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L'isola di Odino
È la vigilia di un Natale freddo e nevoso, quando Odino, un vecchietto dalla lunga barba e un occhio solo, è costretto ad approdare con la sua slitta su un'isola senza nome, perché in una tempesta di meteoriti uno dei suoi cavalli si è azzoppato. Ha fretta: deve portare oscuri avvertimenti, ma ha perso la memoria e non ricorda più dov'è diretto né di quali presagi è messaggero. Né possono aiutarlo gli stupiti abitanti dell'isola, che da secoli non vedono stranieri: al di là delle infide scogliere che li circondano, esiste il Continente, ma da generazioni nessuno ha più provato a raggiungerlo e nessuno è mai tornato. Odino riuscirà prodigiosamente ad attraversare lo Stretto, per ritrovarsi di colpo in un mondo che somiglia molto al nostro, dove i regni del Nordmeridione, Nordsettentrione e Anticonord appaiono ironiche e divertenti stilizzazioni dei paesi scandinavi. Rinchiuso in ospedale come pazzo, finito su Internet con la sua bizzarra storia, Odino è presto al centro di contrastanti interessi: profeti millenaristi, fanatici religiosi e nazionalisti, politici, opportunisti di ogni tipo vogliono appropriarsi di lui, e mentre tutti cercano il modo per raggiungere l'isola misteriosamente inaccessibile, riscoperta su antiche mappe segrete, tra i regni del Nord si arriva all'orlo della guerra per il suo possesso. Come ogni fantasy che si rispetti, un gioco di rimandi a miti e simboli, rende più ricca e complessa l'allegoria: chi è veramente Odino? -
Il viaggio delle bottiglie vuote
Bolfazl è un esule iraniano che ha trovato rifugio in Olanda. Nonostante le difficoltà che deve affrontare in questa nuova esistenza, vive il suo stato di esule con grande forza d'animo, sensibilità, desiderio di comprendere e volontà di integrarsi. Nel suo cammino è aiutato dal vicino di casa René, un ex artista, sposato e con una figlia, che scopre di essere omosessuale. L'emarginazione cui è sottoposto René è identica a quella provata da Bolfazl. Ma per l'iraniano la condizione di diversità è stimolo per una nuova rinascita. E se la crisi di René aumenta e le bottiglie vuote si accumulano nel cortile, la lingua olandese diventa per Bolfazl una chiave per entrare in un mondo nuovo, fatto di sogni e aspettative. -
Lo smemorato di Tapiola
Il sole splende raggiante, una leggera brezza turbina nell'aria, dalle parti di Lestijarvi, una madre di famiglia sforna brioche alla cannella; un automobilista ubriaco, nelle vicinanze di Kokkola, provoca un incidente mortale. Insomma in Finlandia è iniziata l'estate. In questa frizzante mattina, il vecchio consulente agrimensore Taavetti Rytkonen, in preda all'amnesia, si trova in mezzo a un parcheggio di taxi, con l'apparente e unica preoccupazione di farsi un perfetto nodo alla cravatta. E' il giovane tassista Seppo Sorjonen che si offre di aiutarlo. Rytkonen scopre una mazzetta di banconote nella sua tasca, Sorjonen è su quattro ruote pronto a godersi l'estate. Così i due uomini scorrazzano nell'Ostrobotnia. -
Il medico di corte
Una serie bizarra e curiosa di eventi porta Johann Friedrich Struensee, giovane medico tedesco, idealista, impregnato di idee illuministe, ad accettare l'incarico di medico personale, e poi di Primo Ministro, del re di Danimarca Cristiano VII. E' il 1768: per quattro anni la Danimarca conosce una rivoluzione che anticipa, senza terrore, le conquiste della rivoluzione francese. Dalla libertà di pensiero, di stampa, di culto, fino al progetto di eliminazione della servitù della gleba: in seicentotrentadue decreti Struensee, intellettuale ignaro dei giochi della politica, firma la propria condanna, aprendo la strada a quella reazione che Guldberg, pietista assillato dalla missione di salvare la Danimarca, non farà che pilotare. -
Naif.Super
