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Coincidenze
Brucia la mia anima, amico mio. L’ultima richiesta di Iro è uno shock per Gare. Lei se n’è andata pochi giorni prima, lasciandogli i diari di una vita. Lui si mette una molotov sotto la giacca e si avvia al suo funerale, sfogliando la storia segreta di Iro. 1980, Iro e Gare vivono a Ivrea, la vecchia città dell’Utopia di Adriano Olivetti, e si conoscono in una pizzeria. Lui le ruba il portafoglio. Poco più che adolescenti, solitari, oppressi e disagiati dal lavoro giovanile e dalla loro diversità rispetto al mondo di provincia, diventano amanti e complici in una vendetta contro i loro datori di lavoro. La loro rivalsa, però, non basterà per chiudere i conti con la città, che colpiranno con un’ondata di attentati che la farà tornare al centro della cronaca come ai tempi fulgidi della Olivetti. È un messaggio di cambiamento che nessuno ascolta. Sembra una farsa: inutile continuare. Iro si trasferisce a Milano e finisce nei guai, ingannata da facili promesse. Come un pacco, qualcuno la rispedisce a Gare in fin di vita. Perché proprio a lui, dopo tanti anni? Che cosa le è successo? La soluzione è in quel messaggio: brucia la mia anima, amico mio. -
Una bella giornata
Inghilterra, estate del 1946. La guerra è finita e il paesino di Wealding, un tempo perfetto borgo da cartolina, conserva molte tracce degli sconvolgimenti appena trascorsi, come le bobine di filo spinato che riposano tra le dolci colline assolate, a testimoniare una serenità irrimediabilmente perduta. Di nuovo insieme dopo anni di separazione, Laura, Stephen Marshall e la loro figlia Victoria cercano di tornare alla normalità, preoccupandosi di domare il loro giardino invaso dalle erbacce e prendendosi cura della loro villetta, che pare sul punto di crollare. Devono, soprattutto, ricreare quei legami familiari che la guerra ha indebolito, e al contempo riconoscersi in uno stile di vita molto diverso dall'opulenza del passato. Tra le cocenti nostalgie dell'anteguerra, tuttavia, spunta quasi per miracolo una forma di preziosa vitalità, che Mollie Panter-Downes tratteggia con delicata maestria, in questo romanzo straordinariamente intenso sulle conseguenze visibili e invisibili della guerra. -
Diario di un pellegrinaggio
Pubblicato nel 1891, due anni dopo ""Tre uomini in barca"""", questo resoconto ha la classica struttura degli altri capolavori di Jerome K. Jerome. In questo caso si tratta di un pellegrinaggio verso un teatro di Ober-Ammergau, a ottanta chilometri da Monaco, dove ogni dieci anni viene messa in scena una celebre rappresentazione della Passione di Cristo. Il viaggio, come sempre in Jerome, non è che la scusa per dare il via a esilaranti sequele di inconvenienti, ricordi, riflessioni e tirate nonsense, disseminate sulla pagina dove ogni singola parola sembra pensata per provocare una sonora risata."" -
Alì Pascià
La figura di Alì pascià, ""Leone di Giannina"""", vissuto tra il 1750 e il 1822 in Albania e simbolo vivente del dispotismo, affascinò molti letterati, tra cui Lord Byron e Alexandre Dumas; quest'ultimo, oltre a narrarne la caduta tramite il racconto della figlia, la principessa Haydée, nel Conte di Montecristo, gli dedicò anche un'altra opera, la sua versione dell'""""Alì pascià"""" di Jean Pierre Mallefille, che Dumas scrisse probabilmente col desiderio di appoggiare i moti rivoluzionari albanesi. Scritto direttamente in lingua italiana, l'""""Alì pascià"""" di Dumas costituisce un documento unico sull'uomo dalla ferocia illimitata e dalla sistematica slealtà che """"fu insieme il Tiberio, il Caligola e il Nerone dell'Epiro""""."" -
Conversazione e conversatori
