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Guida rapida alla fine del mondo. Tutto sulla crisi climatica e come risolverla
Emergenza climatica, transizione ecologica, crisi energetica: termini ormai sulla bocca di tutti. Ma quanti, tra opinionisti e politici, sanno davvero di cosa parlano? Questa è la guida per non sentirsi persi di fronte alle sfide più grandi del nostro secolo. I contributi di accademici, attivisti e analisti affrontano punto per punto il riscaldamento globale e le sue soluzioni, cercando di rispondere alle domande che animano il dibattito pubblico. A che punto è oggi la transizione? Chi la ostacola? Come si può creare consenso attorno alle politiche verdi? Come legare la lotta per il clima a quelle per la giustizia sociale, di genere, etnica? Scelte politiche, grandi e piccole, da intraprendere ogni giorno, che potranno rivoluzionare la nostra vita nel prossimo futuro. -
Sulle rive del fiume eterno
Prima edizione italiana, “Sulle rive del fiume eterno” raccoglie le poesie scelte di una delle voci più rappresentative della letteratura ucraina, dai primi anni Sessanta ai giorni nostri. Lina Kostenko è coscienza sottile del proprio popolo e le sue liriche, con frequenti richiami a storia, cultura e paesaggi del suo Paese, elaborano i temi eterni della poesia: la natura, l’amore, l’arte, la religione, le questioni vibranti dell’esistenza e della politica. La sua Ucraina è parte integrante di una grande avventura intellettuale europea e il filo conduttore che unisce le sue opere, dalle miniature liriche ai poemi di respiro epico, è l’interiorizzazione del tempo cosmico e del tempo storico nella dimensione umana. Moderna e classica, tragica e ironica, razionale e sfuggente, Kostenko afferma il valore della parola come unico strumento reale capace di fermare il tempo e rendere possibile l’incontro tra le civiltà, gli eventi e le persone. Introduzione di Alois Woldan. -
Memorie dell'oblio
Pieno di lirismo ed emozione, Memorie dell’oblio è il racconto crudo della prigionia e delle torture subite da Flávio Tavares dopo il colpo di Stato militare in Brasile (1 aprile 1964), che instaurò una dittatura ventennale rimasta un trauma nella storia del Paese, nonché del periodo di prigionia in Uruguay. L’autore – all’epoca già piuttosto noto come giornalista – sposò la causa della lotta armata come unica possibilità di resistenza alla violenza cieca del potere fascista, che aveva occupato ogni spazio vitale della società brasiliana. Arrestato, fu portato due volte davanti al plotone d’esecuzione, e infine scambiato insieme ad altri 14 prigionieri politici per la liberazione dell’ambasciatore statunitense Charles Burke Elbrick, sequestrato il 4 settembre 1969 da un commando rivoluzionario a Rio de Janeiro. In seguito costretto a un lungo esilio che lo portò in Messico, Argentina e Portogallo, in queste memorie Tavares consegna ai posteri la sua testimonianza di quel tempo oscuro e tortuoso, dalla repressione alla resistenza, dal dolore alla speranza, per non dimenticare e per denunciare le dittature di tutto il mondo. -
Gesù l'ebreo
Per duemila anni cristiani ed ebrei hanno dimenticato che Gesù non era soltanto di discendenza ebraica, ma a tutti gli effetti un buon ebreo in senso religioso. Un oblio che ha creato da entrambe le parti una polarizzazione tra “noi” e il “Cattivo-Altro”, ma soprattutto ha avuto per conseguenza secoli di antiebraismo e la terribile frattura di Auschwitz. In un mondo sempre più globale, per Ágnes Heller è necessario «detotalizzare» il concetto di Verità: la “resurrezione” del Gesù ebreo, infatti, rende possibile l’ecumenismo, che «non solo tollera l’altra religione, ma cerca anche ciò che unisce una religione all’altra». “Gesù l’ebreo” è un testo «denso di speranza» che parla al nostro tempo polverizzato in posizioni inconciliabili, ed è capace di mettere in discussione ogni forma assoluta di pensiero e fondamentalismo. Prefazione di Vittoria Franco. -
Siamo uomini o digitali?
