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La nevicata del cinquantasei
Alberto, studente di Antropologia, raggiunge la frazione di Pian del Pizzico, arroccata sulla montagna reatina, nel febbraio del 1956. La grande nevicata stravolge il suo progetto di ricerca e, bloccato e isolato, il ragazzo deve contare sulla propria intelligenza per affrontare la vita reale, diversa da quella condotta sino a quel momento. Si ritrova così in un ambiente ostile e gli avvenimenti lo segneranno per sempre: Alberto dovrà convivere con la consapevolezza di aver commesso qualcosa di grave. Dietro la normalità, dietro una vita serena, può esserci un passato con cui, prima o poi, toccherà fare i conti. -
Amores pasados
Che l’amore passi e si perda è un adagio consolidato. Come una sbronza, lascia postumi, lividi e ammaccature. Occorre saper bere, ingannare o lusingare, per farlo parlare, restare. Ci provano questi racconti: brevi storie che riescono appena a tratteggiarne qualche figura; incontri, vicende fugaci che sostengono per lo più la parte dell’inesperienza, dell’impaccio. Voluttà, cupidigia, lussuria, ambizione, meraviglia e gelosia. Soprattutto tradimento e perdono, nel loro affondare nella memoria da cui originano e a cui, con stremata mestizia, tendono. Forse soltanto per non rimpiangere… Una sorta di éducation sentimentale frammentaria, e “frantumata” in episodi esemplari, incontri lievi e fuggevoli; sorprendenti, perché si realizzano per quella sorta di incantesimo che rende proprio quanto non è dato in sorte. -
Ritmo binario
Un uomo porta con sé suo figlio in Brasile e, con l’accusa di sequestro, finisce in carcere. Tra i suoi compagni di cella vi è un cinquantenne accusato di aver stuprato e ucciso una donna ventinove anni prima. A incastrarlo, una lettera sospetta in cui si fa riferimento alla morte della vittima. Tra loro nasce una curiosa relazione, i due non potrebbero essere più diversi l’uno dall’altro: il primo è un ribelle anarchico – le cui vicende vediamo ricostruite nei suoi ricordi di un viaggio a L’Avana –, il secondo è un uomo metodico e conformista con una compulsiva passione per la lettura. Due storie esemplari di vita e di morte, legate da un rapporto che non sfocerà mai nell’amicizia. -
Tempi supplementari
Seconda Guerra Mondiale. Durante una partita di calcio tra le formazioni di due paesini in prossimità di Cassino c’è un bombardamento e la fuga rocambolesca separa il gruppo di amici. Molti anni dopo, tornando da diverse parti del mondo, si ritrovano nel tentativo di terminare quella partita ai tempi supplementari e riannodare i fili delle proprie esistenze. La vita passata è un patrimonio di ricordi, quelli che ti restano quando il tempo è andato. Così si snoda il racconto delle vite di ognuno, tutte vissute con in testa il ricordo dei compagni persi. -
Ultima chiamata Bangkok
Carlo, cinquantenne inquieto, si divide tra la relazione, ormai logora, con la moglie e quella, faticosa, con un’altra donna. Il suo presente è lucidamente analizzato nelle lettere alla madre, dove confessa i propri desideri ed errori. Durante un viaggio in Thailandia, inizia a guardare con occhi diversi la sua vita scoprendo parti di sé inesplorate. Apprende così che forse è possibile risolversi anche nella leggerezza e nella semplicità, sperimentando se stessi in un modo nuovo. -
La casa viola
Mr. Cleanskin è l’ultima vera rockstar ancora in vita; suo cugino, il Sorcio, è un uomo che non ha trovato il suo posto nel mondo. La storia della loro famiglia ruota attorno a una casa viola, il luogo dove nonno Enrico ha vissuto i suoi ultimi anni diventando il punto di riferimento di una comunità di outsider che ha dato vita a una società segreta ai margini della metropoli. Tra concerti rock, arte spontanea, scelte radicali e salti di generazione, gli uomini della famiglia Ancarani attraversano la fine del Ventesimo secolo e si ritrovano, molti anni dopo, ancora in fuga dalla nostalgia e alla ricerca di un senso e di corrispondenze: corrispondenze tra nonno e nipoti, tra ricordi e presente, tra una piccola casa viola in mezzo al bosco e il mondo esterno che si trasforma. -
Anni di grazia
