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Tutankhamon. Forrest Gump d’Egitto
Nel 2022 ricorre il centenario della scoperta della tomba del Faraone Tutankhamon, ritrovata intatta con tutti i suoi tesori, sfuggiti inspiegabilmente ai predatori nel corso dei millenni. Tale straordinaria circostanza ha alimentato negli anni l’interesse e la fama riservati al “Faraone ragazzino”. La sua vita fu breve e il suo operare poco significativo, ma come Forrest Gump fu testimone di cambiamenti epocali: il passaggio dall’età del bronzo all’età del ferro, l’inizio delle persecuzioni contro il monoteismo e la definizione di un canone della bellezza femminile tuttora valido. E poi ancora: la fortuna di Tutankhamon è legata all’avvento del potere dei media, alla scoperta delle radici africane della cultura occidentale, al soft power dell’Egitto contemporaneo. Quando la Storia voltava una delle sue pagine Tutankhamon, in qualche modo, era lì. -
Chiedilo ai libri. Il benessere dalla biblioterapia
Un libro non è mai solo un libro. Attraverso la lettura, possiamo riscoprire un tempo per noi, possiamo intraprendere un percorso di crescita interiore, possiamo imparare a decifrare e comunicare le nostre emozioni, che spesso restano sopite e confuse in un coacervo indistinto dentro di noi. Possiamo insomma costruire il nostro benessere, alimentandolo continuamente. Lo sanno bene Dario Amadei ed Elena Sbaraglia, che dell’antica arte terapeutica della biblioterapia si occupano da oltre un decennio e che in queste pagine ci accompagnano in un viaggio al fianco di Eleanor, Jonas, Emmeline, Cesare, Kemal, Charlotte e tanti altri personaggi letterari che, con le loro storie, sanno illuminare con sapienza le zone buie dell’animo umano e offrirci un approdo sicuro dove trovare ristoro. Perché «i libri vogliono curarci e prendersi cura di noi, che dobbiamo solo permetterglielo». -
Il vento spazza la polvere. Come liberarsi dal carbone. L'esempio di Civitavecchia
L’emergenza climatica e l’indipendenza energetica – che la guerra in Ucraina ha reso drammaticamente urgente – pongono l’Europa e il nostro Paese di fronte alla necessità di una svolta che ci liberi dagli idrocarburi. Oggi non esistono limiti tecnici che impediscano di coprire l’intero fabbisogno di energia del Paese con fonti pulite e rinnovabili: l’unico ostacolo è l’assenza di una volontà politica. A Civitavecchia questa scelta è stata resa possibile dall’impegno di amministrazioni locali, cittadini, associazioni e sindacati, che si sono confrontati – e scontrati – con ipotesi che sostituissero il carbone e il gas. Angelo Mastrandrea racconta il successo di un progetto vincente: la costruzione di una centrale eolica in mezzo al mare. Introduzione di Federico Maria Butera. -
La teologia messianica di Spinoza
Nel Seicento l’Olanda era il Paese più libero d’Europa, e lì Barukh Spinoza, allontanato dalla sinagoga, entrò in contatto con cristiani alla ricerca di una Chiesa rinnovata: luterani, calvinisti, collegianti, mennoniti, quaccheri, sociniani. Questo gli ispirò l’elaborazione di un progetto teologico e politico per difendere la libertas philosophandi, ossia quella libertà di pensiero e di religione che sola può garantire la pace dello Stato. Il filosofo olandese può quindi essere considerato, oltre che un teorico del liberalismo e della democrazia, anche un precursore dell’ecumenismo e del dialogo ebraico-cristiano. -
Filosofia della storia in frammenti
Scrivere una filosofia della storia è impossibile, così si è creduto nelle svolte epocali del postmodernismo e del decostruzionismo. Ágnes Heller ha voluto sfidare questa certezza affidandosi alla forma del frammento, l’unica in grado di sopravvivere all’esaurirsi dei sistemi, delle grandi narrazioni e – come è parso a un certo punto – della storia stessa, per svelare e interpretare l’immaginazione storica del presente. Il postmoderno con cui Heller si confronta non ha niente di giocoso o ironico: è una prigione, una stazione ferroviaria dove il simbolo della modernità per eccellenza, la locomotiva del progresso, è in partenza verso Auschwitz. Eppure, bisogna avere il coraggio di abitare il presente, accettando di vivere nella contingenza cosmica e sforzandosi di andare oltre. Pubblicato inizialmente nel Regno Unito nel 1993 e qui tradotto per la prima volta in italiano, “Filosofia della storia in frammenti” è una immensa narrazione filosofica, tracciata sulla scia di Walter Benjamin, verso la «coscienza dei nostri limiti», «della nostra relazione con il passato» e «con la cultura in generale». -
