro, una botola nell'atelier mentale di un artista che nella storia di Collodi sembra trovare i nodi originari della propria ispirazione. D'altra parte la prima musa di Mattotti è la metamorfosi, la dialettica tra la forma e la perdita della forma. E quale libro più di Pinocchio è la metamorfosi fatta narrazione? Il legno che diventa carne, l'andirivieni tra il burattino e il bambino, passando magari per l'asino, il mondo dei vivi e dei morti. Pinocchio come mutante continuo è il soggetto ideale per lo sguardo di Mattotti, che cerca di cogliere il momento dinamico delle trasformazioni, quando una forma non è più e non è ancora. In tutto questo c'è una pulsione vitale forte, ma c'è anche un aspetto drammatico. Quello di Mattotti è indiscutibilmente un Pinocchio noir: le sue illustrazioni colgono il nucleo oscuro della favola, il mistero, a volte l'horror. Come spiega Tiziano Scarpa nella suo saggio introduttivo, il Pinocchio che leggiamo è frutto di due libri scritti da Collodi uno di seguito all'altro. Il primo è un libro di morte, è una storia nera, buia e disperata; il secondo è un libro moralistico-edificante. Con questo secondo Pinocchio Mattotti c'entra poco, con il primo è quasi in simbiosi. Con un'introduzione di Tiziano Scarpa e note alle illustrazioni di Emilio Varrà. -
I greci. Storia, arte, cultura e società. Vol. 23: Una storia greca. Trasformazioni (IV secolo a. C.-II secolo d. C.).
L'ultimo tomo del secondo volume vede il passaggio dalla Grecia delle poleis all'impero universale di Alessandro Magno, ai regni ellenistici dei diadochi, al dominio di Roma: la perdita dell'indipendenza è bilanciata dalla supremazia della cultura greca, che conquista il nuovo ordine mondiale imposto dai Romani. I 48 saggi, integrati dal ricco apparato iconografico, sviluppano inoltre molti altri temi di grande interesse storico e culturale: dall'""uomo divino"""" all'ambizione di conoscere e controllare il futuro; dai commentari che riscrivono le enciclopedie del passato agli oratori itineranti che influenzano l'opinione pubblica."" -
Storia di Torino. Vol. 8: Dalla grande guerra alla liberazione (1915-1945).
Un quadro della città nelle sue moltelici angolazioni e prospettive: il suo affermarsi come capitale dell'auto e la nascita dei primi Consigli di fabbrica, la Torino operaia capitalistica, ma anche la culla del cinema italiano e della cultura artistica e lettararia del tempo. -
Sempre aperto teatro
"Eccomi qua. Qui torno. Qui esco e entro qui, senza saperlo, senza volerlo davvero trascorro. / Le scale sudicie, per ogni gradino un orizzonte / mi si ferma lo sguardo e penso / tenuta alla ringhiera 'ma io gliel'ho mai detto?' / E scioccamente irrompe un motore notturno / che mi toglie al silenzio / e rende quel cortile puzzolente / nuovo e ridicolo, fermo. / E che ci fa lì quella tendina sgonfia?""""" -
L' arte di perdere peso
Djerba è un'isola del Mediterraneo di fronte alla Tunisia. Sull'isola c'è un albergo, dove rimangono intrappolati per qualche tempo alcuni viaggiatori. Un vecchio medico italiano ossessionato dalla propria digestione, un fotografo newyorkese incapace di dire la verità e i suoi assistenti, due gemelli figli di una bottegaia chiacchierona e infine il professor Fabre, che ama i ragazzi in maniera inquieta, febbrile. Il nodo del destino che li tiene prigionieri ha la forma di un corpo martoriato. Qualcuno è stato ucciso e saranno necessarie delle indagini. -
La chiave dell'ascensore. L'ora grigia
Due commedie nelle quali l'humour (nero) si mescola ad accenti di gravità. Uno sguardo approfondito sulla condizione umana e sui rapporti di forza che costringono gli uomini a irrigidirsi in ruoli prestabiliti. -
Benedetto sia il ladro
Un giallo nel mondo dell'arte, la storia di un falsario e di una misteriosa confraternita di collezionisti. La sua bravura nell'imitare le opere d'arte del genio scomparso lo getta nell'ignominia e nella disgrazia, gli fa perdere l'amore dell'affascinante Rachel Fein, ma gli permette anche, alla fine, di scoprire la verità sul grande falsario che l'ha preceduto, suo padre. Esordio italiano per un narratore che ha la virtuosità e l'erudizione della Byatt di Possessione. -
Se il fiume fosse whisky