Quali sono stati gli effetti della pandemia in una società iperconnessa, iperglobalizzata, ipercomunicante? Secondo Derrick de Kerckhove – nell’incalzante intervista di Dionisio Ciccarese – la diffusione del Covid-19 e le misure prese per la salvaguardia della salute pubblica hanno segnato un nuovo ordine gerarchico nel rapporto tra tecnologia e uomo, in cui quest’ultimo da controllore diventa controllato. In nome della sicurezza, si è deciso di alienare la libertà dei cittadini ai governi, instaurando di fatto una “datacrazia” globale. Ma la strada per la restituzione delle libertà passerà senz’altro dalla lotta. -
Depeche Mode
Charkiv, Ucraina, centro industriale e culturale del Paese, anni Novanta. A un passo dall’epocale caduta del regime sovietico, in un mondo in disfacimento, gli adolescenti avanzano in massa oltre la loro linea d’ombra; parte di una terra e di un popolo che si scopre libero e disorientato, muovono i primi passi tra le rovine del passato, tra vodka, disordini, violenza, povertà, spaccio di droga e cameratismo. Stazioni e vagoni notturni, vecchi impianti industriali, campi nomadi, appartamenti fatiscenti e palazzi del potere sopravvissuto: in questo scenario l’americanismo avanza, l’infiltrazione è in atto. Può darsi che la radio ascoltata dai giovani protagonisti dica la verità, che i Depeche Mode in realtà siano irlandesi, e Gore una donna. E che in Ucraina vada tutto bene. Ancora non sanno che contro la noia c’è di meglio che leggere istruzioni per preparare esplosivi, bere alcol puro, rubare – e che bisogna difendersi, perché non tutti riusciranno a sopravvivere. -
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Le cose non dette e quelle non fatte
Ancora oggi, i misteri fondamentali che gravano sulle stragi di Capaci e via D’Amelio restano insoluti: chi erano le menti raffinatissime, i cervelli delle stragi, i pupari dei manovali del crimine? Perché in tempi così ridotti e con modalità così clamorose sono caduti, uno dopo l’altro, i due grandi nemici di Cosa Nostra? Questo libro, frutto di anni di ricerca, costituisce il tentativo di tracciare una lista ragionata delle circostanze oscure dei due attentati, formulando, ove possibile, qualche ipotesi di spiegazione. Di fondamentale importanza le fonti utilizzate, documenti sinora non conosciuti o mai pubblicati, che rivelano un quadro di menzogne, reticenze, depistaggi, tradimenti, sparizioni di documenti, diffamazioni, infedeltà istituzionali gravissime e imperdonabili negligenze investigative. -
Female choice. Principio e fine della civiltà maschile
In natura sono le femmine a scegliere i maschi. La “female choice” è stata la strategia riproduttiva anche della specie umana finché, con l’agricoltura, la conquista della sedentarietà e l’istituzione del matrimonio monogamico, le donne sono state escluse dal “fuori” e spinte verso il “dentro” della casa. Ora però l’ordine comincia a vacillare: dalle lotte femministe in poi, persone che vivevano sulla base degli stessi “valori” (di oppressione) sembrano parlare lingue diverse; le secolari relazioni tra i sessi appaiono finalmente in movimento. Meike Stoverock rivendica la necessità di riformulare il dibattito sulle questioni di genere in termini scientifici, senza considerare aprioristicamente inaccettabili le posizioni non in linea con un certo schieramento politico, e cerca in questo libro la strada verso una nuova utopia: «Una civiltà in cui i bisogni maschili e femminili siano tenuti nella stessa considerazione». -
Il grande manuale del 5G
