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Paideutika. Vol. 28: Sulla violenza.
Cosa vuol dire Paideutika? Letteralmente essa è la menzione al plurale dell'aggettivo verbale derivato dal greco paideuo (istruisco, educo, formo), da cui anche paideia (educazione, cultura, istruzione, conoscenza). Per cui Paideutika nomina tutto ciò che ha a che fare con la formazione dell'uomo. Così Paideutika intende sviluppare una critica serrata delle pratiche di assoggettamento formativo a partire esattamente dal nesso formazione/cultura. E di farlo nel segno di una tradizione fenomenologica che, con accentuata attenzione esistenziale, non potrà che immergersi nelle infinite forme della vita di cultura - dalla filosofia alle scienze umane, dall'arte alla letteratura, dalle scienze sociali e politiche a quelle dell'educazione - per rivendicare, oggi, l'urgenza di un pensiero radicale. Un pensiero capace di reagire, con metodo decostruttivo, alla confortevole e levigata illibertà che sempre si annida nelle formule retoriche ed edificanti del pedagogismo corrente. -
Il riso tra formazione letteratura comunicazione. Funzione, modelli, stili
Uno dei sismografi dello stato di salute e di sofferenza del proprio tempo è rintracciabile da sempre nei comportamenti umani. Il riso si colloca senz'altro fra essi. Ben più poliedrico della istintuale espressione di uno stato d'animo e ben più ricco di significati di quanto la sua riduzione a semplice momento di evasione lascerebbe intendere, il riso descrive, invece, molti diversi modi per concertare la relazione con l'alterità: come censura sociale, come istinto difensivo, come irrisione del diverso, oppure come intesa, come espressione di gioia, come scambio simbolico, come lievità condivisa. Così che il riso diventa anche una delle manifestazioni della formazione implicita della coscienza collettiva, sintomatica, appunto, della introiezione di una certa visione del mondo. A partire dagli studi fin qui condotti sul tema, il volume propone un approccio multidisciplinare alla questione, consentendo di mettere a fuoco le diverse forme del riso come altrettante forme emblematiche di un tempo, di una civiltà e della comunicazione intersoggettiva implicita ed esplicita. Ed è su questo crinale che l'esperienza del riso si manifesta culturalmente in ambito pedagogico, letterario e linguistico, pluralizzandosi nelle sue possibili articolazioni dell'ironia, dell'umorismo, del comico, della satira, della parodia. L'attenzione, per quanto puramente esemplificativa, alle lingue e alle civiltà italiana, serbo-croata e spagnola intende offrire un quadro teso a mostrare differenze e complementarietà. In questo senso, lo sguardo comune ai diversi contributi, focalizzato sul funzionamento culturale e sociale del riso, suggerisce approcci interpretativi e metodologici per valorizzare una delle forme simboliche più efficaci del rapporto formazione-cultura. -
La mia prima volta con Fabrizio De André. 515 storie. Nuova ediz.
Pavia: qui tutto è cominciato. Perché a Pavia è facile incontrarsi. Perché a Pavia è facile mischiare passioni, canzoni, persone. ""La mia prima volta con Fabrizio De André"""": una raccolta di testi cominciata in sordina, tra amici, nel giugno 2013, con un sommesso passaparola e senza nessuna idea di dove saremmo andati a parare. La situazione ci è poi esplosa tra le mani, si è estesa via mail, via facebook e non sappiamo bene come. E sono arrivati testi da ogni parte: Genova e la Liguria, Milano, Roma, Ferrara, Brescia, il Friuli, l'Emilia, l'Abruzzo, la Basilicata, il Piemonte, la Calabria... E non sono bastate le 305 storie raccolte nella prima edizione. Perché tanta è la voglia di raccontare e di raccontarsi. Voglia che abbiamo intercettato nelle presentazioni del libro - intense e partecipate - in giro per l'Italia, tra osterie, biblioteche e librerie. È così che siamo arrivati a questa seconda edizione con 515 storie. Perché è Fabrizio De André che chiama all'appello, è lui che - dopo vent'anni - continua a generare passioni e a unire vite e generazioni. 515 storie per raccontare una Storia. 515 storie, tutte diverse e tutte speciali. 515 incontri con la calda voce di Fabrizio, le sue parole, le sue ribellioni. Un grande affresco collettivo di emozioni condivise. Nel nome e nel segno di Fabrizio De André."" -
Il confronto letterario. Quaderni di letterature straniere moderne e comparate dell'università di Pavia. Vol. 70
La Rivista ""Il confronto letterario"""" è pubblicata dal Dipartimento di letterature straniere moderne dell'Università di Pavia. I contributi pubblicati riguardano le tematiche letterarie e filologiche di tutte le letterature moderne. Gli articoli sono caratterizzati da un notevole rigore scientifico. Tuttavia, al di là degli specialisti, il contenuto, proprio per le tematiche di tipo letterario che lo caratterizzano, è fruibile anche da un pubblico generico e non universitario."" -
Il confronto letterario. Quaderni di letterature straniere moderne e comparate dell'Università di Pavia. Supplemento. Vol. 70: Todo es conforme y segùn. Manuel Machado en el 70 aniversario de su ...
