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Le ragioni della virtù. Il carattere etico-religioso nella letteratura e nella filosofia
In una pagina di ""Anna Karénina"""" Tolstoj esprime attraverso i pensieri di uno dei protagonisti del romanzo i propri dubbi e le proprie perplessità riguardo alla riflessione morale astratta. Dopo aver elencato i molti pensatori presso cui aveva cercato lumi sul modo di vivere giusto, buono e sensato, annota che il loro pensiero """"per un paio di giorni"""", """"finché vi rimaneva dentro"""", lo consolava, ma poi, non appena lo """"osservava dalla vita"""", gli si rivelava come """"un vestito di mussola che non tiene caldo"""". In sintonia con tale convincimento, persuasa che non si possa parlare dell'uomo, delle sue scelte, delle sue condotte """"more geometrico"""", l'autrice di questo libro, abbandonata ogni pretesa sistematica, esplora singole, decisive esperienze morali attraverso la lettura e l'interrogazione di alcuni grandi testi della tradizione letteraria e filosofica europea, con lo scopo di rendere attento il lettore alle """"ragioni"""" e ai """"percorsi"""" della realtà etica ed etico-religiosa, intesa come forma di vita e scelta esistenziale."" -
Piccola metafisica della differenza. Religione, arte e società
Non si è mai parlato così tanto di differenza come oggi: differenze tra gli uomini, tra le nazioni, tra le epoche. La differenza è necessaria e al tempo stesso insopportabile. Come accettarla, dal momento che non se ne può fare a meno? Il Bene e il Male sono stati inventati per farci confrontare con questo dilemma. È possibile costruire una grammatica della differenza che serva da chiave di comprensione della storia dove le differenze degli uomini si incontrano? Il mondo e l'altro sono i problemi più radicali che l'uomo è in grado di porsi. L'universale non può esistere senza l'individuo, ed è a questa esigenza di pensiero che il libro di Michel Meyer si propone di dare una risposta, elaborando, attraverso due delle più profonde esperienze umane, la religione e l'arte, un nuovo e originale approccio all'estetica e alla morale. -
Mistica impura
Non una ricerca storica su momenti e intenzioni di una ""particolare"""" sterminata regione del sapere, ma una riflessione su rilievi e crocevia poetici presenti nei testi, nei diari, nei frammenti, nelle preghiere di grandi figure della mistica dell'Occidente. Come si sono costituite le forme e le figure nascoste dentro la """"fortezza mistica""""? Quali i loro rapporti, le loro relazioni con il poiein? Queste alcune delle domande di un itinerario che, attraversando molteplici e differenti territori dell'arte e della poesia, è rivolto a indagare il senso e il destino di una esperienza metafisica e, al tempo stesso, umana, troppo umana, che ha fortemente segnato la nostra civiltà intellettuale."" -
Piangere e ridere davvero. Feuilleton
Qualche anno fa milioni di persone hanno pianto per la morte di Lady D, e non è difficile immaginare un carcerato nel braccio della morte che piangeva come un vitello guardando i funerali. Bene, nessuno ha dubitato che il pianto delle folle, condannato a morte compreso, fosse un pianto autentico. Ma se le cose stanno così, se un carcerato nel braccio della morte piange veramente per Diana Spencer, perché c'è chi sostiene che chi piange per Anna Karenina non piange davvero? E perché, d'altra parte, nessuno ha mai dubitato che chi ride delle barzellette, che sono racconti di finzione, rida davvero? Che cosa significa piangere e ridere davvero? Mescolando cultura alta e cultura bassa, Maurizio Ferraris offre un feuilleton filosofico che indaga i paradossi dell'arte e della vita. -
Dialogo sulla politica della cultura
Il libro, preceduto da un'ampia e documentata introduzione di Davide Cadeddu, si compone di tre articoli: il primo, di Umberto Campagnolo, è dedicato ai lineamenti fondamentali della filosofia politica, e ripercorre la storia di questa disciplina attraverso l'analisi del pensiero politico dei grandi classici del passato, da Platone fino a Hegel e Croce; il secondo articolo, scritto da Norberto Bobbio, costituisce il vero centro del libro: in risposta a Campagnolo, Bobbio critica con grande rigore teorico una visione troppo astratta della filosofia politica e rivendica per essa un ruolo attivo e determinante nella realtà concreta, in grado di educare e formare nel contesto di una società liberale ogni singolo individuo. Anche da queste poche pagine traspare la grande passione e l'originalità del pensiero di Bobbio, che non si limita a una pedante rilettura dei classici, ma fornisce un contributo indispensabile alla comprensione dei complessi problemi del mondo contemporaneo. Il terzo articolo, scritto ancora da Campagnolo, è una replica pacata, ma ferma, alle tesi esposte da Bobbio. -
Notabene. Quaderno di studi kierkegaardiani. Vol. 7: Kierkegaard e la condizione desiderante. Le seduzioni dell'estetico.