In questi due piccoli saggi pubblicati sul «Cornhill Magazine» nel 1882, R.L. Stevenson si interroga sulla natura e sul valore della conversazione e offre preziosi consigli su come praticare al meglio quest'arte; lo fa con il suo stile sobrio e acuto e l'abilità di osservare il mondo da una prospettiva inconsueta, in cui il pettegolezzo acquista una dimensione eroica e il clima è ""l'elemento drammatico di ogni panorama"""". Secondo l'autore la conversazione dà modo, molto più della letteratura, di """"riconoscere il nostro tempo e noi stessi"""". La letteratura sarebbe in grado, infatti, di occuparsi solo di frammenti della vita dell'uomo, mentre la conversazione, aperta a tutte le influenze, capace di contenere ogni cosa, dal discorso aulico alle incursioni di lazzi e risate, palestra di competizione e (di importanza non secondaria) """"il più accessibile dei piaceri"""", dovrebbe essere il primo campo d'indagine per qualsiasi uomo desideri interrogarsi sullo spirito del proprio tempo."" -
L'orologio senza ore. Testo romeno a fronte
"Simili a uccelli, in tutto simili a uccelli, le foglie rossastre planano senza muovere le loro ali nell'aria umida, in questo meriggio di pensieri occulti. Odo il tempo che cigola come una carrucola mentre solleva e sminuzza gli attimi, o forse sono gemiti emessi da foglie...""""" -
Le siamesi
Un incontro casuale, un sabato sera che diventa una sfida contro la morte. Non è la prima volta che Ludovica, troppo ricca, troppo annoiata, baratta la sua vita con il pericolo e rimanda al mittente, Dio o chi per lui, la sua giovinezza, chiedendo in cambio rischio, adrenalina, competizione. Il baratro di Ludovica è la discesa in un vuoto esistenziale che rivela l'incapacità di trovare punti di riferimento e ragioni di sopravvivenza. Lucido diario di un fine settimana di follia dove nulla è quello che sembra, ""Le siamesi"""" è un noir tagliente nel quale il lettore è costretto a cambiare continuamente prospettiva, una riflessione senza moralismi sul male di vivere e uno spaccato dello spleen contemporaneo, con una voce narrante che rifiuta il giudizio e si limita a fotografare, in una prosa spettrale, l'assenza di motivazioni che può muovere l'agire umano."" -
In affitto
Continua la faida tra le due fazioni della complicata e problematica famiglia Forsyte. Le ombre del passato tornano a infestare la vita delle nuove generazioni quando Jon, il figlio di Irene e Jolyon, si innamora di Fleur, la figlia di Soames. Ma i due ragazzi non sanno nulla dei terribili litigi che hanno portato i loro genitori a separarsi, farsi causa e odiarsi, e quando si incontrano tra loro nasce subito qualcosa. Nel momento in cui Soames, Irene e Jolyon scoprono l’affetto che i due giovani nutrono l’uno per l’altra, i vecchi rancori li portano a proibire questo amore che avrebbe potuto far tornare la pace in famiglia. Riusciranno i figli dei Forsyte a superare i drammi di famiglia o saranno costretti a rinunciare ai loro sentimenti? Dopo ""Il possidente"""" e """"In tribunale"""", tornano i Forsyte con il terzo capitolo della saga che racconta l’epoca vittoriana."" -
Ora pro loco
Uno strano incidente d’auto, un suicidio impensabile, un ragioniere trafficone sono solo alcuni degli elementi che ci riportano a Telévras, uno dei territori più poveri del pianeta. I turisti lì non arrivano. Occorre inventarsi qualcosa, per fare in modo che cessino lo spopolamento e il decremento demografico. È una Telévras contemporanea, ma gli abitanti, i loro comportamenti e le loro aspirazioni non sembrano adeguarsi ai tempi. Una galleria di nuovi personaggi, da Donamìnu Stracciu, poeta “apolide e apocrifo”, alla catechista di professione Titina Inganìa, fino a Michelangelo Ambéssi, l’uomo per cui tutto ciò che supera il metro e sessanta è da guardare con sospetto: sono loro alcuni dei protagonisti di questa vicenda che sembra passare quasi inosservata anche nelle cronache locali. Ma, in una fredda mattina d’inverno, arriva nel paesino l’ispettore Marzio Boccinu, al momento in congedo dalle forze dell’ordine, il quale si troverà invischiato in un intreccio in cui la realtà supererà, come sempre, ogni fantasia. -