La Rivista ""Il confronto letterario"""" è pubblicata dal Dipartimento di letterature straniere moderne dell'Università di Pavia. I contributi pubblicati riguardano le tematiche letterarie e filologiche di tutte le letterature moderne. Gli articoli sono caratterizzati da un notevole rigore scientifico. Tuttavia, al di là degli specialisti, il contenuto, proprio per le tematiche di tipo letterario che lo caratterizzano, è fruibile anche da un pubblico generico e non universitario."" -
Padre, padri... Caratteri di donna e di uomo
"Caratteri di donna e di uomo"""" ha condotto quest'anno la riflessione sul tema padre, padri. In un periodo in cui i ruoli all'interno della famiglia vivono una profonda trasformazione che si riflette sulla compagine sociale in modo spesso traumatico, abbiamo chiesto un contributo di analisi e di approfondimento che passasse attraverso la suggestione narrativa. Autori: Bianciardi Franco, Bianciardi Marco, Casera Christabel, Funari Iride Enza, Grifo Paola, Grillo Emma, Innarella Gerardo, Saccenti Ivana." -
Leggere il «Discorso sulla disuguaglianza» di Rousseau
Il ""Discorso sulla disuguaglianza"""" (1755) è un'opera fondamentale per la filosofia politica moderna. Sono qui peculiari il modo in cui Rousseau si distacca dal giusnaturalismo e dal contrattualismo sei-settecenteschi (che non rinnega, ma interpreta in modo originale), e la narrazione della storia ipotetica dell'origine della società. In questo percorso, Rousseau descrive un uomo allo stato di natura isolato, capace di imitare gli altri animali, ma anche dotato di caratteri specifici (libertà, perfettibilità, passioni). Il """"patto"""" sociale - che nasce per frenare la violenza dello stato di guerra provocato dal sorgere della divisione del lavoro e della proprietà privata -, diversamente dal contrattualismo moderno, non risolve i problemi dello stato di natura, ma determina piuttosto la perdita della libertà e dell'uguaglianza (qualità ineliminabili della natura umana), finendo così per instaurare il dominio dell'uomo sull'uomo."" -
Paideutika. Vol. 29: educazione tra norma e trasgressione, L'.
