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Filottete
Come ogni mito, anche quello di Filottete è così ricco e sfaccettato che molti autori del Novecento – da André Gide a Heiner Müller – vi hanno potuto attingere e trovare il paragone che mette alla prova diverse idee di umanità. Tra queste interpretazioni, emerge inedita quella di Benjamin Fondane, che di fronte al dolore dell’eroe – tradito ed emarginato dai suoi compagni –, al suo carattere misterioso e imperscrutabile, sembra volerci interrogare a proposito di un male che non può essere definito in termini etici, spiegato attraverso gli schemi del pensiero speculativo, ma è piuttosto un male assoluto, profondamente inciso nella coscienza dell’uomo moderno. Il dramma di Filottete, umano e filosofico insieme, diventa così il dramma dell’individuo che si scontra con l’assurdità della sofferenza e scopre in essa l’enigma dello stare al mondo: l’insondabilità del reale. -
Ambiente e giustizia sociale. I limiti della globalizzazione
In anni recenti metà della popolazione mondiale, ovvero coloro che guadagnano di più, ha causato uno sbalorditivo 93% delle emissioni di CO2, mentre l’altra metà, quella dei poveri, ne ha emesso solo il 7%, eppure sono i settori più poveri delle società – del Nord e del Sud globale – a pagare i maggiori costi della crisi climatica avendone le minori responsabilità. E questa è solo una parte dell’attuale, scandalosa ingiustizia ambientale. In questo saggio, divenuto ormai un classico della letteratura ecologista, Wolfgang Sachs raccoglie i contributi che ruotano attorno al rapporto tra ecologia e giustizia sociale, perché nel mondo globalizzato non esiste alcuna possibilità di definire il principio di equità senza una riforma in senso ecologico dei modelli di produzione e consumo, senza un ripensamento del mito dello sviluppo e della crescita incessanti. Presentazione di Giuseppe Onufrio. -
Ecologia integrale. Principi, metodi e questioni rilevanti
L’analisi del paradigma dell’ecologia integrale viene presentata da una prospettiva antropologica in cui è fondamentale la relazione uomo-Creato. La custodia dell’ambiente è assolutamente necessaria; c’è bisogno, inoltre, di un’“ecologia dell’uomo” e della comprensione del significato intrinseco delle cose. Infatti, la scienza demitizza la natura, la filosofia ne comprende il significato, ma una corretta spiritualità cristiana ne intende il fine. Poiché decrescita e crescita illimitate sono miti impossibili da perseguire, la via suggerita dalla “Laudato si’” è la sobrietà. I temi su cui concentrare l’impegno socio-politico sono dunque la custodia della biodiversità, il potere tecnocratico sulle comunità, la prevaricazione degli interessi finanziari sul capitale naturale, l’impatto delle guerre sull’ambiente, nonché l’inquinamento e la distruzione delle matrici ambientali fondamentali. Si tratta di stabilire le corrette gerarchie tra gli attuali problemi ambientali, scegliendo quale punto di osservazione l’integralità e l’interdisciplinarità. -
E lucevan le stelle
Noemi aspetta il traguardo dei diciott’anni per lasciare il paese della costa calabrese e chi ci vive con lei: sua madre, Stella, con la quale la convivenza è diventata una guerra di trincea. Imprenditrice fraudolenta nonché succube dell’alcol e abile manipolatrice, la madre di Noemi ha infatti dilapidato il lascito del padre di lei, e ora mira ai soldi del vecchio Tonino, titolare del ricco albergo di paese, di cui è l’amante. Stella d’altra parte non sopporta la maturità della figlia né la sua bruttezza: Noemi le ricorda la ragazzina che era un tempo e che ha fatto di tutto per cancellare, stravolgendo il suo corpo e la sua identità. Finché, un giorno di fine estate, in paese appare Daniel, un turista americano che finisce per accordarsi con don Tonino e intrattenere gli ospiti dell’albergo grazie alle sue abilità di pianista. Daniel si innamora di Stella al primo sguardo. E Noemi di lui. Flirtare con quello che appare un ingenuo e romantico americano diventa il nuovo gioco di Stella: ma sia lei che la figlia ignorano con chi hanno davvero a che fare. -
La mattina leggevo l'oroscopo