Il topo Chuchundra
Il titolo e il nome dell’autore sembrano condurci in atmosfere più sudamericane che italiane, invece dietro lo pseudonimo di Alarico Cassé si nasconde sicuramente una donna italiana, sulla cui identità però non esistono ancora certezze. Una donna con un nome da uomo che di sé raccontava “Mi piacciono le giraffe, i tucani e i pesci d’acquario”, e che in questi racconti sa narrare con estrema maestria situazioni del quotidiano che mettono in scena miserie e virtù dei protagonisti. Incontriamo così la disperazione di una madre a cui hanno ucciso il figlio, la curiosità della bambina Isabella che guarda con ammirazione una signora intenta a scrivere a macchina, o ancora l’ometto pauroso che non riesce neanche ad attraversare le strade trafficate di una rumorosa Roma anni Sessanta, messo all’angolo come un topo. -
Il party in giardino e altri racconti all'aria aperta
Ne ""Il party in giardino"""" di Katherine Mansfield, mentre la famiglia Sheridan sta preparando un ricevimento all’aperto arriva la notizia che il loro vicino di casa è morto, ma la festa sembra dover continuare a ogni costo. Willa Cather ci racconta invece di Howard, che vorrebbe abbattere il capanno nel suo giardino per costruirci una dépendance estiva, ma la moglie rimpiange i giorni in cui vi alloggiava un ospite d’onore come il tenore Raymond d’Esquerre, del quale si era profondamente innamorata. Kew Gardens è lo scenario per un racconto di Virginia Woolf dedicato all’omonimo giardino botanico di Londra, in cui vengono narrati pensieri ed emozioni di giovani coppie, anziani e persino lumache, che si aggirano tra le aiuole ben composte e colorate. Nella favola di Andersen, il ricco figlio di un re possiede tutti i libri che desidera ma a nulla valgono le sue giornate di studio, lì non è contenuta nessuna notizia su ciò che lui vorrebbe conoscere più di ogni altra cosa: il giardino dell’Eden. Per chiudere, Louisa May Alcott ci racconta la parabola di una casetta in giardino, costruita all’inizio per due cuccioli di orso, dove poi passano diversi inquilini, soprattutto bambini che vi organizzano giochi e festicciole, fino all’arrivo di un terribile temporale."" -
La bohème italiana
Un racconto autobiografico, l’unico nella produzione di Salgari, in cui il creatore di Sandokan riporta alla mente i giorni della sua giovinezza, quando lasciò la città per vivere in campagna e fondare la Topaia, piccola comunità artistica di impronta bohémienne. Sulle orme dei protagonisti della vita goliardica, rocambolesca e intellettuale della Parigi di Murger, che Puccini contribuirà a rendere celebre nell’immaginario comune, anche i giovani italiani vissero la loro bohème, tra bevute, musica, espedienti per sbarcare il lunario e non pagare l’affitto. Ma come nella Bohème originale, in cui il freddo alla fine arriva alle porta di Rodolfo e Mimì, anche questo scritto di Salgari è percorso dalla malinconia per una fase spensierata della vita ormai perduta. -
Lada. Cronaca di un amore felice e fedele
Attraverso la storia dell’amore sbocciato fra la cagnetta Lada, abbandonata dai padroni ritornati in città alla fine dell’estate, e la vecchia e sola Aleksandra Egorovna, Timur Kibirov rappresenta la vita, con le sue gioie e i suoi dolori, vista dalla parte dei più deboli, ma sempre con salace ironia. L’azione si svolge nel villaggio di Pian delle Streghe dove, durante il resto dell’anno, vivono solo due anziane donne e due giovani uomini, personaggi eccentrici e bizzosi superstiti dell’Unione Sovietica, che divertono il lettore con le loro stravaganti vicende. Giocando soprattutto con i testi fondanti della letteratura russa, Puškin e Nabokov fra gli altri, e della letteratura anglosassone, Chesterton, Eliot, Auden, l’autore parla di campagna e di abbandono, ma anche della capacità dell’individuo di ritrovare valori fondamentali come la solidarietà e la capacità di saper sorridere di fronte alle infinite sorprese della vita. -