Boyle ci porta all'interno dei ristoranti alla moda di Manhattan, ossessionati dai critici gastronomici, e ci racconta le traversie di un cuoco e dei suoi piatti. Ecco i ""reduci"""" degli anni Sessanta, i creatori di immagine pronti a tutto, o gli agenti hollywoodiani trafitti nel racconto """"La mosca umana"""". O ancora i rampolli Wasp attratti, loro malgrado, dal """"calore"""" delle altre etnie, o la solitudine degli ultimi machos. Non mancano storie intrise di dolore, di una tristezza mite e consapevole: dalla dolce follia di una vecchia signora maltrattata dal marito e dalla vita, all'improvvisa maturazione di un bambino che assiste impotente alla morte dell'amore dei suoi genitori..."" -
Metroland
Al professore che lo interroga, Christopher Lloyd ama rispondere ""J'habite Metroland"""", adoperando il nome di una fermata della storica Metropolitan Line di Londra, """"meglio di Eastwick, più esotico di Middlesex"""", per indicare la sonnacchiosa periferia urbana in cui vive. """"Uno abitava in quella zona perché da li era facile andarsene"""", osserva Chris, che ad andarsene, insieme all'inseparabile amico Toni Barbarowski, come lui sedicenne, come lui francofilo e arrabbiato, come lui appassionato di arte e ragazze, si prepara con metodo. Nel frattempo i due aspiranti flâneurs, fedeli ai dettami dei loro numi tutelari Baudelaire, Gautier e Nerval, cercano modi casalinghi per """"épater la bourgeoisie"""": condurre arditi esperimenti sensoriali alla National Gallery, occhieggiare le donne attraverso un binocolo, elaborare pretenziose teorie esistenziali, farsi gioco di chiunque capiti a tiro, """"gli scemi, i capiclasse, gli insegnanti, i genitori, mio fratello e mia sorella, la Terza divisione nord, Molière, Dio, la borghesia e l'uomo della strada"""", e attendere che cominci la Vita Vera. Chris se la va a cercare, qualche anno più tardi, a Parigi, con un inutile progetto accademico postlaurea ma, risucchiato nel vortice di Lawrence Durrell e i caffè sui boulevards, il cinema di Bresson e le lenzuola del suo primo amore Annick, quando la Vita Vera gli corre incontro non la riconosce..."" -
Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica. Vol. 1
Le Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica rappresentano un momento fondamentale della ricerca filosofica di Husserl. In nessun altra opera la fenomenologia è dispiegata con la stessa ampiezza, in modo da fare emergere il progetto complessivo e le ambizioni di una teoria della ragione logica e pratica, radicata in un’analisi delle strutture fondamentali della coscienza. In Idee I questa teoria fenomenologica della ragione è delineata nelle sue coordinate generali, attraverso una presentazione dei concetti fondamentali della fenomenologia. Qui Husserl analizza gli essenziali passi metodologici che renderanno possibile, nei successivi due libri, la descrizione delle caratteristiche strutturali delle principali regioni ontologiche del nostro mondo circostante, mettendo in luce le radici «sensibili» della costituzione fenomenologica e dei processi originari, associativi e precategoriali, che sono alla base del suo procedimento. Ogni riflessione sulla fenomenologia dovrà dunque sempre prendere avvio da quest’opera considerata nella sua pur stratificata unità; e ad essa dovrà tornare come essenziale punto di riferimento per confrontare e analizzare i successivi sviluppi del pensiero husserliano. Rispetto a un lavoro cosí decisivo, la precedente edizione italiana, basata com’era su un testo non approvato da Husserl, in cui venivano inglobate annotazioni che l’Autore stesso non aveva ritenuto di dovere inserire nelle riedizioni avvenute mentre egli era ancora in vita, e gravata da scelte di traduzione che era necessario riconsiderare, restava da molti punti di vista arretrata rispetto alle nuove acquisizioni filologiche. Di qui l’inevitabile decisione, per poter meglio comprendere un’opera di straordinaria importanza per la filosofia del Novecento, di ritradurre interamente Idee I , in modo da permettere allettore italiano di disporre del testo originario delle Idee e, a piè di pagina, delle annotazioni di Husserl ai suoi esemplari d’uso. -
Mistandivò
Sullo sfondo un Meridione privo di opportunità esistenziali e lavorative, ma prodigo di energia vitale. I protagonisti dei racconti sono alle prese con brandelli d'impegno politico ridotto a pura ciarla da bar, con studi mai finiti o carriere da iniziare, fra amorazzi e rave ""alternativi"""". Rendigote, grafico multimediale che cambia una donna dopo l'altra per poi finire padre di famiglia; 'mpa Gino, colto e raffinato operatore di call center; Teresa, una laurea in giurisprudenza per emigrare al nord in cerca di fortuna e Giacomo, che la fortuna al nord l'ha fatta e sogna solo di tornare."" -
Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità a oggi. Vol. 16: La Lombardia.