Il quadro che si sta delineando in materia di 5G, con la realizzazione delle infrastrutture e le offerte degli operatori di telefonia, ci coinvolge tutti. Questo manuale offre le indispensabili chiavi di lettura affinché ogni diretto interessato sia ben informato: dai cittadini, perché non approdino inconsapevolmente alle derive spesso pregiudiziali del #no5G, agli amministratori, non sempre sostenuti da una adeguata conoscenza da parte degli uffici tecnici. Sorretta da una dettagliata rassegna scientifica e giuridica, questa guida pratica offre anche una base propedeutica utile ai Comuni per affrontare con la giusta preparazione questo cambiamento. -
L'anno che la scuola chiuse a marzo
La storia di un giovane professore nell’anno scolastico più difficile di sempre, quello della pandemia, della quarantena e della DAD; ma anche di una classe con le sue vicende ora allegre e ora tristi, di professori un po’ troppo pedanti e di presidi trasformati in dirigenti d’azienda. È il racconto di come la scuola sia cambiata, perché negli anni che passano e che ci vedono crescere e poi invecchiare, non c’è pranzo, cena o festa nella quale non ci si ritrovi a parlare dei professori cha abbiamo amato e di quelli che abbiamo odiato, di quelle lunghe mattine in aula che sembrava non finissero mai e di quei giorni splendidi e avventurosi nei quali scoprivamo noi stessi e il mondo. E infine è la storia di un prof che si innamora della collega di spagnolo e fa di tutto per conquistarla, in un liceo tipicamente italiano, con tanti pregi ma al tempo stesso innumerevoli difetti. -
Romanzo libanese
«Nel 1981, quando sono nata, gli israeliani ancora non avevano invaso il mio Paese per “liberarlo” e “salvarlo”». La giovane Suahir apre così il suo racconto. Ricorda che prima che lei nascesse il Libano era considerato la Svizzera del Medio Oriente. Poi, un teatro di guerra. Ed è in questo teatro di guerra che Suahir tenta di trovare un’identità di appartenenza, ma le fazioni in lotta nella sua terra glielo impediscono; glielo impediscono le invasioni; glielo impediscono le condizioni di vita che si tramutano in senso di colpa per chi le sta attorno. Intravvede nell’estremismo, nella rivolta contro il liberismo, la possibilità di acquisire una sua identità. Andrà in Francia protetta dai servizi segreti deviati; parteciperà al G8 di Genova; tornerà nella sua terra dove ricercherà un amore impossibile. Con uno stile diaristico, non privo di poetica, si racconta la tragedia di un popolo diviso e che intravede la salvezza solo nella possibilità di superare le barriere di antichi odi. -
Il cavaliero errante. Il destino di un uomo, l'avventura di un secolo, il cammino della vita
In un Mediterraneo che si fa teatro di scontri di civiltà e potenze, Giovanni Leonardo Bona, scacchista calabrese detto “il Puttino”, attraversa un XVI secolo in subbuglio, forte della propria abilità scacchistica. Nel dipanarsi del racconto, vicende che hanno plasmato la storia europea e mediterranea s’intrecciano con l’evoluzione del protagonista nel nobil giuoco e nella vita, incrociandosi con l’ardimentoso spirito dei tempi, e nutrendosi della vivida commistione del Cinquecento tra fervore religioso, discipline ermetiche e spinta verso il futuro. -
L'amica
In un paesino della Calabria degli anni Trenta, la giovane Giuditta sposa – nonostante l’opposizione del padre, emigrato in Argentina in cerca di fortuna – lo spiantato Pietrino, che spera di potersi sottrarre al lavoro grazie ai servigi resi alle autorità del regime fascista. Dopo tre figli in omaggio alla patria, la quotidianità dei due sposi viene sconvolta dall’arrivo di una coppia del Nord Italia, l’antifascista convinto Milone e la moglie Olga. Inizia allora un gioco di tentazioni e vendette, di prevaricazioni che scatena voci e malizie nella piccola comunità. La situazione precipita quando l’Italia entra in guerra: è la fine di un mondo e l’inizio di un altro. Con ritmo serrato tipico della prosa lacaviana, i personaggi si delineano in tutta la loro complessità attraverso il prepotente fascino della seduzione, il folle potere dell’illusione, i drammatici conflitti sociali ed esistenziali. “L’amica” è uno spaccato della decadenza morale in epoca fascista, un intreccio di sincerità e di bieco cinismo, l’affresco di un Paese costretto a voltare pagina all’improvviso. -