Cosa vuol dire Paideutika? Letteralmente essa è la menzione al plurale dell'aggettivo verbale derivato dal greco paideuo (istruisco, educo, formo), da cui anche paideia (educazione, cultura, istruzione, conoscenza). Per cui Paideutika nomina tutto ciò che ha a che fare con la formazione dell'uomo. Così Paideutika intende sviluppare una critica serrata delle pratiche di assoggettamento formativo a partire esattamente dal nesso formazione / cultura. E di farlo nel segno di una tradizione fenomenologica che, con accentuata attenzione esistenziale, non potrà che immergersi nelle infinite forme della vita di cultura - dalla filosofia alle scienze umane, dall'arte alla letteratura, dalle scienze sociali e politiche a quelle dell'educazione - per rivendicare, oggi, l'urgenza di un pensiero radicale. Un pensiero capace di reagire, con metodo decostruttivo, alla confortevole e levigata illibertà che sempre si annida nelle formule retoriche ed edificanti del pedagogismo corrente. -
Politica e storia in Vico
I contributi, raccolti in questo volume (presentati e discussi nel convegno internazionale «Politica e storia in Vico», Pavia 30-31 maggio 2018) si collocano nel ""nuovo corso"""" di studi vichiani inaugurato nella seconda metà del Novecento, che ha favorito indagini accurate e innovative sulle tematiche storiche e politiche del filosofo napoletano, documentando le articolate e varie dimensioni del suo impegno, certo indifferente a dirette o estrinseche implicazioni in schieramenti ideologici ma non avulso da quei condizionamenti e da quelle scelte ispirate alla politicità della sua meditazione sulla vita civile dal punto di vista filosofico e giuridico. Il convegno pavese ha voluto richiamarsi fin dal titolo a questa corrente interpretativa, che ha oggi una notevole fioritura grazie anche a una miglior conoscenza delle opere di Vico - finalmente disponibili in edizioni criticamente avvertite - e dei contesti che consentono di intenderle in tutta la loro ricchezza e complessità, a partire dalla cultura napoletana di tardo Seicento-inizio Settecento e dai suoi legami con il grande pensiero europeo moderno. Saggi di Andrea Battisitini, Giuseppe Cospito, Renate Holub, Fabrizio Lomonaco, Enrico Nuzzo, Marco Vanzulli."" -
Cerimonia
«Narra la storia di Tayo, reduce della Seconda guerra mondiale che cerca di liberarsi dai fantasmi del conflitto attraverso i riti nativi, per riconquistare la sua identità in una terra di falsi miti» - Marco Bruna, la LetturaCerimonia è la storia di un giovane indianoamericano che ritorna alla sua riserva, devastato dalle violenze della guerra nelle Filippine, cercando di riconquistare la sua identità in un labirinto di esperienze distruttive. Cerimonia è inoltre la storia di un popolo che deve scegliere tra i falsi miti della società bianca e il duro cammino verso una rigenerazione fisica e spirituale. -
Etica oggi tra empatia e libero arbitrio
Quanto le nostre scelte etiche siano libere e non invece condizionate da autonomi meccanismi cerebrali è da sempre oggetto di dibattito in campo filosofico e scientifico. La scienza ha in parte contribuito a far luce su questo ancora molto controverso tema, dall'altra ha aperto nuovi spazi di ricerca in campo etico. In particolare, gli studi di neuroscienze sui meccanismi che sono alla base dell'empatia hanno indotto un ampio dibattito, tra studiosi di varie discipline, su come essa possa condizionare i rapporti interpersonali, anche in considerazione del fatto che questi ultimi sono ora, rispetto al passato, fortemente condizionati dai nuovi strumenti di comunicazione che hanno disegnato nuovi confini tra il mondo reale e quello virtuale. I curatori e gli autori del libro, docenti e saggisti che operano in vari campi del mondo culturale, dalle neuroscienze alla filosofia, dall'etica alle scienze della comunicazione, hanno ritenuto di interesse, prendendo lo spunto da alcuni Convegni da loro recentemente organizzati, raccogliere una serie di saggi su un tema di particolare attualità. I curatori hanno anche inteso rendere omaggio a Pietro Prini, filosofo preminente nel panorama europeo della fine del secolo scorso, che aveva con largo anticipo sui tempi affrontato queste tematiche. Testi di Gianpiero Gamaleri, Gian Piero Jacobelli, Andrea Loffi, Sergio Filippo Magni, Paolo Mazzarello, Pier Giuseppe Milanesi, Walter Minella, Alfredo Paternoster, Giannino Piana, Giorgio Sandrini, Luca Vanzago. -