Oroscopi, lucciole, pomodori col riso, donne aggrappate a stelle immaginarie. Una donna racconta in un diario denso di emozioni e carico di riflessioni la realtà della propria vita passata e presente, finché esplode la pandemia. Un diario dal tono tanto lirico quanto autobiografico. Dettate dalla «memoria del cuore», le immagini danno vita a pensieri che ampliano il respiro della scrittura, compagna fedele in un periodo doloroso che sembra infinito. Così, in uno sfogo costellato da simboli, ripercorrendo i momenti più felici e quelli più bui, l’autrice fa i conti con quello che ha, nel bene e nel male. Finché lei riemerge, contraddittoria e coraggiosa, sfidando con l’arma della scrittura la possibile perdita della propria identità. -
Punto d'incontro all'infinito
Scritto nel 1932, il romanzo, finora inedito in italiano e considerato l’opera più significativa del periodo precedente l’esilio di Klaus Mann, dipinge un quadro affascinante della “generazione perduta”, cresciuta durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, che in un mondo in piena decadenza e profonda crisi di valori – dove sembra prevalere l’arrivismo sociale ed economico e la ricerca più sfrenata del piacere – cerca una sua via, tra speranze e disillusioni, ribellione politica ed evasione dalla realtà. Tra Berlino e Parigi le vicende di Sebastian e di Sonja, uno scrittore e un’attrice teatrale, si intrecciano con quelle del ballerino arrampicatore sociale Gregor Gregori, che preannuncia il protagonista del romanzo posteriore “Mephisto”, e di un caleidoscopico pullulare di personaggi, che ben rappresentano l’atmosfera dell’agonizzante Repubblica di Weimar. -
15 ipotesi per una storia dell'arte contemporanea. Appunti per una lettura del XXI secolo
L’arte italiana del decennio 2010-2020, visitata attraverso 15 opere tra le più significative di questo periodo, ha il merito di esistere non per una vacua impostazione teorica e critica, ma per una reale convergenza poetica. Gli artisti che l’hanno interpretata sono accomunati da uno sguardo estetico “neorealista” riconoscibile nella loro volontà di calarsi nelle realtà cittadine, specialmente in quelle periferiche, e nell’uso dei materiali (concreti e non) della strada, per riappropriarsi del proprio ruolo originario e cogliere nuovamente la forza creativa e rivoluzionaria della propria arte. Analizzando metodologie differenti, il volume 15 ipotesi per una storia dell’arte contemporanea cerca di delineare una linea d’azione comune nelle ricerche di alcuni artisti che hanno operato nell’ultimo decennio in Italia. -
Come vivono gli artisti? Vita, economia, rapporto con il settore e pratica
Ci interroghiamo sulla loro pratica, sulle loro esperienze, ci facciamo conquistare o respingere dalla filosofia che sottende alle loro opere, ma non ci chiediamo mai: come vivono gli artisti? La letteratura nella storia dell’arte ci ha abituato a una serie di cliché: vate, bohémien, guru o self-made men imprenditori di se stessi… dove sta però oggi la verità? Quali sono le sfide e le difficoltà che gli artisti devono affrontare e come è cambiata la loro vita durante la pandemia? Come conciliano le esigenze della pratica artistica e della ricerca con quelle della vita reale, quali la maternità, la malattia, la gestione familiare quotidiana? Lo raccontano proprio gli artisti a Santa Nastro in questo saggio-inchiesta che riempie finalmente un vuoto nelle scritture sull’arte. Postfazione di Alessandra Mammì. -
Ecologia e tecnologia. Digitale e sviluppo umano
La tecnica non produce più solo strumenti, ma plasma una nuova mentalità che tramite i media fa presa sul reale. Il paradigma tecnocratico dominante trasforma così l’Uomo in un organismo soggetto alle regole della information society, una mera interfaccia funzionale agli interessi di pochi dominatori, inventori di un meccanismo che usa tecnologie e media per estrarre coscienza in vista di profitti e consensi. L’enciclica di Papa Francesco “Laudato si’” e il paradigma dell’ecologia integrale ci propongono, al contrario, di vedere e usare responsabilmente il potere trasformativo della tecnica e dei media. Giovanni Vannini ci introduce così su un possibile sentiero di conversione ecologica che parte da noi stessi e che passa per il potente strumento dell’informazione. -
E ogni anima su questa terra
Yuri è nato l’undici settembre del 2001, e a ogni compleanno riempie un quaderno con fotografie di attentati e dei suoi festeggiamenti – anno dopo anno, bomba dopo bomba, candelina dopo candelina. Ricevuta l’eredità del nonno – un vecchio cappotto e un quaderno pieno di parole incomprensibili – comincia a investigare su di lui, cercando la sua tomba e decifrando il suo quaderno. Intanto riesce a innamorarsi di una ragazza, Lara, soprattutto grazie a un gatto suicida, lanciatosi da una finestra del manicomio abbandonato, a Gastropoli, dove era rinchiuso proprio suo nonno. La pazzia del nonno è parte della sua eredità? E cos’è l’Ordine dei cavalieri estinti, a cui il nonno era iscritto e che già sembra richiamare il giovane Yuri? Fra poesie e incanti, lucidità e terribili deliri, un intreccio di storie famigliari che travalicano il tempo e lo cancellano: una vertigine di esistenze che continuano a interrogarsi sull’origine della follia. -