Racconti nella rete® 2022
La ventunesima edizione di Racconti nella Rete® si caratterizza per l’alta qualità dei racconti che hanno partecipato al premio. Nei vari generi rappresentati ha prevalso, come sempre, il racconto che tratta in vario modo di sensazioni e sentimenti, di famiglia o di amore, ma abbiamo trovato anche tra questi molte trame e soluzioni narrative interessanti. Soluzioni che rivelano come si possano trovare sempre nuove idee, nonostante le migliaia di testi pervenuti finora e selezionati. Troviamo ogni anno nuovi autori, spunti originali e storie accattivanti, che dimostrano quanto questo premio letterario riesca ogni volta a mettere in moto un meccanismo creativo meravigliosamente produttivo. Nato nel 2002 da un’idea di Demetrio Brandi, il premio si conferma il più importante concorso nazionale per gli autori emergenti. Molti tra gli scrittori pubblicati nelle antologie di Racconti nella Rete® hanno ottenuto brillanti risultati in campo letterario. Il progetto letterario permette a tutti, giovani e meno giovani, di partecipare al concorso con un racconto breve, una favola per bambini o un soggetto per cortometraggi. Il premio prende vita tutto l’anno nel sito www.raccontinellarete.it ed è sostenuto da una serie di presentazioni dell’antologia in diverse città italiane. La premiazione dei vincitori avviene nell’ambito del festival LuccAutori®, in programma a Lucca nel mese di ottobre. -
Costa del Sol
Ambientata in Andalusia nei primi anni Settanta, “Costa del Sol” è la storia di Chiara, trent’anni, romana, bella come una diva del cinema, e di suo marito Andrea, un funzionario dell’Ufficio del Turismo, che viene ingaggiato da Don Pedro, un geniaccio impudente e accattivante, come direttore generale della sua grande impresa di costruzioni in Spagna. Entrambi vengono così catapultati nel favoloso regno del “re della Costa del Sol” che per loro è un paradiso terrestre. Dopo una vita austera fatta di lavoro duro, provano per la prima volta i piaceri di un’esistenza lussuosa. Ma Don Pedro è ben altro che un imprenditore onesto e per Chiara il paradiso diventa presto un inferno. Dopo il fallimento della società, Chiara torna a Roma; amareggiata dal comportamento di Andrea, si separa da lui, e ricomincia una vita alla ricerca della felicità. -
Quel martedì
Diciannove racconti ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale i cui personaggi sono tragicamente vittime dei tempi che corrono. Un esempio di narrazione antieroica con un deciso rifiuto dell’ideologia dominante: nessun accenno di critica o di acrimonia verso i nemici infiamma la trama delle storie. La speranza è morta nella mente degli adulti e resta nella fantasia innocente dei bambini, ma senza sentimentalismi. Racconti disuguali ma dallo stile semplice, talvolta di una semplicità ossessiva. Gli oggetti sembrano a tratti prendere vita e parlare da protagonisti, a testimonianza dell’approdo stilistico di Borchert a una forma di realismo magico. -
Il mestiere della sinistra nel ritorno della politica