Orrorismo. Ovvero della violenza sull'inerme
Gli attentati suicidi, le stragi di civili, i massacri delle guerre contemporanee: la violenza potenziata che rinnova il nostro raccapriccio quasi quotidianamente è violenza sugli inermi. Il femminile ha fatto irruzione anche sulla scena contemporanea. Donne, talvolta madri, si contano ormai tra le attentatrici suicide come tra le aguzzine della prigione di Abū Ghraib e la loro entrata in scena aumenta la ripugnanza e l’effetto si moltiplica. Quasi che l’orrore, come già sapeva il mito, avesse bisogno del femminile per rivelare la sua autentica radice. Parte da qui la riflessione di Adriana Cavarero in cui filosofia, cronaca, letteratura e mito si intrecciano per dare forma e contenuto a una vera e propria fenomenologia della violenza contemporanea. -
I piccoli Mozart. Wolfi e Nannerl, una storia di bambini prodigio
Salisburgo, XVIII secolo. Wolfgang Amadeus Mozart (Wolfi) e la sorella Maria Anna (Nannerl), più grande di cinque anni, erano due bambini prodigio. Il padre Leopold aveva deciso di crescerli nel culto della musica, che avrebbe aperto loro i salotti più belli delle corti d’Europa; lì Wolfi e Nannerl avrebbero trasformato in una promessa di felicità quello che per loro restava un gioco divertente e fantastico. Il romanzo di Italo Moscati ne ricostruisce l’ininterrotta stagione di successi, difficoltà, trionfi e disagi, fino alla drammatica frattura e alla fine del loro intenso legame. -
Galileo e la supernova del 1604
Prima dell’esplosione della supernova del 1604, l’ultima vista a occhio nudo nella Via Lattea, si credeva che le stelle fossero essenze incorruttibili. Quella stella nuova costituiva quindi un fenomeno inspiegabile. Gli scienziati di tutta Europa e dell’Estremo Oriente gareggiarono e collaborarono per capirne la natura, l’origine, i significati astrologici. Fra questi c’erano anche Keplero e Galileo Galilei – all’epoca professore a Padova –, il quale ne discusse in tre lezioni, che non volle mai pubblicare, in una poesia, poi subito ritirata, ma soprattutto in un trattatello scritto sotto pseudonimo in dialetto padovano: il “Dialogo de Cecco di Ronchitti da Bruzene”, qui riproposto e adattato in un italiano moderno. Con la traduzione del Dialogo de Cecco di Ronchitti da Bruzene. -
Il sogno e la pedagogia. In ascolto, la notte
Cosa impariamo mentre sogniamo? Raffaele Mantegazza affronta il tema del sogno dal punto di vista pedagogico: partendo dall’interpretazione freudiana, analizza il fenomeno del sonno come momento essenziale per la vita e la crescita delle persone, per poi concentrarsi sul ruolo educativo del sogno vero e proprio, durante il quale entrano in gioco le categorie di condensazione, spostamento, censura e lavoro onirico. Si sofferma, infine, sulla funzione determinante dei sogni all’interno dell’espressione artistica e letteraria, e affida a Giulio Castelli un minuzioso saggio bibliografico finale per metterne in evidenza la vasta interdisciplinarità: dalle arti alle scienze, alla narrativa, il sogno come spunto, stimolo, corpo delle molteplici forme ed espressioni che costituiscono la cultura e i saperi nel loro insieme. -
Il segno della memoria. Pandemia, vulnerabilità e bisogno di cura
La pandemia ha fatto emergere in modo evidente diverse problematiche: la giustizia distributiva a causa della scarsità delle risorse, l’accesso alle cure e alle vaccinazioni, le connessioni fra gli interventi realizzati in ambito sanitario e le conseguenze che essi hanno prodotto sul piano sociale, la necessità di un rinforzo del piano di interventi intermedi fra domicilio e ospedalizzazione. Accanto a queste, altre questioni hanno coinvolto l’aumento delle disuguaglianze sociali ed economiche, come il digital divide o l’isolamento coatto delle categorie maggiormente vulnerabili. Quella da Covid-19 non è la prima né sarà l’ultima pandemia che il mondo si troverà a fronteggiare: e, quindi, cosa abbiamo imparato? Che serve mettere bene a fuoco ciò che è avvenuto e farne “memoria”, per apprendere da ciò che si è vissuto, attraversato, provato, e non farsi trovare impreparati, di nuovo. -
C'è sempre un dopo. Riflessioni su post-pandemia e guerra in Ucraina