Hablo mal? In ricordo di Giuseppe Mazzocchi
"Hablo mal?"""", """"Parlo male?"""" Quante volte abbiamo sentito l'espressione, nell'una o nell'altra lingua (a seconda del contesto e degli interlocutori), in bocca a Giuseppe Mazzocchi, impiegata in clausola a un'osservazione, a un'opinione, a un giudizio di cui voleva rimarcare retoricamente l'ineccepibilità, evidenziando, in qualche misura, l'assenza di elementi che potessero contraddire quanto aveva appena sostenuto? Così tante, che era parsa adattissima, nella sua immediata riconoscibilità, a intitolare la giornata del 22 maggio 2018 nella quale un ristretto gruppo di amici e colleghi di ambito pavese aveva pensato di ricordare la grande figura di Giuseppe, ancora sconcertati dalla sua prematura scomparsa, e tristemente increduli di fronte al fatto che fosse già trascorso un anno da allora. Il presente volume, però, non soltanto raccoglie i contributi presentati in quell'occasione da Simone Albonico, Andrea Baldissera, Giovanni Caravaggi, Felice Milani, Maria Grazia Saibene, Marusca Francini, Paola Laskaris e Paolo Pintacuda, ma - grazie all'impegno di Monica von Wunster - riunisce anche l'intera bibliografia scientifica di Giuseppe Mazzocchi (oltre 250 titoli, tra edizioni, articoli, recensioni...), che rappresenterà per molti, ispanisti e non, uno strumento utilissimo di ricerca." -
Canzonieri dei secoli d'oro-Cancioneros del siglo de oro. Forma y formes
Confluiscono in questo volume gli studi di un gruppo di specialisti della poesia dei Secoli d'Oro, epoca di crescita e compiuta maturazione della civiltà lirica in lingua spagnola. I saggi mettono in comune i risultati di investigazioni filologiche, storico-letterarie, estetico-morfologiche e critico-ideologiche, e rivelano, in un ricco dialogo interdisciplinare, l'intreccio di forme che caratterizzarono le vicende del genere, testuale ed editoriale, dei canzonieri. -
Con-dividuo. Cellule e genomi XVII corso. I corsi dell'Open Lab
Questo volume nasce dall'idea di Manuela Monti di discutere di CON-dividuo a Mechrí / Laboratorio di filosofia e cultura, curato da Florinda Cambria e chiude un'ideale trilogia iniziata con ""No razza, sì cittadinanza"""" (2017) e """"Migrazioni"""" (2018) presentando le ragioni del CON-declinate in tanti lemmi, tutti basati sull'ineludibile riflessione della necessità del riconoscimento dell'Altro per quello che è e non per quello che vorremmo fosse. I conflitti nascono dal misconosci-mento, che si configura come il primo passo per la negazione dell'Altro. Solo il riconoscimento e l'inclusione di tutti assicura le condizioni per vivere nella società complessa. Dobbiamo dunque liberare dal fascino dell'ignoranza, creata dalla pervasività delle comunicazioni e delle immagini, i tanti """"pollicini"""" che con posting, liking, retweeting tengono in mano il mondo e far loro capire """"cosa è umano"""", far chiaro che è un dovere morale l'accoglienza dell'Altro, del migrante (non è solo un vantaggio biologico ed economico). Ogni uomo viene al mondo solo perché qualcuno ce lo ha messo, la vita si dà nell'incontro con qualcuno, qualche cosa, un evento; ciò che dà fondamento all'umano è la relazione, la comunità, il collettivo; l'uomo vive perché qualcuno l'accoglie e prende posizione in una architettura esistenziale dalla quale non può prescindere: """"gli Altri ci sono sempre qui con-"""" (Martin Heidegger, Sein und Zeit, 1927). Umberto Eco ricordava che nessun fondamentalismo o razzismo o nazionalismo riesce a fermare la Storia: """"È esistito un patrizio romano che non riusciva a sopportare che diventassero cives romani anche i galli, o i sarmati, o gli ebrei come san Paolo, e che potesse salire al soglio imperiale un africano, come è infine accaduto. Di questo patrizio ci siamo dimenticati, è stato sconfitto dalla storia. La civiltà romana era una civiltà di meticci. I razzisti diranno che è per questo che si è dissolta, ma ci sono voluti cinquecento anni, e mi pare uno spazio di tempo che consente anche a noi di fare progetti per il futuro""""."" -
Paideutika. Vol. 30: Spazi e infanzie.