Nel 1846, un Kierkegaard poco più che trentenne iniziò ad annotare le proprie riflessioni in quaderni sul cui frontespizio tracciava un grande ""NB"""" (ovvero: NotaBene). Con questa sigla soleva indicare ciò che si proponeva di tener presente, ciò su cui voleva richiamare l'attenzione, ciò che richiedeva un commento, ironico, serio o ammonitore. Nello scegliere NotaBene come titolo dei Quaderni di studi kierkeguardiani, si è voluto, quindi, utilizzare la stessa sigla adottata dal filosofo danese per i suoi appunti, ad indicare una """"ripresa"""" del suo esercizio di pensiero. Il logo dei Quaderni, che riproduce il disegno di un uomo con il cannocchiale - sorta di """"autoritratto"""" di mano dello stesso Kierkegaard -, vuole poi sottolineare un duplice aspetto della sua fisionomia intellettuale: quello dell'osservatore accurato e quello dell'ironista acuto e mordace, capace però anche di autoironia. Sono questi, infatti, i tratti che hanno reso il filosofo danese uno dei pensatori più lucidi e incisivi del pensiero moderno, capaci di esercitare una profonda influenza in ogni ambito dell'attività intellettuale e artistica del Novecento."" -
A corpo morto
Una novità italiana scritta per il Teatro Stabile di Genova da Vittorio Franceschi: attore, drammaturgo, docente di recitazione. Una riflessione sul tema della morte, che diventa un inno alla vita. Con evidenti riferimenti alla tragedia greca, la struttura drammatugica di ""A corpo morto"""" è semplice e lineare: un prologo, cinque monologhi intervallati da quattro intermezzi corali e un epilogo. La commedia ha l'andamento di un cerimoniale laico e la suggestione di una confessione corale. Cinque colloqui di cinque persone diverse con altrettante persone care """"che non ci sono più"""". Di fatto, cinque riflessioni sulla vita fatte da esseri umani qualsiasi: un ragazzo alla compagna sempre amata in silenzio, una moglie al marito con cui ha vissuto tutta la vita, un padre al figlio, una figlia alla madre e un barbone a un compagno di strada. Scaturite da vari punti di osservazione e frutto di esperienze dissimili, queste piccole """"tranches de vie"""" finiscono per congiungersi in un unico sentiero e fondersi in un'unica riflessione, andando poi a confrontarsi con quell'eterno muro invalicabile chiamato mistero, insensatezza, paura, sberleffo, oblio... insomma il buio, il dopo, o se si preferisce il tutto e il nulla. (Prefazione di Daniele Del Giudice)"" -
Teatro futurista sintetico-Manifesti teatrali del Fututrismo
Un teatro che stringa "" in pochi minuti, in poche parole e in pochi gesti innumerevoli situazioni, sensibilità, idee, sensazioni, fatti e simboli"""": questa è l'idea che il vulcanico Filippo Tommaso Marinetti propugnò, insieme ai compagni del primo Futurismo, riunendo, a titolo d'esempio, in due raccolte del 1915, un'ottantina di """"sintesi"""". Una parte di questi """" microattiunici """" è indubbiamente legata alle contingenze politiche e di costume e per questo si rivela oggi caduca. Ma un buon numero sono ancora di una straordinaria vivezza, sia per il vigore della polemica culturale e morale, sia per l'audacia della scrittura scenica. Nella scelta di Guido Davico Benino, Marinetti, Balla, Boccioni, Corra, Cangiullo, Depero, Folgore, Covoni e compagni riescono veramente a coinvolgere nel loro ardimentoso progetto di una drammaturgia """"minima"""", dall'eccezionale tensione alogica e dinamica."" -
Il mal sano
Traduzione di Emanuela Schiano di Pepe -
Piccolo Pantheon portatile
"Convoco i miei amici filosofi scomparsi, in qualità di testimoni del processo fatto dall'Infinito ai suoi falsificatori. Essi vengono a dirci, attraverso l'intermediario della voce che pronuncia il loro elogio, che l'imperativo del materialismo democratico contemporaneo, 'Vivi senza idee', è al contempo vile e inconsistente. Fui legato ad alcuni da amicizia, con altri ebbi qualche discussione. Ma sono felice di dire qui, in barba agli intrugli che vogliono farci ingoiare oggi, che questi quattordici filosofi scomparsi li amo tutti, ebbene sì. Sì, li amo""""." -