Venticinque anni, un'infanzia serena e una famiglia normale, ma soprattutto un fratello a New York per lavoro e un breve viaggio per andarlo a trovare. Due amici, uno buono e uno cattivo, e un amore che ancora non c'è. Però ci sono l'università, il gioco, le chiacchere con Borre, il bambino dei vicini, una bicicletta per muoversi liberamente e un libro di fisica per cercare di definire il tempo. Ecco cosa riempie le giornate del protagonista. Eppure, intorno a questa quotidianità senza apparenti clamori, ruotano i sogni e le domande di un ragazzo sensibile e attento, che non smette di interrogare se stesso e la realtà che lo circonda.«Sono sicuro che è una questione di entusiasmo. Che manca. Devo trovarlo. Riprendermelo. C'è, là fuori.»«La mia vita è strana ultimamente; è arrivata a un punto in cui ho perso interesse per tutto.» Prima o poi capita a chiunque di svegliarsi una mattina e trovare che la vita non ha senso, una grande o piccola selva oscura è un passaggio obbligato di ogni esistenza. Al protagonista di Naif.Super succede il giorno del suo venticinquesimo compleanno: sconfitto a croquet dal fratello, di colpo si rende conto che «niente più quadra». E così abbandona l'università, il lavoro saltuario al giornale, la stanza in affitto, vende i suoi scarsi beni, tranne la bicicletta e si rifugia nell'appartamento del fratello in viaggio di lavoro, dove passa le giornate sdraiato sul divano a pensare, per cercare di capire se è possibile, ripartendo da quel grado zero a cui è arrivato, recuperare la voglia e il senso del vivere. La classica storia di un ragazzo in crisi d'identità diventa, attraverso l'umorismo di Loe, la sua autoironia, la sua leggerezza di tocco un po' alla Salinger, la sua sovversiva ingenuità, non solo l'espressione del malessere della generazione di internet e della globalizzazione, spersa tra l'infinito numero di possibilità e conoscenze di cui non sa che farsene, ma anche una sostanziale rimessa in questione del mondo esistente. Forse, come il protagonista, si dovrebbe davvero provare a ricominciare da capo. Lanciando un pallone contro il muro, martellando chiodi di plastica in un banco da falegname, chiacchierando con il piccolo Børre, scambiando fax con l'amico Kim scrivendo elenchi di tutto – di quello che ha e che non ha, di quello di cui sa troppo, di quello che lo entusiasmava da piccolo, di quello che gli piace – come formule incantatorie per ritrovare un contatto con se stesso, interrogando la gente per le strade di New York, salendo sull'Empire State Building per verificare cos'è davvero il tempo, cerca di ritrovare una «prospettiva», di guardare alle questioni fondamentali dell'esistenza con la serietà e lo humor dei bambini. Un libro che medita sul tempo e sullo spazio, sull'amore e l'amicizia, la responsabilità e la felicità, le piccole cose essenziali della vita e, con lo zen e il lancio del frisbee, ci aiuta a «credere alla purificazione dell'anima attraverso il gioco e il divertimento». -
I ghepardi
Da una delle più interessanti voci della letteratura contemporanea norvegese un romanzo breve, in cui il tono fabulistico e la struttura lineare fanno da sfondo alle riflessioni sui grandi temi della vita e della morte, della libertà e della prigionia. L'animale si sovrappone all'uomo, la memoria recupera un viaggio nel tempo che ammicca alla reincarnazione e all'angelologia. -
Musica Rock da Vittula
È un fiume gelato che in primavera resuscita e con una pressione lenta ma inesorabile manda in frantumi il pesante mantello di ghiaccio. È una forza che ti prende e ti schiaccia contro le pareti della stanza e non puoi reagire, devi ascoltare. È un turbine che ti investe e la tua vita non è più la stessa. È il ""rock"""". È il """"rock"""" che ti fa saltare con un manico di scopa a tracolla e urlare nell'impugnatura di una corda davanti ai compagni di scuola esterrefatti se non hai chitarra e microfono. È il """"rock"""" che ti fa sentire """"qualcuno"""" quando per il mondo sei nessuno. Sono le gambe ondulanti di Elvis e il ritmo dei Beatles che negli anni '60 salvano Matti e Niila, cresciuti nella cittadina di Pajala, persa tra paludi e foreste al confine tra Svezia e Finlandia, in un'appendice senza identità e senza storia, talmente a nord che non c'è nulla sulla cartina della scuola, talmente piccola che per comprare riviste erotiche devi andare nel paese vicino. A Vittula, il quartiere povero, neanche l'arrivo dell'asfalto e del benessere può cambiare le abitudini dei silenziosi taglialegna che, dopo un paio di bicchieri di acquavite trasformano un matrimonio in famiglia in una gara di spacconate e braccio di ferro, e ti giudicano sul metro della resistenza all'alcol e alla sauna. Ma la musica non è solo rottura, è il filo rosso che porta al passaggio dall'infanzia all'adolescenza, la progressiva scoperta di quella realtà un po' cruda, fantastica e ironica, ma senza dubbio amata, in cui Niemi proietta, tra epos e realismo magico, la sua esotica regione natale. Il fantasma della nonna che bisogna evirare, una drammatica guerra ai topi, pestaggi e gare di sbronze, sciate e sfide a hockey, ma soprattutto le ragazze, questo mistero: tra episodi grotteschi ed esilaranti, religione e sogni «che si gonfiano come grosse mongolfiere colorate», umorismo e poesia, c'è il riconoscimento delle proprie radici, l'accettazione di quella rete di passioni, di ricordi e di paure che unisce la gente della piccola comunità, la vera mappa sotterranea che resta a orientare la vita e a nutrire la nostalgia."" -