La guerra della Russia all’Ucraina ha sancito il ritorno della Politica. La “fine della Storia”, celebrata nell’89, era la favola raccontata dai vincitori: la Grande Recessione del 2008, la Brexit, l’elezione di Donald Trump e, da ultima, la pandemia hanno dimostrato l’insostenibilità della regolazione liberista dei mercati. Con otto memo Stefano Fassina ricorda alla Sinistra gli interessi sociali da rappresentare e gli impegni imprescindibili da assolvere per fare il suo mestiere, nel quadro di un atlantismo adulto e un europeismo consapevole. Propone anche una lista essenziale di autori da studiare per darsi basi intellettuali solide e affrontare la questione cruciale di fronte a noi: la riconquista del primato della Politica sull’Economia. È la condizione necessaria per “fare” la pace e per introdurre vincoli identitari, sociali e ambientali ai movimenti di capitali, merci, servizi e persone. Quindi, per la centralità della persona, la dignità e la soggettività politica del lavoro, la salvezza del pianeta, insomma per un neo-umanesimo integrale. Commento di Mario Tronti. -
Lo stile di Maritain
Tutta la produzione di Carlo Bo dedicata a Jacques Maritain: saggi e articoli, disseminati lungo un arco di tempo amplissimo (1935-2000), che vertono su vari aspetti dell’opera del pensatore francese e ne evidenziano un vero e proprio “stile” filosofico e religioso, esistenziale e culturale. Un libro che si rivela prezioso per approfondire l’umanesimo integrale di Maritain ma anche per conoscere l’umanesimo letterario dello stesso Bo, figure accomunate da un analogo stile dialogico che li ha portati a confrontarsi con il presente alla luce dell’eterno. -
Eppure, l'amore. Elogio dell'incerto
Quando l’amore irrompe, non è mai il momento giusto, mai il posto adatto. L’irruzione di Eros è, di per sé, simbolo di disordine e caos, di contingenza e fatalità. Eros è átopos, è incollocabile, inafferrabile. Eros respira quando vaga, quando dà vita all’incertezza, all’indecifrabilità; quando fa della disparità la propria causa; quando la sua atopía trova, paradossalmente, un luogo. “Eppure, l’amore” raccoglie riflessioni sull’amore, appunto, sul desiderio e sulla tendenza delle nostre società a reprimere le passioni amorose, da una prospettiva che si muove tra psicanalisi e femminismo. Dialogando con i grandi autori del Novecento che hanno scritto sul tema e incastonando nel testo poesie e canzoni, l’elogio dell’amore di Alexandra Kohan ci ricorda che il punto cruciale è la mancanza, il vuoto, ciò che non funziona e ciò che non si sa, invitandoci a lasciare aperte le fessure attraverso le quali il desiderio può iniziare a respirare. -
L'età del ferro (2022). Vol. 1
L'età del ferro non è una rivista di letteratura, né di ""critica"""" o di """"poetica"""". Non è una rivista di sociologia, antropologia, psicoanalisi o delle più varie humanities. È una rivista militante senza engagement. Forse è addirittura una rivista politica. La letteratura è una forma irriducibile e insostituibile di conoscenza. La letteratura non ha compiti di intrattenimento o di """"impegno"""" immediato, ha la profondità """"sociale"""" delle parole. La letteratura ha a che fare con altri ambiti della cultura, anche con quelli in apparenza più lontani e diversi. La letteratura non è democratica, è critica. Non abbiamo ideologie e comunque fedi, credenze o religioni — neppure la religione della razionalità. La differenza tra tecnologia hard e tecnologia soft — la differenza tra il Novecento e il Duemila — è solo apparente: l'espropriazione non cambia, ma, e non è poco, si sposta dal corpo alla mente, e così incide sulla qualità dell'antropos, decide della sua essenza. Esiste un problema di ecologia della cultura, ovvero di ecologia di quello che siamo. Noi leggiamo il mondo (quindi anche la polis) consapevoli che ciò che ci caratterizza come specie animale, e ci fa diversi da tutti gli altri esseri viventi, è la creatività della nostra mente. Questa è la nostra militanza: rimettere al centro la potenza gnoseologica dell'arte, della poesia. Questa è appunto una funzione politica: combattere per la salute della specie cui apparteniamo.""