Critica dell'uomo economico
Mai come di fronte all'attuale crisi mondiale dell'economia si impone la necessità di criticare il modello economico dominante e di ripensarlo a partire da pratiche sociali quale il dono. Non si tratta di utopia, ci dice Alain Caillé, ma di una via praticabile ed efficace che già opera nella nostra società nell'ambito del volontariato nazionale e internazionale. -
Il chierico e la scena. Cinque capitoli su Sanguineti e il teatro
Cinque capitoli su Sanguineti e il Teatro -
La veglia di un solitario
J.H. Pestalozzi è considerato una delle figure più celebri della storia della pedagogia. Ne ""La veglia di un solitario"""" egli pone l'essenza di tutto il suo pensiero, la propria concezione dell'uomo, di Dio, del mondo."" -
Il dono delle muse. Heidegger e la musica
Il legame tra Heidegger e la musica è spesso sfuggito anche agli studiosi più attenti. Questo studio intende approfondire questo aspetto poco studiato, tentando di chiarire se è possibile applicare anche alla musica la concezione heideggeriana dell'arte come messa in opera della verità e come ""casa"""" dell'Essere."" -
Prefazione a «La scomparsa»
«Ci sono testi che affascinano a tal punto che quasi li si dimentica, ma che resuscitano talvolta in modo inatteso, ad esempio in occasione di un sogno. Ho potuto verificarlo per un racconto di Borges e alcuni romanzi dell'americano Dashiell Hammett che, a torto, è rimasto un autore oscuro. Sognavo di attraversare alcune città che avevo conosciuto ma che non riconoscevo, secondo la logica propria dei sogni. A San Francisco (il sogno mi ci aveva subito trasportato), assistevo a una scena orribile: alcuni poliziotti inseguivano un uomo e lo immobilizzavano contro un muro. Erano disposti a semicerchio attorno a lui e questa disposizione ricordava quelle dei protagonisti e del coro nella tragedia antica. Lo uccidevano a colpi di pistola con una crudeltà senza pari. L'uomo indossava una maschera (una testa di uccello rapace). Ma una volta tolta, l'uomo rivelava il mio volto, e non quello del dio». -
L' individuo nella crisi dei diritti
Questo libro affronta il problema del significato dell'individuo nella società occidentale contemporanea. Qual è oggi la reale dimensione dell'individuo nelle liberaldemocrazie? Il liberalismo ha garantito l'individuo con il paradigma dei diritti di libertà: ma una nuova ondata di instabilità sociale, generata da una combinazione infausta di elementi quali terrorismo, globalizzazione e movimenti migratori, getta una luce incerta sulla stabilità dell'Occidente. Rispondendo a questa minaccia di incertezza con misure di sicurezza sempre più stringenti, gli stati occidentali corrono il rischio di intaccare il patrimonio costituzionale dei diritti di libertà, indebolendo così progressivamente, e forse inesorabilmente, il significato di persona liberale della ""morale giuridica europea"""". Gli autori partono dal dato di sfondo sopra illustrato per affrontare questioni particolari, argomentando da angolature metodologiche differenti: filosofiche, storiche, giuridiche, politologiche. Il volume perciò si presenta come uno strumento efficace in grado di offrire una lettura ampiamente prospettica di uno stringente problema politico."" -
Saggio sull'arte di strisciare ad uso dei Cortigiani