A guidare la costruzione dell'opera è stata l'idea di approfondire le relazioni del caso lombardo con il contesto nazionale e con quello europeo. Questa linea interpretativa emerge in particolar modo nei saggi storico-economici e in quelli dedicati alle modalità di insediamento. La regione Lombardia viene individuata come crocevia di un flusso di esperienze e comunicazioni culturali e politiche che si irradiano dall'Italia verso il mondo al di là delle Alpi. Infine si sottolineano i problemi e le sfide aperte nello scenario attuale, molto distante da quello che ha contraddistinto per oltre un secolo la storia di questa importante regione italiana. -
Il romanzo di formazione
Nel secolo d'oro della narrativa europea, da Goethe a Puskin, da Stendhal a Jane Austen, da Manzoni a Dickens e Flaubert, la gioventù sale prepotentemente alla ribalta della scena letteraria: è la gioventù problematica e inquieta che nasce dallo sfaldarsi delle società tradizionali, divenendo figura simbolica alla quale la cultura occidentale si affida per rappresentare l'idea di modernità, con il suo carico di grandi speranze e illusioni perdute che l'Europa ottocentesca dovette imparare a percepire e leggere come fosse in un romanzo. -
Anime alla deriva
E' un freddo pomeriggio invernale: un vecchio, seduto in una stanza che si affaccia sul mare, guarda il sole che tramonta dietro le onde. Sono passate ventiquattr'ore da quando sua moglie è morta a Seton Castle, la casa che hanno condiviso per più di quarant'anni. Mentre scende la notte, l'uomo cerca di capire il senso della propria vita e di spiegarsi come un uomo pacifico, quale lui è sempre stato, abbia potuto uccidere a sangue freddo, dopo mezzo secolo di felice convivenza, la sua compagna. Ma le risposte non si trovano facilmente. Ogni tentativo di spiegazione implica la rievocazione di eventi vecchi di cinquant'anni, risalendo all'epoca in cui un giovane virtuoso del violino s'innamorò, ricambiato, di Ella, la cugina di sua moglie. -
I Greci. Storia cultura arte società. Vol. 3: I Greci oltre la Grecia.
Il volume è articolato in tre parti. Nella prima ""Gli altri e i Greci"""", si illustrano i rapporti che le principali culture del mondo antico ebbero con la Grecia, interrogandosi su come gli """"altri"""" hanno visto i Greci, su ciò che della loro cultura è stato accolto e su ciò che è stato ignorato. """"Continuità e riusi"""" esplora gli ambiti culturali che hanno contribuito alla trasmissione del sapere greco. Con la terza parte, """"Riappropriazioni, riattualizzazioni"""", si giunge fino all'età moderna. Si cerca di comprendere i processi che hanno portato la civiltà greca ad assumere un ruolo chiave nell'educazione e nel sistema di valori della cultura occidentale."" -
È difficile parlare di sé. Conversazione a più voci condotta da Marino Sinibaldi
Nella primavera del 1991, Natalia Ginzburg fu intervistata da Marino Sinibaldi per Radio 3, e in quell'occasione ebbe modo di ripercorrere il cammino della sua vita e della sua opera. Questo libro ricostruisce quel percorso in cui continuamente si intrecciano, inseparabili, vita pubblica e vita privata.Il ricordo degli anni trascorsi a Torino insieme con un piccolo gruppo di antifascisti, la cultura di «Giustizia e Libertà», l’amicizia con Vittorio Foa, Norberto Bobbio, Leone Ginzburg (che diventerà suo marito), Giulio Einaudi, Carlo Levi, Cesare Pavese si intersecano con le riflessioni sul suo «mestiere di scrivere». Frugando nella memoria la scrittrice racconta con emozione la scoperta della propria vocazione, i primi abbozzi di novelle fino ai romanzi nati da esperienze di vita tragiche e indelebili. E poi ancora il lavoro editoriale, ricordato con l’amico e editore Giulio Einaudi: le discussioni sui libri, la lettura dei manoscritti e la ricerca di nuovi scrittori, il ruolo fondamentale di Cesare Pavese. Nel corso delle conversazioni, aiutata dai diversi interlocutori (tra i quali anche alcuni tra i suoi piú cari amici), diventa sempre piú evidente il rapporto necessario, che permea tutta la produzione della Ginzburg, tra scrittura e sentimenti, tra la scrittura e la «nostra condizione terrestre», che la porta a rappresentare la vita senza filtri o dissimulazioni. Un libro tra memoria, storia, biografia, letteratura, un’incursione nelle concezioni, nelle tensioni piú profonde che animano l’intervistata, e che lei si sforza di spiegare, anche a se stessa. Una sorta di dialogo a piu voci con l’autocoscienza di Natalia Ginzburg, donna e scrittrice. -
Il dramma barocco tedesco
Una perlustrazione di uno dei periodi più oscuri, grevi e avari di capolavori dell'arte tedesca ed europea. Le caratteristiche stesse di quella polverosa produzione drammatica sono però altrettanti elementi che rispondono idealmente allo sguardo indagatore di Benjamin: infatti, il vero oggetto del libro è la stessa ideologia e principio ispiratore dell'arte contemporanea dei primi decenni del secolo, che proprio dall'impulso di contestazione dell'armonia classicista e della compostezza formale dell'opera d'arte traeva la propria fonte di ispirazione. -
La vita in bilico. Il pianeta terra sull'orlo dell'estinzione
Il percorso dell'uomo verso la salvezza o verso un'inevitabile estinzione. Nel corso dei secoli, il genere umano si è sempre più spesso immaginato come al di fuori, e al di sopra, della natura. Ma il suo destino è inestricabilmente legato a quello di tutte le altre forme di vita che popolano il nostro pianeta.