Spazi e infanzie Silvano Calvetto, Infanzia reclusa, infanzia liberata Angela Giallongo, Scelte educative medievali per la prima infanzia maschile Carmela Covato, Una stanza tutta per lei. Bambine e padri esemplari: da Mie Mie a Teresa Verri Tiziana Pironi, Il rapporto pedagogia/architettura per una scuola aperta, dal secondo dopoguerra agli anni Settanta Francesco Tonucci, Spazi per l'infanzia o spazi dell'infanzia? Paolo Levrero, Gli Armeni. Considerazioni storiche e transculturali sulla condizione di minoranza Ivano Gamelli e Nicoletta Ferri, Uno spazio a misura di corpo Giulia Iseppi, When Knowledge begins and Life becomes an enlightening subject OGGI UN FILOSOFO Rubrica di Fulvio Papi. Sguardi sul mondo Guia Risari, From the Traditional to the Surrealistic Fairy Tale RECENSIONI Franco Rella, Scrivere. Autoritratto con figure (di Gianmarco Pinciroli) Allen Ginsberg, The Best Minds of My Generation. A Literary History of the Beats (di Irene Papa) Sylvia Beach, Shakespeare and Company (di Irene Papa) Henry D. Thoreau, Mirtilli o L'importanza delle piccole cose (di Giuliano Gozzelino). -
Grande dizionario di cucina
Il padre dei ""Tre Moschettieri"""", del """"Conte di Montecristo"""" e di una serie di romanzi di grande successo è stato anche un famoso buongustaio, un gourmand, come direbbero i francesi, un grande gaudente, come diremmo noi. Ma è stato anche l'autore di questo prodigioso """"Dizionario di Cucina"""": una vasta raccolta delle più incredibili e succulente ricette di tutti i tempi. Ricette, menù e pranzi memorabili sono qui presentati con il gusto del grande narratore: prima di essere provate, queste ricette devono essere lette per seguire la galoppante immaginazione, le peripezie storiche e gli aneddoti fantastici che solo un narratore come lui può raccontarci per ricreare il gusto di questi piatti e di queste occasioni."" -
Il confronto letterario. Quaderni di letterature straniere moderne e comparate dell'Università di Pavia (2019). Vol. 72
Contributi. Marta Rita Pellecchia, «San Nicolás de Bari obispo de Myra»: dos comedias de un ingenio «devoto del santo» Andrea Baldissera, Tradurre in suoni il teatro dei Secoli d'Oro: la «Dama boba» di Ermanno Wolf-Ferrari e Mario Ghisalberti Francesca Puliafito, Rovani romanziere archivista Giulia Puzzo, L'avventuriero e la Sfinge. «Joseph in Ägypten» di Thomas Mann a fronte del «Peer Gynt» ibseniano Domingo César Ayala Moreno, La poesía en lengua no española en la segunda época de la revista «Cántico» Luigi Magno, Tautologie, ritratti, teoremi. Modulazioni sui numeri nella poesia francese tra XX e XXI secolo (con Jacques Roubaud in filigrana). Recensioni. Paolo Pintacuda (P. de Oña, Temblor de Lima y otros poemas al Marqués de Montesclaros, virrey del Perú (1607-1615)) Aviva Garribba (Sátira y encomiástica en las artes y letras del siglo XVII español, a cura di L. Gentilli e R. Londero) Serena Codena (Th. Corneille / J. Donneau de Visé, L'indovina o i finti sortilegi) Vittorio Fortunati (S. Lorusso, Le Charme sans la beauté, vie de Sophie Cottin) Chiara Scarlato (M. Mattoscio, Corpi affetti. Il Sudafrica di Nadine Gordimer dalla pagina allo schermo) Stephen Steele (Fr. Caradec e P. Pia, Correspondance 1957-1979). -
La vita è un cetriolo... Alla scoperta dell'umorismo arabo
Come scrive Paolo Branca: «[...] i motti di spirito, non solo per il contenuto, ma per la loro stessa dinamica funzionale, uniscono popoli che potrebbero essere considerati talmente e tanto irriducibilmente diversi da far disperare rispetto a qualsiasi possibilità di intesa e di scambio. Se queste pagine sono servite a far incrinare anche solo di un poco barriere ritenute insormontabili, avremo raggiunto il nostro scopo». Le barzellette, al pari dei proverbi, ingiustamente considerati generi 'minori' di espressione, sono invece il distillato di lunghe esperienze e forniscono dettagli non secondari sulla cultura popolare diffusa e condivisa. Proprio per questo permettono di cogliere elementi profondi e specifici di una società e delle sue modalità di relazioni tra le persone. Il mondo arabo non si sottrae a questa considerazione generale e l'analisi condotto da Angelo Villa, psichiatra, e Paolo Branca, docente di lingua e letteratura araba, ci permette di cogliere aspetti rilevanti della società araba. -