"Un buon cortigiano non deve mai avere un opinione personale, ma solamente quella del padrone o del ministro... Un buon cortigiano non deve mai avere ragione, non è in nessun caso autorizzato ad essere più brillante del suo padrone... deve tenere ben presente che il Sovrano e più in generale l'uomo che sta al comando non ha mai torto. [...] La nobile arte del cortigiano, l'oggetto essenziale della sua cura, consiste nel tenersi informato sulle passioni e i vizi del padrone... Gli piacciono le donne? Bisogna procurargliene. E devoto? Bisogna diventarlo o fare l'ipocrita. È di temperamento ombroso? Bisogna instillargli sospetti riguardo a tutti coloro che lo circondano.""""" -
Profilo dell'osservatore naturalista. Telesio, Bruno, Montaigne
Il ""De rerum natura"""" (1586) di Telesio, i """"Dialoghi italiani"""" (1584-85) di Bruno, i """"Saggi"""" (1588) di Montaigne, suggeriscono il ritrovamento, al loro interno, di un tema, tra i tanti significativi, della fisionomia di un """"osservatore naturalista"""", collocato dentro una """"nuova"""" filosofia che muove verso la modernità. Questo libro ha voluto appunto verificare quanto e come quel motivo intrecciato alle altre idee fondamentali, avesse trovato posto, nel corpo del pensiero dei nostri tre Autori, fino al punto da far emergere il profilo di un """"osservatore naturalista"""", come abbiamo voluto chiamare un nuovo tipo di filosofo, diverso in quegli stessi autori, ma recante una unica impronta lasciata dalla cultura dell'epoca."" -
Famiglie in movimento. Separazioni, legami, ritrovamenti nelle famiglie migranti
Il volume raccoglie i risultati di una ricerca finanziata dall'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Liguria svolta sul territorio regionale. Questa ricerca intende affrontare, tra le prime in Italia, il fenomeno della ristrutturazione delle relazioni familiari dei migranti, attraverso l'esperienza della separazione e della ricomposizione dei nuclei familiari. Il contesto di analisi è quello ligure, dove è stato particolarmente marcato, negli ultimi quindici anni, il ricorso a donne migranti (e sempre più, anche uomini) per tamponare le carenze del sistema di cure della popolazione anziana con problemi di autosufficienza e consentire l'accudimento a domicilio dei beneficiari, nel contesto delle loro relazioni familiari. La domanda che ha innescato la ricerca muove da questo paradosso: le nostre famiglie danno una risposta ai loro problemi di cura facendo appello al lavoro di altre persone (le donne immigrate), che cercano di provvedere alle esigenze delle proprie famiglie (dei figli anzitutto) distaccandosi da esse. Alcune famiglie (le nostre) in tal modo si rafforzano, o quanto meno riescono a fronteggiare più adeguatamente il sovraccarico funzionale che grava su di esse, mentre altre (quelle dei migranti) si indeboliscono, o quanto meno devono ricorrere a strategie sofferte e spesso fragili per riuscire a puntellare il loro precario equilibrio. -
Pop filosofia
La filosofia non è mai stata innocente. Ha perso la verginità in piazza, ai tempi di Socrate, e si è guardata indietro senza nessun rimpianto. XXI secolo: la mercificazione della nostalgia filosofica ci propina un passato che non è mai esistito. La filosofia è stata relegata nelle aule universitarie. È tempo per la filosofia di abbandonare il suo recinto. È tempo di portare la battaglia filosofica nella popular culture, usando le armi migliori a disposizione della filosofia: dal pensiero critico alla decostruzione. Ma in modo inedito. Che la filosofia stessa si trasformi, così, in filosofia popolare, ""Pop filosofia"""", piuttosto che un rischio da evitare, è un obiettivo strategico da perseguire. Mutazione genetica della filosofia in pop filosofia. La pop filosofia è una filosofia mutante dotata di potere essoterico: vale a dire in grado di arrivare al vasto pubblico. I saggi raccolti in questo volume affrontano i differenti volti dell'universo pop: dalla pop music alla Tv dei reality, dagli anime giapponesi al graphic novel, dal cinema di genere alle serie Tv, passando per il New italian epic.""