Maria, abbandonata da Ines, cresce a Pescara amatissima dal padre. Rimasta orfana, si traferisce a Roma per studiare Filosofia, dove conosce Giacomo e la comunità di Comunione e Liberazione. Maria è attratta dall’esperienza cristiana, ne approfondisce le radici evangeliche e filosofiche, ma teme la compromissione con il potere, le rigidità e l’autoreferenzialità della comunità. Intanto Ines Maria, figlia di Maria e Giacomo, sente la vocazione del sacerdozio: in lei emergono nuove spinte dentro la stessa fede dei genitori. Il romanzo esplora, intrecciandole, le dimensioni della fede e del perdono, della femminilità e della maternità, in un viaggio che passa anche dall’Argentina, a Buenos Aires, dove un certo arcivescovo Bergoglio opera instancabilmente. -
Goldenfly
Quando viene lasciato dalla donna con cui convive da anni, il giornalista M. si trova per la prima volta a dover fare i conti con la solitudine. Spinto da un amico a provare il sito di incontri a pagamento GoldenFly, si approccerà a un nuovo mondo con lo spirito indagatore di chi è abituato a raccontare la realtà che lo circonda. Ed ecco che arriva Blu, una ragazza giovanissima ma già piena di esperienze, che condividerà con lui i suoi segreti e lo trascinerà in un’intima e personalissima catabasi. Travolti da un’affinità inaspettata, i due impareranno molto l’uno dall’altra, scoprendosi a condividere l’inattesa capacità di lasciarsi il passato alle spalle. -
Veleni veneziani
Una monaca di clausura, giovane e bellissima, viene trovata morta nel Sotoportego dei Preti: il commissario Marco Manente non immagina ancora che sia il primo pezzo di un puzzle incomprensibile. Campi e campielli diventano infatti il teatro di una serie di omicidi, con grande imbarazzo della polizia. Le tessere da incastrare sono tre: un coltello ben affilato come arma del delitto; scene del crimine collegate a nomi sacri; una oscura rete di attività sessuali. Il commissario, uomo dalle sorprendenti intuizioni e dai metodi poco ortodossi, sa che spesso la verità si palesa mentre si è intenti a fare tutt’altro: a godersi il vino del bacaro, per esempio, o lasciando che il caso scivoli verso l’avventura romantica. La nuova indagine di Manente, in cui Paolo Forcellini mescola sapientemente suspense e ironia, è una discesa in una Venezia di leggende e angoli ancora poco esplorati che nascondono un’altra città, torbida e magnifica. -
Boutique hotel
18 settembre 1938, giorno della proclamazione delle leggi razziali. Lo sceneggiatore Alex Rubirosa, uomo affascinante e complesso, lascia Roma per andare a lavorare a un nuovo, rivoluzionario film di propaganda antiebraico voluto dal duce. Soggiornerà nelle fastose stanze del Boutique Hotel, insieme a nobili decaduti e donne lussuriose, ma durante le riprese del film la lotta tra fascisti e antifascisti si fa sempre più dura. Alex inizia a fare i conti con la sua coscienza perché si sente responsabile di alimentare l’infame propaganda razziale, che si sta rivelando in tutta la sua mostruosità. -
Non era la volta
È il 1834, Niccolò Ripa scrive dal carcere di Modena in attesa di essere giustiziato dopo aver partecipato alla sgangherata spedizione mazziniana in Savoia. Riappaiono nella sua mente figure lontane: uno zio arciprete di Grottaferrata, l’enigmatica Rossa, le avventure picaresche nella Napoli occupata dai francesi, il titanico Gabriele Pepe, l’insopportabile Lamartine, i balordi al seguito di Murat; e poi la Roma della Restaurazione, Byron a Piazza del Popolo, il giovane d’Azeglio che predica la rivoluzione tirandosi indietro all’ultimo momento; i moti del ’21, l’esilio in Moravia e, più tardi, in una Firenze dove la coppia Leopardi-Ranieri non è un segreto per nessuno. Sembra una vita trascorsa a guardare gli altri, a lasciarsi trascinare senza troppi pensieri dalla corrente. Ma è il finale a restituire un senso ai giorni perduti. -
Il vento sull'erba
Alberto è un ragazzo che ha vissuto la Resistenza e che nel dopoguerra si è battuto nelle lotte sindacali a difesa del lavoro. Il suo entusiasmo però è destinato a vacillare, insieme al nuovo sogno italiano, negli anni torbidi della prima Repubblica. Al fianco di Alberto c’è Nives, partigiana e libraia. Il loro è un matrimonio fragile, attraversato da un turbinio di sentimenti, che li vedrà lottare per i loro ideali mentre sullo sfondo aleggia un segreto difficile da confessare. Una Genova grandiosa fa da teatro ai personaggi di questa storia – tra cui uno schivo e carismatico Sandro Pertini – in cui la forza della verità si impone sugli errori umani ripercorrendo tappe importanti del secolo che ci ha consegnato al tempo delle incertezze. -