Esperienze formative nella scuola secondaria. Lingue, civiltà, culture
Portare l'attenzione sulle possibilità formative della scuola secondaria può voler dire molte cose. In questo volume s'intende restituire all'esperienza formativa il suo significato originario, relativo alla dimensione esistenziale e progettuale del dare forma all'esistenza e, con essa, alla personalità soggettiva. Assumendo le Lingue e le Civiltà moderne come ambiti del sapere per i quali l'apertura di orizzonti, la scoperta e la conoscenza di modi e stili, la comparazione sociale e culturale di tradizioni e modelli, corrispondono ad altrettanti esercizi di intelligenza e di formazione, ne viene che lo studio e la curiosità critica possono saldarsi alla relazione educativa e culturale tra insegnante e studente. Di qui la scelta di tratteggiare i nodi pedagogici essenziali alla strutturazione, nell'insegnante, di un atteggiamento preliminare culturalmente e formativamente consapevole e di descrivere alcune esperienze esemplari, diversificate e per grado di scuola e per tipo di studi, su tre delle lingue maggiormente studiate nella scuola secondaria, in modo da offrire uno sguardo plurale, relativo a contesti e a impostazioni del lavoro differenti, con l'intento di restituire spunti operativi e occasioni di riflessione. In questo orizzonte, ciascuna delle attività formative e didattiche proposte a partire da alcuni nuclei tematici - i diritti civili, l'incontro con lo straniero, la conoscenza personale attraverso la letteratura, il bello nell'opera lirica, l'ideazione attraverso il teatro - mira ad approfondire il senso del rapporto con la cultura e a rovesciare lo stereotipo che troppo frequentemente la riguarda. Nella piena consapevolezza delle molte e sempre più impegnative difficoltà che gli insegnanti sono chiamati a fronteggiare, il volume tenta di mostrare una via che non smarrisca, tra le tante urgenze, l'impegno educativo come traccia di senso del mestiere d'insegnare. -
Ottavio Bonomi. L'attualità di un testimone del Novecento
"Tutti oggi sono pronti a riconoscere che le città meglio riuscite, le più vive, le più umane, le più belle sono quelle medioevali, quelle spontanee costruite poco a poco dai cittadini, dalle confraternite, dalle famiglie. Mentre tutti sono pronti a criticare le città o i quartieri macchinosi e freddi sfruttati fino all'ossessione, pur con le strade diritte, dei nostri giorni. Sono i progetti dei tecnici impreparati o di imprenditori il cui interesse è solo il guadagno facile e non certo l'ambiente sereno per la vita dei nostri bambini, delle nostre famiglie, dei nostri lavoratori, dei nostri vecchi. Ma come è possibile essere ancora noi cittadini, noi persone, noi comunità vivente e pensante, essere soggetti delle nostre case e delle nostre città e ridimensionare i tecnici al ruolo di interpreti sensibili e intelligenti. [...] Tutto questo è possibile se la comunità prende coscienza del problema di come realizzare gli ideali umani e democratici."""" Ottavio Bonomi (Pavia 1921-1968), ingegnere, urbanista e insegnante, impegnato nell'associazionismo e in politica, nella FUCI e poi nelle ACLI e nella DC, sia a livello locale sia a livello nazionale, è stato testimone e protagonista di una stagione eccezionale, segnata da un fermento innovativo e costruttivo irripetibile, nell'Italia del dopoguerra e quindi della ricostruzione postbellica, fino agli anni del grande sviluppo economico e delle tensioni politiche e sociali che porteranno al '68. Influenzato da Le Corbusier e Wright, ha progettato e realizzato alcune opere di grande modernità e ha partecipato alla stesura di piani urbanistici e viabilistici molto innovativi."