Jung e il suo doppio. L’ombra del funambolo nei seminari sullo Zarathustra di Nietzsche
Dal 1934 al 1939, alla vigilia di una guerra che annunciava la catastrofe umana, filosofica e psicologica, Carl Gustav Jung tenne una serie di 86 seminari sullo “Zarathustra” di Nietzsche, trattando i temi cruciali del proprio rapporto con il suo precursore e maestro. La profetica vicenda di Nietzsche e il baratro della “morte di Dio” disseppellivano le immagini archetipiche della saggezza collettiva: Zarathustra incontra un funambolo, in cui si rispecchia il precario equilibrio di noi tutti. Si schiude da quell’(in)attuale tentativo di confronto il frutto tuttora immaturo di un’esperienza della psiche e delle sue cadute, premessa della coscienza di sé e dello “spirito del tempo”. Un orizzonte complesso in cui scorgere il senso del mito stesso dell’analisi. -
Lo schermo trasparente. Cinema e città
Interpretare e comprendere i luoghi, le pratiche urbane, il ruolo del potere e le culture territoriali è possibile anche tramite la “fonte non convenzionale” del cinema che, insieme alla fotografia, dal XIX secolo è servito per esplorare in modo dettagliato contesti geografici e territoriali, a volte completando altre confutando le informazioni degli archivi tradizionali, ma di certo entrando a far parte della memoria e dell’immaginario collettivi. Una vera e propria teoria, dunque, con le sue regole e i suoi esempi, dall’opera di autori della nostra storia culturale come Ciprì e Maresco, Francesco Rosi e Pier Paolo Pasolini, fino a casi più recenti e ugualmente paradigmatici come la fiction “Gomorra”. Ambienti e città – New York, Napoli, Parigi, Roma – raccontati da molteplici punti di vista, nella tensione fra interni privati ed esterni pubblici, dalle luci e dalle ombre degli “spazi qualunque”, nelle vite dei personaggi, attraverso il linguaggio visivo del cinema che è in grado di aggiungere la dimensione emotiva alla percezione intellettuale. -
Stranieri straordinari. Figure dell’europeo dell’europeo tra le due guerre
Sei figure di “stranieri straordinari” attraversano questo libro, incrociando i loro destini fra lingue e nazioni diverse: André Malraux, Boris Pasternak, Ivan Goll, Ernst Niekisch, Curzio Malaparte, Jacques Rivière. Uomini di frontiera tra Francia, Germania, Italia e Unione Sovietica: distruttori di stereotipi, immersi fra più mondi, nel cuore di un secolo travagliato da conflitti mondiali e oscurità radicali. Chi sono questi intellettuali e poeti che vengono a inquietare le nostre stabili certezze e i nostri rigidi confini? Perché queste figure dell’alterità del XX secolo riescono ancor oggi a scuotere le nostre coscienze? Un volume collettaneo, pensato e progettato da docenti della Sapienza Università di Roma, per ricostruire la storia intellettuale dell’“europeo” tra le due guerre, sospesa tra linee di frattura ideologica e prospettive di incontro al di là dei confini. Figure concettuali del superamento, questi stranieri straordinari, le cui voci ritroviamo nei passi antologici – spesso inediti – scelti a corredo di ogni ritratto. -
Contrattualismo femminista. La proposta normativa di Jean Hampton
È possibile dare vita a una teoria contrattualista e femminista allo stesso tempo? La riflessione di Jean Hampton parte da questa domanda per arrivare a presentare una proposta normativa estremamente originale. Instaurando un dialogo fra posizioni apparentemente tanto distanti, la teoria di Hampton, certo non collocabile nell’alveo delle posizioni mainstream, si delinea quasi come un unicum nel panorama dei gender studies e contiene una forte carica innovativa in grado di dare nuovo vigore alla filosofia femminista. Martina Marras ricostruisce qui l’impianto teorico della pensatrice – ancora non molto conosciuta in Italia – collocandolo nel più ampio dibattito sull’equità di genere e la giustizia privata. -
Memoria della malinconia