Il pappagallo di Mahler
Il potere dell'immaginazione e la sua impotenza è il filo conduttore di questi dieci racconti che giocano sui temi dell'arte e della vita. Tra i protagonisti vi sono celebri artisti, come il musicista Gustav Mahler che compone il suo famoso ""Canto della Terra"""" sulla base di una breve e semplice melodia sentita fischiettare da un contadino, che a sua volta l'aveva imparata da un pappagallo. O il principe Eugenio, il principe pittore della casa reale svedese che, in fuga dalla corte, dalla famiglia, dalle feste al castello e dai quadri che non riesce a completare, capita in una locanda dove conosce il pittore-artigiano Brokiga Blad e rimane tanto affascinato dalla sua tecnica pittorica da portarsi a corte una sua tela."" -
Il libro di Benjamin
Benjamin Trogen, traduttore finno-svedese, ha dedicato tutta la sua vita alla devota trascrizione di testi scientifici e storici. A sessantatré anni, una moglie, due figli, i nipoti e una carriera al termine si ritira a vita privata, per dedicare altrettanta devozione alla stesura del suo diario. Il ""libro blu"""" come Benjamin chiama il quaderno è lo """"sviluppo in una camera oscura"""" di immagini, ora violente, esuberanti, irrefrenabili, ora desolate e pessimistiche in tensione tra il ricordo e la speculazione esistenziale. Finché uno strano sogno lo chiama alla realtà e a ripercorrere un passato misterioso."" -
Io sono il maestro
Nella casa di due giovani irrompe, dopo anni di silenzio, il Maestro di lei. Tre chitarristi e il conflitto è inevitabile. La partitura rivelerà la tensione verso la Perfezione, il catastrofico desiderio di annientamento di chi si rende conto di essere condannato ad affollare la schiera dei talenti anonimi. Siamo nella casa che forse un tempo era del Maestro e dove ora abitano i due fidanzati: Thor testardo studia e si esercita in attesa di un riconoscimento che non arrivare, Hildur ex bambina prodigio ha rinunciato alla gloria della ribalta. Il Maestro sembra arrivato per ricondurre la sua allieva di un tempo verso la sua vocazione concertistica, ma viene anche a scombinare i loro fragili equilibri sentimentali e artistici. -
Orme nel cielo
Risalendo alle generazioni di nonni e bisnonni, l'islandese Gudmundsson offre uno spaccato degli inizi del XX secolo, la storia di un'epoca dura in cui ""morire di fame andava ancora di moda"""" e le scelte erano determinate dall'inesorabile legge della sopravvivenza. Un romanzo corale nella tradizione delle saghe, in cui crudo realismo si alterna al fantastico, brutalità a poesia, frasi lapidarie bastano a rendere conto di intere esistenze, personaggi estremi, antieroi della condizione umana. Gundmaundsson è autore, traduttore, sceneggiatore."" -
Il tempo di sua grazia
Corre l'anno 775 a Forojuli (l'attuale Cividale del Friuli). Johanniperto Lupigis, nipote del diacono Anselmus, è innamorato di Angila, già promessa al fratello maggiore Warnefrit. Il suo amore per la fanciulla lo coinvolgerà in una rivolta contro Carlo Magno, capeggiata dal padre di lei, e dalla prigione fino alla carica di Segretario dell'Imperatore, dove si batterà a difesa delle consuetudini della sua gente ""barbara"""", lottando per salvaguardarne le peculiarità longobarde. Tra ricostruzione storica e invenzione simbolica, il Premio Nobel svedese restituisce il clima di un'epoca remota, in cui Carlo Magno perde l'aura del grande condottiero per vestire i panni di campione della repressione di tutto ciò che è diverso."" -
Rigenesi
La bellissima Helena è l'unico e solo grande amore del famoso neurobiologo e ""psicologo della coscienza"""" Just Helled. Dopo la sua prematura scomparsa, lui abbandona la sua ricerca, si chiude in casa, comincia a bere. Ma a interrompere il suo doloroso isolamento è il demoniaco collega Krystofiles, che ha degli ottimi argomenti per indurre Faust-Just a tornare nel mondo. Là fuori infatti, nascosti sotto altri nomi, affidati in gran segreto ad altrettante famiglie inconsapevoli, vivono e respirano ben quattro cloni di Helena, realizzati da Helled in tempi in cui la tecnica della clonazione era agli albori."" -