La compagnia delle piante
Jan De Vermeer, poliziotto italo-belga della questura di Modena, vive da tempo un periodo di depressione. Il suo cane Pagliuca è morto, e lui si sente così solo che il bere rischia di diventare la sua unica compagnia. Un giorno, rovistando nel garage, trova una vecchia bicicletta da corsa e una vanga. Comincia così a spostarsi solo su due ruote per andare al lavoro e sudare lungo le piste ciclabili. Di notte invece, armato di vanga e alberelli, inizia una crociata verde firmata dalla fantomatica Compagnia delle Piante, di cui al momento è il solo membro e il cui scopo è il recupero delle aree urbane trascurate. Mentre continua con il suo guerrilla gardening, in città avvengono alcuni misteriosi quanto brutali omicidi: le vittime, dopo aver ricevuto delle lettere di minaccia, vengono ammazzate con un punteruolo per maiali. Finché un giorno anche Jan riceve una lettera dal serial killer. -
Amanti di Falun: Le miniere di Falun-Ricongiungimento insperato
Accade che un fatto di cronaca colpisca la fantasia degli artisti, dando vita a opere che a partire dal dato storico se ne distaccano, iniziando un dialogo tra loro ed entrando in modo indelebile nell’immaginario culturale. È ciò che è successo con i fatti di Falun: nel 1719, dopo cinquant’anni da un crollo in miniera, un corpo di ragazzo viene ritrovato intatto, ancora giovane e bello, ed è riconosciuto solo da una donna ormai anziana. Di questo hanno scritto J.P. Hebel, autore classico nei paesi mitteleuropei ma sconosciuto in Italia, e E.T.A. Hoffmann (e prima di loro G.H. von Schubert e dopo di loro Hofmannsthal e Wagner). Mentre Hoffmann in Le miniere di Falun ne esplora l’aspetto magico e psicologico, in Ricongiungimento insperato Hebel si concentra sulla forza dell’amore e della fedeltà, eterne quanto le forze della natura, creando un vero e proprio gioiello da riscoprire, che entusiasmò Goethe, Canetti e Benjamin, e di cui Franz Kafka arrivò a dire: «È la storia più meravigliosa che esista!». -
Scarface
«Il romanzo mozza il fiato, Eschilo in salsa hard boiled, bische, sparatorie, poliziotti un po' eroici e un po' corrotti, tradimenti, passioni, omertà, intrecci tra politica e mafia. E sopratutto la tragedia dell'ambizione umana: perché il potere è micidiale, se lo assaggi ne vuoi sempre di più» - Tuttolibri rnrnNegli anni Venti, Armitage Trail si dedicò all'esplorazione della vita notturna di Chicago, aggirandosi con un amico per le sue strade più malfamate fino a quando non riuscì a stringere relazioni con i gruppi criminali locali. ""Scarface"""" è il frutto di quell'esperienza durata per ben due anni. Molto più che una biografia dissimulata di Al Capone, il romanzo procede a ritmo battente in un'atmosfera abilmente ricostruita fatta di pallottole e relazioni pericolose, sale da biliardo e donne stupende, nel racconto a tinte forti dell'incredibile ascesa di un uomo dalla sconfinata ambizione. Un romanzo entrato nel mito che continua a ispirare il cinema: dopo le due storiche trasposizioni di Howard Hawks nel 1932 e Brian De Palma nel 1983, si annuncia una nuova versione cinematografica promossa dai fratelli Coen."" -
Una notte d'estate e altri racconti