A., «letterato maturo di età e di sconfitte», in vacanza su un’isola viene abbandonato dall’amata, la sua Musa. Precipita così in un vortice di stati d’animo e pensieri malinconici, che inizia ad annotare in quaderni che «conoscono solo il lamento». Le cronache e le figure che scandiscono il soggiorno, i piccoli spettacoli e drammi che ne emergono, le parabole del suo amico, maestro di «catarsi romanzata» anche nel lutto che lo ha colpito, le fiabe allusive che A. improvviserà con la nipotina e i suoi amichetti, persino le tragedie collettive che in quei giorni «anneriscono i titoli dei giornali»: ogni evento viene intrappolato nei segni e nelle scene dell’amore che finisce, nelle fantasie, nei comportamenti e nei sogni conturbanti che commemorano l’amata. Tutto si sottomette allo sguardo analogico e maniacale dell’umore saturnino, tutto obbedisce al «teatro malinconico». -
L'immaginazione pittorica
In questa autobiografia – frutto di un lungo lavoro di scavo interiore – Giuliano Della Pergola rintraccia il suo destino di pittore, che si realizza tra mille avversità come affinamento di un’intuizione che fin da bambino l’aveva affascinato. Un’intuizione che, da confusa e ignota che era, si è poi fatta realtà, scoperta, ricerca formale. La pittura astratta si rivela così un costante lavoro di disvelamento della verità nascosta nelle apparenze del reale. -
Napoli capitale dei lumi. Scienza, economia e politica
Nel Settecento la città di Napoli, come Parigi, Londra, Edimburgo, partecipò, con il variegato e fecondo contributo dei suoi intellettuali, filosofi ed economisti, al dibattito europeo per la costruzione della Modernità. Il pensiero illuminista stava cambiando i paradigmi del vivere civile e ogni collettività cittadina generava, dal proprio spazio culturale e sociale, un nuovo progetto di futuro. La scuola illuminista meridionale ebbe il merito di una visione originale e incredibilmente attuale, proponendo un modello economico solidale che perseguisse, tra i suoi obiettivi, il raggiungimento del benessere e della felicità del popolo. Con i contributi di Antonio Coratti, Dionysis G. Drosos, Paolo Quintili, Valentina Sperotto. -
Elegie duinesi-Duineser Elegien
Le “Elegie Duinesi”, composte fra il 1912 e il 1922, condensano il travagliato passaggio tra la fine dei grandi imperi europei e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, dando voce al sentimento di crisi che si accompagnò a quel tempo di profonda trasformazione. Il nuovo secolo, nelle parole di Rainer Maria Rilke, appare sin da subito lacerato fra due dimensioni della vita individuale: l’esperienza della realtà esterna, sempre più invadente e alienante, e lo «spazio interiore del mondo», nel quale ritrovare quel raro e pacificante senso di infinito. Ma è proprio nella condizione di straniamento che Rilke evoca la missione dei poeti, «api dell’Invisibile» che trasportano e salvano, nel linguaggio poetico, tutte quelle forme di vita minacciate dalla caducità e dall’estinzione. L’opera fondamentale di Rilke è qui presentata in una nuova traduzione. -
Rivoluzione
Di cosa parliamo quando parliamo di rivoluzione? Abbiamo a che fare con una forza esplosiva e distruttiva della realtà o forse anche con un processo di trasformazione più moderato, benché incisivo? Domenico Bilotti analizza i significati di una parola tanto potente quanto complessa che abbraccia i più disparati campi del sapere e della vita umana: dalla scienza alla politica, dalla filosofia alla letteratura e all’arte. Il volume è corredato da un’originale antologia commentata utile a leggere il fenomeno della rivoluzione attraverso le voci di filosofi, artisti e politici, passando per modelli epocali come la Cina di Mao e la Rivoluzione Islamica. Introduzione di Antonio Coratti, Ivana Zuccarello. Con i contributi di Giuseppe Carbone, Francesco Cecere, Ola Czuba, Guido Liguori, Laura Paulizzi, Mario Reale, Rosaria Zuccarello. -
Il conte di Cavour. Grandezza e solitudine
Un profilo storico-biografico sulla figura geniale e al contempo estremamente umana di Camillo Benso, conte di Cavour. Dal suo ruolo di protagonista nell’unità d’Italia, passando per il conflitto radicale con l’antiquato mondo degli aristocratici torinesi, fino all’introduzione nel panorama italiano di un liberalismo responsabile, Paolo Pinto presenta un’analisi trasversale delle rivoluzioni storiche introdotte e operate dal Conte, esplorandone anche – soprattutto – il lato umano: la generosità, lo spirito critico, il lavoro instancabile. Ne emerge un uomo amabile e solitario, innovativo e onesto. Una biografia che tratteggia con lucidità tutti i contorni di una delle personalità più importanti della storia d’Italia.