Quella che stiamo vivendo è certamente una crisi epocale. Se, a livello mondiale, stavamo con fatica uscendo dalla pandemia, l’aggressione russa all’Ucraina si è presentata come una nuova, pericolosa minaccia al nostro presente. Per chi vive un determinato momento è sempre impresa difficile capire quale ne sia il senso e come cambi di conseguenza il proprio modo di essere. Siamo troppo immersi nell’oggi, forse riflettiamo poco, e comunque siamo distratti da molteplici messaggi, tanto che spesso viviamo un disagio psicologico, che può finire per avere persino risvolti patologici. Pur sapendo che le risposte più sagge arriveranno in futuro, abbiamo tutti bisogno di averne di soddisfacenti qui e ora. ""C’è sempre un dopo"""" tenta di fornire qualche risposta oggi, nell’adesso."" -
La stagione fatata. L'infanzia nell'arte contemporanea italiana
L’infanzia si nutre della spensieratezza del gioco, del piacere della scoperta, di impulso alla creazione, di proiezioni future, ma anche di rivelazioni traumatiche, di regole imposte e trasgredite, di nostalgia, in un’alternanza di luci e ombre. Molti autori in diversi ambiti disciplinari si sono ispirati al mondo dell’infanzia, restituendo un modo di sentire che affonda le proprie radici in un passato mai dimenticato, sospeso tra rivelazione, inquietudine, dimensione “selvatica”. Attraverso una selezione di opere, “La stagione fatata” delinea una costellazione di artisti contemporanei che, nel contesto italiano, hanno affrontato questo tema così complesso, riscattandolo dall’aura di intoccabilità che sembra circondarlo. -
Scrivere io, scrivere (l') altro: immagini della memoria. Studi su Christa Wolf
L’opera di Christa Wolf (1929-2011) può essere vista come una grande operazione di recupero della memoria storica, culturale e personale. Da una parte, ripercorre le tappe fondamentali della storia contemporanea tedesca, dalla Seconda Guerra Mondiale all’esperienza della DDR fino alla riunificazione e alla disfatta del progetto socialista. Dall’altra, ricostruisce l’identità culturale presente, collettiva e individuale, tramite la rilettura e riscrittura dell’antico – della mitologia greca e del Romanticismo tedesco. Ci restituisce così una visione della cultura e dell’identità come dimensioni dinamiche e multiformi, che possono definirsi solo attraverso il confronto con l’altro, il diverso, il rimosso. È da questa suggestione che si sviluppano i percorsi di lettura contenuti nel presente volume, nuove chiavi interpretative per comprendere la scrittura di quella che è considerata la massima rappresentante della letteratura tedesco-orientale. Con i testi di Ulrike Böhmel Fichera, Rita Calabrese, Anna Chiarloni, Gaia D’Elia, Antonella Gargano, Annett Gröschner, Gabriele Guerra, Giulia Iannucci, Daniela Padularosa, Massimo Palma, Paola Paumgardhen, Anita Raja. -
L'annuario di poesia. Antologia 1994-2012
L’”Annuario” fondato da Giorgio Manacorda è stato un luogo di incontro ricco di analisi, inchieste, indagini, discussioni, panorami, correnti poetiche e personalità. Uno spazio in cui la realtà della poesia ha fatto da leva a nuovi critici e poeti come Paolo Febbraro e Matteo Marchesini. Un’esperienza decisiva che, anno dopo anno, ha orientato la poesia italiana contemporanea in una direzione aperta alla discussione delle idee e dei testi. L’ultimo tentativo di mettere la poesia al centro dell’attenzione della critica e della cultura. -
L'impero della periferia. Storia critica della Russia dalle origini a Putin
Nella geopolitica mondiale la Russia ha sempre occupato un posto specifico e paradossale, è stata una delle più grandi potenze della Storia, un impero, e insieme un Paese periferico, il cui sviluppo è stato in gran parte determinato da fattori esterni, al di fuori del suo controllo. Queste contraddizioni sono ancora vive e pulsanti nella Russia odierna, figlia dello sviluppo capitalistico non meno delle nazioni occidentali. In quest’ottica “L’impero della periferia”, che nella sua prima edizione italiana è arricchito da un’introduzione inedita in cui si affronta anche la questione ucraina, disegna un’ampia e documentata panoramica della storia russa dalla sua formazione fino a Putin. Così Boris Kagarlickij fornisce fondamentali strumenti analitici utili a comprendere l’evoluzione di un Paese enigmatico e multiforme, eternamente in bilico tra rivoluzione e restaurazione all’interno del ciclo capitalistico che governa i cambiamenti del mondo contemporaneo. -