L'effetto Pinocchio. Italia 1861-1922. La costruzione di una complessa modernità
La storia d’Italia, tra l’Unificazione del 1861 e l’avvento del regime fascista nel 1922, è la storia di uno Stato alla ricerca di una nazione e di una coscienza civile che possa legittimarla. A dispetto del luogo comune secondo il quale l’Italia era arretrata rispetto ad altri paesi industrializzati, si può sostenere che quell’Italia non era né premoderna né antimoderna. Suzanne Stewart-Steinberg sottolinea infatti il carattere peculiare della modernità italiana, una specificità che – forse a causa dell’incompiuta unità politica, sociale ed economica, insieme ai livelli di analfabetismo elevati e a una tradizione liberale debole – articolò una modernità “in crisi” estremamente sofisticata, e dunque una critica ante litteram della modernizzazione e del modernismo. E affronta questa modernità così cruciale attraverso un’approfondita lettura critica dei testi di alcuni tra i più importanti testimoni dell’Italia postunitaria – romanzieri, filosofi, giuristi, pedagoghi, criminologi, funzionari statali – facendosi guidare dalla metafora di Pinocchio che, com’è noto, è un burattino, privo però di quei fili che gli consentirebbero di restare legato al nuovo Stato. Pinocchio diventa dunque emblematico delle complessità della modernità italiana perché – come l’Italia – è stato sia creato che influenzato dall’alto, pur mantenendo la sua autonomia. -
Energia per la gente. Il futuro di un bene comune. Nuova ediz.
Con l’avvento delle fonti rinnovabili e delle comunità energetiche, che stanno sovvertendo un intero sistema economico, ha senso continuare a parlare di un’energia proprietaria, divisiva ed escludente, costosa? Questo modello superato è tra i principali fattori di vulnerabilità delle famiglie, che a fronte di salari invariati vedono crescere il prezzo dell’energia e la loro povertà energetica. L’abbondanza di quella dispensata gratuitamente da sole, vento e acqua rende inapplicabile il concetto stesso di proprietà privata, promuovendo invece l’idea di bene comune: che protegge le generazioni che verranno e permette la ridistribuzione della ricchezza anziché la sua concentrazione in poche mani. Il ruolo preminente dell’energia in tutti i settori della vita e nelle sfide del domani, nel progresso tecnologico, nella salvaguardia del pianeta, del ruolo sociale dell’uomo, conferma questa prospettiva. Con la competenza dell’esperto e la lingua del divulgatore, Livio de Santoli racconta le interazioni tra energia, economia, società e cultura, prendendo suggestioni dalla fantascienza come dallo sport, e soprattutto – quasi un “libro nel libro” – della musica progressive degli anni Settanta. -
Psicopatologia narrativa. Dai sintomi alle storie di vita
Sebbene la diagnosi psichiatrica e il “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders” (DSM), ormai alla sua quinta edizione, rappresentino il sapere dominante nel campo della psicopatologia e in quello dei servizi pubblici di igiene mentale, Luca Casadio ne discute la natura, l’utilizzo e le disfunzionalità. La proposta è quella di dar vita a un’altra forma di sapere, di tipo narrativo, che metta al centro le storie dei pazienti. Con l’aiuto di suggestivi riferimenti a romanzi e opere d’arte, i maggiori quadri diagnostici vengono quindi descritti come dei copioni narrativi, allo scopo di valutarne la vicinanza, o distanza, rispetto alle articolate e uniche storie di vita del soggetto. Con un contributo di Maria Laura Vittori. -
Sherlock Holmes e il paradiso degli inglesi. Tra Asolo e Monfumo a caccia di misteri
Primavera 1919. Holmes, ormai in pensione, è convinto da Watson a tornare in azione. Dopo la battaglia di Vittorio Veneto risulta disperso sul Piave un giovane capitano: nipote dell'ufficiale che morì tra le braccia di Watson nella battaglia di Maywand, in Afghanistan. Ad Asolo, sconvolto dalla guerra e brulicante di smobilitazione, l'atmosfera è cupa: fuochi compaiono alla rocca, urla nei boschi di notte, la gente è spaventata. Parla dei morti del Piave, che tornano. Holmes e Watson fanno amicizia con persone del posto e ufficiali di vari servizi, legati anche al bel mondo (come Eleonora Duse). Starà ai due detective inglesi battere paura e orrore, risolvere enigmi e delitti, e restituire finalmente la pace a un incantevole angolo d'Italia. -