L'estate declinata da grandi maestri della scrittura: la comicità macabra di Ambrose Bierce, le atmosfere notturne di Kate Chopin, un'acuta riflessione sulla menzogna che in O. Henry si sviluppa a partire da un cactus, la partenza di una nave dal molo di un'isola hawaiana descritta da Jack London. E ancora una misteriosa isoletta di roccia tappezzata di boschi sperduta in mezzo al mare in cui si muovono i personaggi di Willa Cather, lo schiavismo dal punto di vista di chi lo subisce nelle parole di Mark Twain, il diario sentimentale di un'adolescente con troppi pretendenti nel racconto di Ring Lardner, una bambina contrariata e il suo disegno proibito nello stile ammaliante di Katherine Mansfield, in un'antologia perfetta da leggere sotto l'ombrellone o nelle calde notti estive. -
Il branco
Un tentativo per capire come nasce lo stupro di gruppo.rn«Il branco è un piccolo ma significativo caso dell'editoria. uscito negli anni Novanta, ispirato da un fatto di cronaca degli anni Ottanta, fa ancora paura» - Il GiornalernLa storia, ispirata a un fatto di cronaca, di uno stupro collettivo nella periferia romana più oscura e abbandonata. Un gruppo di ragazzi che diventa improvvisamente un ""branco"""" bestiale. Il protagonista diciannovenne, Raniero, che da individuo diventa segmento dell'orda, dimentico di ogni iniziale titubanza e trasformandosi nel più feroce tra i torturatori. Il linguaggio scarno e diretto, la coraggiosa scelta del punto di vista narrativo (mimetizzato non tra le vittime ma tra i carnefici) e l'assoluta mancanza di retorica hanno contribuito a mantenere intatta la forza narrativa de """"II branco"""" a venticinque anni dalla sua prima apparizione."" -
Un delitto
Durante la sua prima notte a Megère, piccolo borgo immerso nelle Alpi e battuto da un vento implacabile, un giovane prete sente delle urla e degli spari. Inizia così Un delitto, poliziesco geniale e visionario, condotto in un susseguirsi di indizi, false piste e acute analisi psicologiche capaci di tenere col fiato sospeso il lettore fino all'ultima pagina. Una delle prove letterarie più significative di Georges Bernanos, scrittore acclamato e controverso che, come pochi altri, seppe scandagliare le profondità dell'animo umano e gli eccessi, nel bene e nel male, di cui ogni uomo è capace. -
Una coppia quasi perfetta
Arriva in Italia un delizioso romanzo apparso nel 1860 in Inghilterra, popolare per lungo tempo e recentemente riscopertornrn«Solo una cosa è più gratificante del trovare un ottimo libro: trovare un ottimo libro dimenticato.» – The New York Timesrn«Una commedia arguta, delicata ed elegante consigliata agli appassionati di Jane Austen.» – Kirkus Rewievrnrn«La coppia quasi perfetta consta di un Fedez e una Ferragni dell'epoca: perfetti, innamorati, ricchi, felici. Dopo i primi mesi da marito e moglie, però, cominciano i problemi stupidi, sciocchi e irrisolvibili che Eden ha il talento di descrivere non come conseguenze di una unione sbagliata, bensì come correlati inevitabili dell'essere vivi.» – Il FogliornrnrnL'autrice fu una appassionata seguace di Jane Austen e immaginò di scrivere dei romanzi laddove la grande scrittrice aveva concluso i suoi, ovvero dal racconto della vita di una coppia dopo il matrimonio. Come in ""Orgoglio e pregiudizio"""", la storia inizia con un dialogo tra i genitori della protagonista, la dolce Helen Beaufort, che ha da poco sposato lo scapolo più ambito, Lord Teviot. Nonostante ci siano tutti i presupposti per un'unione ben riuscita - marito e moglie sono giovani, belli e facoltosi - i due dovranno affrontare gelosia, orgoglio e una serie di fraintendimenti che rischieranno di mandare a monte il matrimonio. Sullo sfondo di spettacolari tenute di campagna, tra cene eleganti, visite formali, lettere, dialoghi arguti e sottili considerazioni, l'autrice ha dato vita a un sofisticato intreccio psicologico dalla comicità ancora intatta, che ci insegna quanto sia difficile abituarsi alla vita coniugale nonostante l'amore.""