Scrittura cuneiforme
L’incontro di culture, lo scontro fra tradizione e progresso, la capacità di ritrovare quel contatto tra gli esseri per cui l’unico vocabolario che serve è quello del cuore.rnrn«Per questo mi sono immerso negli appunti di mio padre, perché quello che ha scritto è anche la mia storia»rnIsmail, esule politico iraniano rifugiato in Olanda, riceve un giorno un misterioso taccuino, scritto in strani caratteri incomprensibili. È il quaderno che suo padre Aga Akbar, riparatore di tappeti sordomuto e analfabeta, portava sempre con sé. Peregrinando tra le montagne innevate al confine tra Iran e urss, nei villaggi dove si tessevano tappeti volanti e i santi aspettavano il Messia leggendo libri in fondo ai pozzi, Aga Akbar registrava i suoi pensieri nell'unica scrittura che conosceva, i caratteri cuneiformi copiati da un'iscrizione rupestre. Ismail, che di suo padre era stato “la bocca e le orecchie”, si pone il compito di tradurlo, per perdonarsi di averlo abbandonato e riconciliarsi con il proprio destino. Ora, in quel paese nebbioso e grigio dove si è ritrovato anche lui sordomuto e analfabeta davanti a una lingua e a usi da imparare, è tempo di cercare di decifrare il passato, il suo e quello dell'Iran dell'ultimo secolo. La modernizzazione forzata degli scià, la lotta di liberazione, l'avvento e la fine di Khomeini sono tappe dell'epopea famigliare, le cause degli eventi e dell'esilio. In un continuo oscillare tra presente e passato, tra Olanda e Persia, tra poesia e realtà, nel riannodarsi del commovente rapporto tra padre e figlio, si tessono i grandi temi di oggi. -
Uomini famosi che sono stati a Sunne
È per celebrare i seicento anni della fondazione di Sunne, che Stellan Jonson, padrone della bottega del paese, è incaricato di scrivere un libro sugli uomini famosi che l'hanno visitata. Specialista di quel piccola ""In più"""" che suscita nella gente un sorriso """"di cui si può vivere"""", commovente e un po' risibile nel suo bisogno di conoscenza e di contatto, di tutto ciò che trascende il quotidiano, collezionista di autografi e autore di trafiletti sul giornale locale, è il più competente in proposito. Il progetto tramonta, ma Stellan scriverà ugualmente il suo libro, un libro che è una richiesta di perdono che possa riparare l'irreparabile. Le celebrità di Sunne diventano così le persone importanti della sua vita."" -
Una storia marittima
Dopo ""Safari Artico"""" e """"La vergine fredda"""", Jørn Riel ritorna con una nuova serie di skrøner - vero genere letterario che mescola la frottola e l'imprevisto - in cui gli abitanti della costa artica animano la loro vita quotidiana, dura ma libera. In """"Una storia marittima"""", la fantasia si mescola con i dettagli del più crudo realismo, che fanno rivivere l'atmosfera del periodo compreso tra gli anni Venti e Cinquanta, quando un gran numero di cacciatori danesi e norvegesi si era insediato nelle stazioni costiere della Groenlandia."" -
Alle soglie della vita
Tre donne davanti al mistero della vita, tre personalità diverse per origine, carattere e situazione, unite dalla comune esperienza della maternità. Davanti al conturbante prodigio di mettere al mondo un essere umano, come tre moderne madonne colte al momento dell'annunciazione, è tutto il loro vissuto, quello che si portano dentro che viene alla luce e, come in una sacra rappresentazione, ognuna ha la sua prova attraverso cui si rivela e compie il suo destino. Ma nascita e morte sono le due facce dello stesso mistero, la vita procede nel suo inesorabile ciclo distribuendo gioie e dolori, senza porre domande né dare risposte. -
Tiro ai cigni