Età del ferro (2022). Vol. 2
«Non è una rivista di letteratura, né di “critica” o di “poetica”. Non è una rivista di sociologia, antropologia, psicoanalisi o delle più varie humanities. È una rivista militante senza engagement. Forse è addirittura una rivista politica. La letteratura è una forma irriducibile e insostituibile di conoscenza. La letteratura non ha compiti di intrattenimento o di “impegno” immediato, ha la profondità “sociale” delle parole. La letteratura ha a che fare con altri ambiti della cultura, anche con quelli in apparenza più lontani e diversi. La letteratura non è democratica, è critica. Non abbiamo ideologie e comunque fedi, credenze o religioni – neppure la religione della razionalità. La differenza tra tecnologia hard e tecnologia soft – la differenza tra il Novecento e il Duemila – è solo apparente: l’espropriazione non cambia, ma, e non è poco, si sposta dal corpo alla mente, e così incide sulla qualità dell’antropos, decide della sua essenza. Esiste un problema di ecologia della cultura, ovvero di ecologia di quello che siamo. Noi leggiamo il mondo (quindi anche la polis) consapevoli che ciò che ci caratterizza come specie animale, e ci fa diversi da tutti gli altri esseri viventi, è la creatività della nostra mente. Questa è la nostra militanza: rimettere al centro la potenza gnoseologica dell’arte, della poesia. Questa è appunto una funzione politica: combattere per la salute della specie cui apparteniamo.» -
Sessantotto visionario
«Sessantotto visionario» è un memoir di quell'anno gioioso, iniziato tragicamente due anni prima con l'assassinio per mano fascista dello studente diciannovenne Paolo Rossi. Il libro ripercorre passo dopo passo le occupazioni, le manifestazioni, le lotte del movimento studentesco, quasi sfilassero davanti a noi sul palcoscenico di un teatro. Uno spettacolo quasi surreale, cui partecipavano tutti gli studenti: vivere anche di notte l'Università, l'unico luogo di ritrovo possibile, come fosse una discoteca. Giovani, perlopiù provenienti dalle campagne, inclini alla visionarietà, pieni di speranze e di fiducia nella loro possibilità di cambiare lo stato delle cose, fautori di un comunismo diverso che credevano di avere già a portata di mano. Una parentesi felice destinata a chiudersi drammaticamente, con le occupazioni dei licei e la repressione da parte delle forze dell'ordine, come quella, violentissima, davanti a La Bussola di Pietrasanta il 31 dicembre, dove rimase paralizzato il giovane Soriano Ceccanti. -
I fragili. Pionieri della de-istituzionalizzazione
L’ecologia integrale ci dice che c’è un’intima relazione fra i poveri, i marginali e la fragilità del pianeta, tutti resi scarti da una visione economicista che produce “rifiuti” – materiali e umani – come ha scritto papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”. La scelta esistenziale e politica di don Virginio Colmegna e delle coautrici è stata, fin dagli esordi raccontati in questo libro, riconoscere negli “scartati” della Terra dei punti di ascolto, relazione, cura, umanità e cambiamento. Prefazione di Benedetto Saraceno; Con una nota di Daniele Mencarelli. -
La confutazione dei sogni
“La confutazione dei sogni” è un romanzo per episodi che investiga la materia e i confini del sogno. Si tratta però di sogni molto particolari, capricciosi, che hanno libera cittadinanza nel mondo reale. Possono incarnarsi in un canguro che se ne va in giro in un paesino di montagna, prendono la forma di una preghiera delirante, come nel racconto Dio. Sono profetici fiori della mente che aspettano solo di essere colti, interpretati, custoditi e talvolta, per l’appunto, confutati, contraddetti. Perché ogni sogno può essere esaltante e ci può far nuotare nell’aria e camminare sul mare, come capita ai personaggi di Agosto, ma può all’opposto farci sentire profondamente a disagio rivelando una piega segreta e scomoda della realtà che ci circonda come in “La neve negra” o nell’atmosfera sospesa di “Rave”.