O Dante! Un poema per il 2000
Nel leggere e rileggere la “Commedia” dantesca Giorgio Manacorda si è trovato, quasi automaticamente, a riviverne il movimento, immettendone versi, situazioni, personaggi, ragionamenti, entro la propria voce personale di poeta. E ha scritto questo «poema impossibile», che muove a ritroso dal “Paradiso” al “Purgatorio” all’”Inferno”, rivolgendosi a Dante dalla distanza del proprio e del nostro essere così “dopo”, così “tardi”, così “minori”. È un insistente corpo a corpo col grande poema, che si appropria delle sue forme e torsioni linguistiche, delle sue memorabili pronunce, in un gioco di luci e di ombre, di splendori e di orrori. Dialogando con Dante, in un nesso di audacia e umiltà, di ironia e di meraviglia, nella coscienza della sua incommensurabile distanza, Manacorda viene a interrogare se stesso e tutti noi, ciò che resta e ci resta: percorre e misura i limiti del nostro mondo, tra lacerazioni, speranze, ansie, desideri, equivoci, errori, illusioni, metamorfosi, derive: rovesciando l’ascesa dantesca in un brulicante precipitare. -
Lucida follia. Lettere d'amore a Lina
Già raggiunto il successo con la pubblicazione del suo primo romanzo ""Una donna"""" (1906), in cui raccontava l’abbandono della casa coniugale per conquistare la propria indipendenza, Sibilla Aleramo conobbe a Roma, al primo Congresso nazionale delle donne italiane (1908), la giovane intellettuale ravennate Cordula (Lina Poletti), con la quale iniziò una travolgente storia d’amore. Sono qui raccolte le lettere che Aleramo le scrisse, scoperte e curate da Alessandra Cenni, quale importante documento di storia letteraria e testimonianza dei pionieristici tentativi di cambiare e aprire le relazioni d’amore mettendo al centro l’esperienza dell’amore omosessuale, appassionatamente vissuto e lucidamente analizzato in tutte le sue rivoluzionarie componenti."" -
Chiuse in casa. Storie di violenza domestica durante il lockdown
“Chiuse in casa” è una raccolta di racconti che riporta storie di violenza domestica avvenute durante il lockdown. Ogni nome di donna, e quindi ogni racconto, rappresenta una forma di violenza: psicologica, fisica, violenza sessuale, stalking, violenza economica e violenza assistita. Le storie si ispirano a casi realmente accaduti, registrati dal Telefono Rosa durante la pandemia. Tutti i nomi sono frutto di fantasia, come spesso i contesti e la creazione dei personaggi. L’idea è quella di entrare nelle case altrui e di dare voce alle donne che hanno subito, o subiscono, in silenzio. Non c’è alcuna morale nella violenza e purtroppo, a volte, nemmeno un lieto fine. Queste storie nascono dalla volontà di riflettere e denunciare quello che accade vicino a noi, nel nostro palazzo o solo qualche portone più in là. Prefazione di Carla Cucchiarelli. -
Interpretazione. Ovvero il possibile breviario del musicista al pianoforte
La musica, le sue leggi, la libertà che ci dona, la fedeltà che ci chiede: Interpretazione è il frutto di un’intera vita a lei dedicata, ma non intende essere insegnamento ex cathedra quanto più una sollecitazione alla crescita della coscienza di coloro che hanno il meraviglioso compito di interpretare i testi musicali. In queste pagine il Maestro Michele Campanella discute di retorica, di filologia, di stile, di armonia, di forma e di tecnica, ma la stella polare di ogni suo pensiero è sempre la Bellezza che nasce dai suoni e dal Suono. Con una preziosa prefazione del cardinale Gianfranco Ravasi e un’appendice dedicata alla figura di Sergiu Celibidache. -
Il profumo dei tulipani
Nel 1656 ad Amsterdam vive un giovane olandese, Art Gerritzen. È figlio di Joost, maestro d’ascia di professione, calvinista di fede, vedovo di una donna morta tra le sue braccia appena dopo aver partorito suo figlio Art quattordici anni prima. Il dolore della perdita è pari alla disperazione che lo attanaglia e la sua fede comincia a vacillare. Per salvarlo da un’accusa di eresia, Art decide di dimostrargli che l’anima è immortale. Avvengono così importanti incontri (Spinoza, Van den Enden, Adam Boreel) da cui apprende l’esistenza di uomini straordinari, martiri del libero pensare, quali Bruno e Serveto. La ricerca della Verità porta Art a sperimentare i limiti angusti delle confessioni religiose, quando si incagliano nell’intolleranza, l’ipocrisia e il dogmatismo.