Quanto c'è di autobiografico in un romanzo, come scatta la scintilla dell'invenzione, e i personaggi? È a queste domande che Hella Haasse risponde in ""Tiro ai cigni"""", lasciandoci entrare nella sua creatività e assistere al processo alchemico della scrittura. Un """"autobioromanzo"""", l'ha definito lei stessa, in forma di puzzle: una premessa, il racconto di un viaggio in treno che ne contiene già tutte le tessere, una parte autobiografica, in cui rievoca le vicende della sua famiglia cosmopolita, dalle origini di ebrei ungheresi, attraverso Germania, Paesi Bassi, Giava, l'Amsterdam del presente e della giovinezza, fino all'Australia, scelta come patria dal fratello. Al centro, il """"romanzo"""": la storia di Jason, giovane australiano che si perde nella selva oscura del bush per trovare se stesso, dove ricompare la stessa ricerca di verità che caratterizza l'autobiografia. Le figure dominanti delle nonne, i non detti dei genitori, l'incontro con l'uomo della sua vita, la scoperta di una sorellastra indonesiana rivivono nell'indagine tra reminiscenze e documenti e segreti familiari, per arrivare a capire le proprie contraddizioni, il senso di non appartenenza, la fonte nascosta della sua creatività. Ma è il rapporto tra realtà e immaginazione il tema unificatore di fondo filo rosso dei ricordi e della narrazione; non è la verità dei fatti che conta, ma il significato che assumono nel racconto che facciamo a noi stessi della nostra vita."" -
Il viaggio di Lewi
"Il viaggio di Lewi"""" è il cammino di una vita, la storia del """"più grande leader spirituale che la Svezia abbia mai avuto"""", un """"Pilgrim's Progress"""" che attraversa il Novecento, gettando nuova luce sul processo che ha fatto di una nazione povera uno dei modelli più avanzati della modernità. Lewi Pethrus: chi era quel piccolo """"venditore ambulante del Västergötland"""", idealista senza grande educazione, attivo nei primi sindacati, che sogna di diventare scrittore e finisce predicatore, chiamato da Dio nella piccola comunità Filadelfia di Stoccolma, da cui fonderà il movimento Pentecostale svedese, trasformandolo in un """"impero""""? E chi è Sven Lidman, poeta e seduttore autore di romanzi ambientati in quell'alta società in cui è entrato di straforo, che trova nel movimento la salvezza dalla morte interiore, diventandone l'altra figura carismatica? I due """"gemelli di Dio"""", opposti e complementari, l'uomo dei diseredati e il poeta che rivoluziona la predicazione, due pianeti che fatalmente si avvicinano fino a un'inevitabile collusione. Non è mai per giudicare che Enquist sceglie per protagonisti i più controversi personaggi della storia, ma per cercare di capire la complessità umana e il presente, interrogando il passato; è fatale che ogni grande ideale per diffondersi si trasformi in istituzione, che ogni movimento popolare diventi chiesa o partito, perdendo l'anima rivoluzionaria?" -
Gente indipendente
«Tutti i dossi del podere salteranno fino in cielo e tutti i pantani sprofonderanno all'inferno prima che io rinunci ai miei diritti e alla mia indipendenza.»«Era un re nel proprio regno»: ora che Bjartur ha comprato la sua terra dopo diciotto anni di umiliante lavoro per i ricchi vicini, ha vinto la prima battaglia della sua guerra d'indipendenza. Non importa se il suo podere di Sumarhus di solare non ha che il nome, se c'è più acqua che erba, se il suo cane è pulcioso, le pecore minacciate dai vermi, la moglie forse incinta di un altro, non importa se gli spiriti imperversano nella sua valle e la sua casupola di torba sorge sulle rovine delle fattorie distrutte da una strega: Bjartur non ha altri padroni che se stesso, ed è pronto a sfidare tutti i poteri, naturali e sovrannaturali, per liberarsi dai debiti e difendere la sua libertà. Cent'anni di solitudine in Islanda: l'epopea di un uomo e della sua famiglia che è la storia di un popolo all'inizio del xx secolo, ma in una realtà senza tempo, dove la natura e la magia hanno lo stesso potere malefico, a meno che non siano la stessa cosa, dove gli elfi vivono nascosti nelle rocce, più felici degli umani, un mondo così isolato da sembrare l'unico esistente: perfino Reykjavík non è che un mitico sud dove vivono i ricchi, il resto sono solo paesi di sogno al di là dell'oceano in cui alcuni spariscono, come l'America, dove si può diventare quel che si vuole, ma che è più lontana della morte. Un tragicomico don Chisciotte, rozzo e poeta, crudele e commovente, grandioso e risibile, che ha per modelli gli eroi delle saghe per combattere contro gli elementi e la fame, ma anche le cooperative, le banche, i politici, la modernità, l'inesorabile trasformazione di un mondo dove la sua epica lotta è forse solo la follia di un uomo pronto a sacrificare mogli, figli, anima e sentimenti per un monomaniacale sogno di libertà. Finché, novello Giobbe, non arriva a capire qual è quel «fiore della vita» per cui vale davvero la pena di vivere.